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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Marzo 2003
 
   
  DAL CONSIGLIO "COMPETITIVITÀ" GIUNGE LA RICHIESTA DI UN PIANO D´AZIONE A FAVORE DELL´IMPRENDITORIALITÀ

 
   
  Bruxelles, 6 marzo 2003 - Nel corso di un dibattito pubblico, tenutosi il 3 marzo durante il Consiglio "Competitività", i ministri e i rappresentanti degli Stati membri hanno chiesto alla Commissione di redigere un piano d´azione per le Pmi. Durante la riunione, presieduta dal ministro greco dello Sviluppo Apostolos Tsochatzopoulos, i ministri hanno espresso un giudizio unanime favorevole sul Libro verde della Commissione "L´imprenditorialità in Europa" e sulla Carta europea per le piccole imprese, convenendo che iniziative di questo tipo non solo promuovono lo spirito d´impresa, ma contribuiscono a migliorare le condizioni operative per le piccole e medie imprese (Pmi). Come richiesto, tuttavia, i ministri hanno indicato i settori nei quali occorre migliorare il contributo della Comunità e degli Stati membri, al fine di garantire la necessaria coerenza della politica in materia di imprenditorialità e Pmi. Secondo il segretario di Stato olandese per gli Affari esteri Atzo Nicolaï, poiché il Libro verde è suddiviso in misure a breve e a lungo termine, "potremmo prendere in considerazione un obiettivo diverso [ogni anno]. Per il primo anno, ad esempio, si potrebbe affrontare il problema dell´onere burocratico per le imprese, oppure analizzare i costi delle disposizioni giuridiche". Come afferma Nicolaï, il Consiglio "Competitività" svolge una funzione essenziale nel coordinare un approccio coerente in merito a tali questioni. Per quanto concerne l´applicazione della Carta per le Pmi, Nicolaï ha affermato che, sebbene sia essenziale discutere l´adozione di nuove misure politiche, occorre anche continuare ad esaminare le prassi utilizzate in passato. Il ministro irlandese per le Imprese, il Commercio e l´Occupazione Mary Harney, infatti, ha sottolineato la necessità di comprendere meglio le esperienze del passato, soprattutto quelle relative ai fallimenti delle aziende: "Per quanto sia sempre positivo celebrare i successi, occorre comprendere i fallimenti per creare il contesto appropriato". La Harney ha aggiunto che "molte società di capitali di rischio [...] non concedono finanziamenti ai soggetti che si trovano alla loro prima esperienza imprenditoriale, poiché ritengono che la probabilità di insuccesso sia elevata". Per mantenere il tasso di sopravvivenza delle piccole aziende, la Harney ha proposto agli Stati membri di assumere un ruolo guida nel "creare la necessaria collaborazione fra il mondo delle imprese, dell´istruzione ed altri settori, collegando i capitali e le idee, e coniugando innovazione e imprenditorialità". Tuttavia, secondo il ministro federale austriaco degli Affari economici e del Lavoro Martin Bartenstein, spetta alla Dg Imprese e alla Dg Istruzione fornire il quadro legislativo appropriato per promuovere l´apprendimento e la formazione professionale permanenti nei paesi dell´Ue. Sia a livello nazionale che europeo, "riuscire a definire un contesto favorevole che valorizzi e promuova l´innovazione servirà indubbiamente a liberare il talento e l´energia degli imprenditori", ha aggiunto la Harney. Quest´opinione è stata condivisa da Patricia Hewitt, ministro britannico per il Commercio e l´Industria, la quale ha evidenziato il ruolo cruciale che le piccole imprese dovranno svolgere in termini di crescita occupazionale futura: "L´innovazione proviene sempre più dalle piccole aziende, poiché esse sono in grado di muoversi molto più velocemente, e di rispondere alle nuove tecnologie e alle variazioni di comportamento dei consumatori". Tuttavia, secondo il ministro britannico, occorre compiere maggiori sforzi per garantire la crescita delle Pmi e dello spirito d´impresa in tutte le comunità: "Le comunità e le regioni svantaggiate mostrano il livello più basso di imprenditorialità e, pertanto, riteniamo che giustizia sociale e riforme economiche vadano di pari passo". La Hewitt, inoltre, ha chiesto migliori disposizioni normative per le Pmi, affermando che "le piccole imprese che non dispongono [...] di funzionari interni esperti in questioni sanitarie e di sicurezza rischiano davvero di trovarsi penalizzate da una legislazione mal concepita e inutilmente complessa". Tale opinione è stata sostenuta, in seguito, dal commissario per le Imprese e la Società dell´informazione Erkki Liikanen. Nel tentativo di fornire suggerimenti più concreti in merito alle misure della Commissione, la Hewitt ha fatto riferimento al documento redatto recentemente da Francia e Regno Unito, contenente diverse idee per l´elaborazione di un piano d´azione in materia di imprenditorialità. La proposta di un piano d´azione congiunto è stata esaminata in maniera più approfondita dal segretario di Stato francese per gli Affari economici, le Finanze e l´Industria Renaud Dutreil, il quale ha proposto di indire una giornata europea dell´imprenditorialità e di migliorare la consultazione con gli organi di rappresentanza delle Pmi, nonché di realizzare degli studi comparativi e offrire migliori possibilità di partecipazione agli appalti pubblici. Le proposte avanzate dalla Francia e dal Regno Unito sono state avvallate da diversi ministri presenti alla riunione del Consiglio, fra cui il ministro portoghese dell´Attività economica Carlos Tavares, il quale ha posto l´accento sulla necessità di un´azione rapida e decisa, e ha chiesto alla Commissione di presentare un solido piano d´azione entro la fine del 2003. In risposta alle richieste relative al piano d´azione, Liikanen ha concluso affermando che "la Commissione è pronta a dedicarsi all´elaborazione di un piano d´azione, non appena sarà terminata la consultazione pubblica".  
   
 

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