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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Dicembre 2006
 
   
  NEL 2006 L´EMILIA-ROMAGNA SI CONFERMA REGIONE LEADER IN ITALIA, CON UNA CRESCITA DEL PIL INTORNO ALL´1,9%. EXPORT AL 9 PER CENTO

 
   
  Bologna, 20 dicembre 2006 - L´economia dell´Emilia-romagna nel 2006 crescerà dello 1,9 per cento, in accelerazione rispetto allo 0,9 per cento del 2005. È quanto emerge dal "Rapporto sull´economia regionale nel 2006 e previsioni 2007" di Unioncamere e Regione Emilia-romagna, per la prima volta realizzato congiuntamente e presentato nella sala Polivalente dell´Assemblea Legislativa, in viale Aldo Moro, 50 a Bologna. L´emilia-romagna risulta tra le regioni più dinamiche del Paese. Secondo la previsione di Unioncamere nazionale di inizio dicembre, il 2006 dovrebbe chiudersi con una crescita reale del Prodotto interno lordo pari all´1,9. Nel Nord-est è stato previsto lo stesso incremento, mentre in Italia è attesa una crescita più contenuta, pari all´1,7 per cento. In ambito nazionale, l´Emilia-romagna ha fatto registrare la migliore crescita reale, insieme a Trentino-alto Adige, Veneto e Friuli-venezia Giulia, precedendo Piemonte e Lombardia (+1,8 per cento). "Questo Rapporto - ha detto a margine della presentazione l´assessore regionale alle Attività produttive, Duccio Campagnoli - ci consegna un dato molto importante, in parte atteso e in parte superiore alle aspettative: l´Emilia-romagna realizza una crescita nel 2006 del +1,9 per cento. E´ il risultato più alto in Italia ed è ancora più significativo dopo anni in cui l´economia del nostro Paese è stata compressa. A questo dato se ne accoppia un altro, quello relativo all´export, con un bel +9 per cento superiore a quello di qualsiasi altra regione italiana"|. "Quindi - continua Campagnoli -, il Rapporto evidenzia un sistema produttivo, quello emiliano-romagnolo, con una forte capacità di cambiamento in cui si innova e si irrobustisce. Non solo un dato di congiuntura dunque, ma una trasformazione che la Regione naturalmente deve accompagnare ancora e di più con politiche adeguate, continuando a puntare sull´innovazione, sui mercati internazionali e sulla capacità delle imprese di crescere e lavorare insieme". "La previsione di crescita dell´economia - ha aggiunto il presidente di Unioncamere Emilia-romagna, Andrea Zanlari - colloca la regione tra quelle più dinamiche nello sviluppo nazionale, ed evidenzia una sua capacità di adattamento ad un sistema economico che cambia, come testimonia il confronto con altre regioni d´Europa. Da questo occorre partire per orientare politiche di sviluppo adeguate ai nuovi scenari". "La collaborazione tra la Regione e il sistema delle Camere di commercio in Emilia-romagna - ha sottolineato Zanlari - è una realtà consolidata, che con la presentazione congiunta del Rapporto di fine anno si arricchisce di un ulteriore tassello" La ripresa della crescita economica è stata determinata dalla ripresa della domanda interna, che si è valsa soprattutto del sostegno offerto dalla spesa per consumi delle famiglie, che nel 2006 dovrebbe aumentare dell´1,9 per cento, in misura più forte rispetto all´incremento dello 0,3 per cento del 2005. L´emilia-romagna ha registrato la terza migliore crescita percentuale del Paese, assieme al Trentino-alto Adige, alle spalle di Veneto (+2,0 per cento) e Friuli-venezia Giulia (+2,1 per cento). Per gli investimenti fissi lordi è stato prospettato un aumento reale dell´1,0 per cento, più contenuto rispetto a quanto previsto nel Paese (+2,9 per cento): questa crescita relativamente più lenta è stata determinata dal moderato incremento (+0,5 per cento) della voce "costruzioni e fabbricati", in rallentamento rispetto alla crescita reale dell´1,8 per cento registrata nel 2005. Segno opposto per "macchinari e impianti", il cui aumento dell´1,4 per cento ha ampiamente recuperato sulla diminuzione dello 0,5 per cento rilevata nel 2005. L´export appare tra i più forti sostegni alla crescita: il 2006 dovrebbe chiudersi con un aumento nominale del 9 per cento, in termini reali del 5,4 per cento in accelerazione rispetto all´incremento dell´1,8 per cento del 2005. Siamo in presenza di una variazione apprezzabile, superiore a quella nazionale (+5,1 per cento). Nei primi nove mesi i prodotti non metalliferi crescono del 7,6%, i prodotti moda del 6,7, l´industria agroalimentare dell´11, i prodotti metalmeccanici di oltre il 10 per cento. Tale crescita riguarda sia la nuova Europa a 25 (verso la quale è indirizzato il 69% del nostro export), il Nord America con una crescita del 6% e l´Asia con un aumento del 7%. Il valore aggiunto, che misura il contributo dato dai vari settori economici alla crescita economica, è previsto in aumento dell´1,9 per cento, in accelerazione rispetto all´incremento dell´1,2 per cento del 2005. E´ da sottolineare la ripresa dell´industria in senso stretto, passata dalla diminuzione dello 0,1 per cento del 2005 alla crescita del 2,4 per cento. La ripresa produttiva emersa dalle indagini congiunturali va in questa direzione. Per quanto concerne l´occupazione, valutata sotto l´aspetto delle unità di lavoro, è prevista in crescita dello 0,7 per cento, con un tasso di occupazione che arriva praticamente al 69,9%, contro la media nazionale che è al 58,9%. Nella parte monografica del rapporto, le performances regionali sono misurate in termini di capacità di sviluppo dal punto di vista economico, sociale, del capitale umano e tecnico. L´emilia-romagna insieme alla Lombardia si colloca nel tandem che guida il gruppo delle regioni italiane. D´interesse anche lo studio sulle imprese di capitali con più di 20 addetti, che mostra un´elevata capacità delle imprese di piccole e medie dimensione nel raggiungere performances eccellenti per quanto concerne le capacità di investimento e la presenza sui mercati. .  
   
 

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