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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Marzo 2003
 
   
  DONNE E PARI OPPORTUNITÀ IN EUROPA: LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA LA RELAZIONE ANNUALE, IL COMMISSARIO DIAMANTOPOULOU AFFERMA CHE LA SOLA LEGISLAZIONE IN TEMA DI PARITÀ NON È SUFFICIENTE.

 
   
  Bruxelles, 6 marzo 2003 - Ieri la Commissione ha adottato la 7a relazione annuale sulle pari opportunità nell´Ue che presenta i principali traguardi raggiunti nel 2002 nell´ambito della parità tra donne e uomini. La relazione sottolinea i progressi compiuti dall´Ue nella legislazione sulla parità, segnatamente con l´adozione della direttiva relativa alle molestie sul lavoro, ed esamina le novità legislative in tema di parità di retribuzione e di iniziative volte a conciliare vita lavorativa e familiare. La Commissione ritiene tuttavia insoddisfacenti i dati relativi alla partecipazione delle donne al processo decisionale, specialmente nel settore privato. La relazione analizza il grado d´importanza attribuito alle questioni di genere in tutte le altre politiche comunitarie (´mainstreaming di genere´) ed esamina i progressi compiuti dai candidati nell´adozione della legislazione sulla parità dell´Ue, concludendo che ´la legge sulla carta´ non è di per sé sufficiente occorrono meccanismi di sostegno, quali organi per la parità, difensori civici per la parità e una consulenza affidabile e indipendente.Anna Diamantopoulou, Commissario europeo responsabile del settore occupazione e affari sociali, ha affermato: ´La legislazione volta a promuovere la parità delle donne è necessaria ma non sufficiente. Governi, imprese, amministrazioni, partiti politici, devono tutti contribuire più attivamente per trasformare la parità in una realtà concreta. Sinora gli Stati membri si sono limitati a un consenso formale sulla parità. Questa situazione deve cambiare, sia per le donne, sia globalmente nell´interesse dell´Europa politica ed economica´. La relazione esamina in modo dettagliato le principali nuove disposizioni giuridiche dell´Ue e gli sviluppi della giurisprudenza degli Stati membri. Vengono analizzati i progressi compiuti dai paesi candidati nel recepire l´attuale legislazione comunitaria e la situazione delle donne nel mercato del lavoro, sia nei 15 Stati membri che nei paesi candidati, nonché il fenomeno dell´esclusione sociale in rapporto alle donne. Infine la relazione esamina i progressi registrati nell´integrazione della parità dei generi in tutte le altre politiche comunitarie, quali relazioni esterne, ricerca e sviluppo, istruzione e ambiente.  
   
 

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