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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Marzo 2003
 
   
  I RISULTATI DI UNA INDAGINE NAZIONALE SUL BENESSERE PSICOLOGICO ETA´, REDDITO E STATUS LAVORATIVO SONO LE VARIABILI CHE PIU´ INFLUENZANO LO STATO DI SALUTE DEGLI ITALIANI

 
   
  Milano, 3 marzo 2002 - Il disagio psicologico di chi vive in stato di stress; come lo stress influisce sulla nostra qualità della vita; l´incidenza dell´ambiente di lavoro su questa patologia. Sono stati questi i temi trattati oggi nel corso del convegno "Stressati o felici? Disagio psicologico e qualità della vita, stato di salute e ambiente di lavoro", organizzato da Bracco a Milano, nel quale sono stati presentati i risultati di una indagine sul benessere psicologico degli italiani. L´incontro, coordinato dal giornalista scientifico Luciano Onder, ha visto tra i relatori: Enzo Grossi, Direttore Medico Bracco, Giovanni Apolone, Capo Laboratorio dell´istituto Mario Negri, Mauro Niero, Docente di Metodologia della Ricerca Sociale, Università degli Studi di Verona, Anna Zanardi, Psicologa e Docente Iulm, e Giuseppe Briatico, Presidente Associazione Nazionale Medici D´azienda e Competenti. L´indagine, tema centrale dell´appuntamento, è stata condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta - oltre 1000 individui -, di ambo i sessi e appartenenti a tutte le categorie economico-sociali. Lo strumento utilizzato per l´indagine è stato il Pgwbi (Psychological Generai Well-being Index), un questionario di 22 domande che indaga i differenti stati dell´individuo: Ansia, Depressione, Salute in Generale, Vitalità, Positività e Auto-controllo. A partire dal 1997, Bracco ha promosso e sostenuto una serie di attività di ricerca scientifica sul questionario Pgwbi, in collaborazione con l´istituto Mapi Values di Lione e l´istituto Mario Negri di Milano. Inizialmente si è attuata una validazione linguistica e psicometrica dello strumento Pgwbi per il suo uso nella popolazione italiana. Successivamente l´indagine nazionale, condotta attraverso la Doxa, ha permesso di fotografare lo stato di benessere e di malessere della popolazione in rapporto a variabili demografiche, ambientali e mediche. Il Pgwbi fornisce il risultato sullo stato di salute degli intervistati in punti: da 0, che corrisponde allo stato di massimo malessere, a 110 rispettivo dello stato di massimo benessere. I valori di riferimento dei punteggi sono i seguenti Malessere Grave 0-59;Malessere Moderato 60-72; Non Malessere 73-97; Benessere Positivo 98-110. Ii punteggio Pgwbi medio della popolazione indagata è risultato pari a 78,1 punti, da cui emerge che in base a questa metodologia, per lo meno a livello di tendenza media, la popolazione italiana non è stressata. Età, reddito e status sono le variabili che più influiscono su benessere e malessere delle persone. L´età è una variabile molto influente sul benessere. Circa 11 punti Pgwbi separano i giovani fra 15 e 24 anni dagli anziani oltre 175 anni, ovvero lo stato di benessere discende con l´aumentare dell´età. Inoltre Il Pgwbi ha dimostrato che nelle persone appartenenti alla "terza età" (oltre i 65 anni) il livello di benessere tende a rimanere costante. Invecchiare non comporta una diminuzione percepita di benessere negli uomini, cosa che invece avviene, per le donne. La scolarità influisce solo discretamente sul benessere. Confrontando la scolarità a parità di reddito si è notato che vi è sempre una differenza di benessere a favore degli intervistati con scolarità più elevata, una differenza di ben 12 punti Pgwbi. Sempre secondo l´analisi, il reddito e lo status lavorativo hanno un´elevata influenza sul benessere percepito. I redditi bassi hanno una media di 67,514 mentre i redditi superiori hanno una media di 81,021 Pgwbi. In relazione allo stato di salute, il punteggio Pgwbi è pari 83,603 in assenza di patológie; scende fra 77 e 78 negli intervistati con 1-2 malattie e precipita sotto i 50 punti Pgwbi quando, l´individuo è affetto da 4 o più malattie contemporaneamente. Considerando i diversi tipi di patologia si riscontrano situazioni già note in letteratura: il benessere soggettivo non segue necessariamente la gravità clinica della patologia.  
   
 

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