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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Marzo 2003
 
   
  STRATEGIA DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE PER LŽUE

 
   
  Bruxrelles, 10 marzo 2003 - "La distanza fra cittadini e istituzioni europee è un problema grave per le istituzioni. Se vuole ridurre questo problema, lŽUnione europea deve dare più peso e carattere alla propria politica dŽinformazione". Questo è quanto si legge nella relazione della commissione per la cultura, la gioventù, lŽistruzione, i mezzi dŽinformazione e lo sport, che ha approvato allŽunanimità la relazione di Juan José Bayona De Perogordo (Ppe/de, E) sulla nuova strategia europea per lŽinformazione e la comunicazione. Secondo un sondaggio effettuato dallŽEurobarometro nel 2002 solo il 28% degli intervistati ha dichiarato di conoscere "bene" lŽUe e solo due persone su dieci dichiarano di prestare attenzione alle informazioni sullŽUnione. Sulla base di tali dati e della constatazione che la politica dellŽinformazione costituisce un elemento fondamentale del processo di integrazione europea, i deputati sottolineano che i cittadini hanno diritto ad un flusso permanente, integrale ed imparziale di informazioni sullŽUe formulate nelle lingue ufficiali e coufficiali e che siano di facile comprensione. LŽorgano parlamentare invita anzitutto ad includere nellŽarticolo 34, Titolo Vi del progetto preliminare di trattato costituzionale un riferimento esplicito alla necessità della politica di informazione e comunicazione come condizione per lŽesercizio della cittadinanza europea. LŽinformazione secondo i deputati deve mettere in evidenza i valori europei comuni, ovvero la democrazia, il pluralismo, la sicurezza, la solidarietà, la parità di opportunità e la coesione, mostrando ai cittadini i vantaggi concreti nella vita quotidiana dellŽappartenenza allŽUnione. La commissione parlamentare chiede alle istituzioni comunitarie e agli Stati membri di realizzare, in particolare, attività e pubblicazioni che si avvalgano dellŽausilio dei formatori dŽopinione, producendo unŽinformazione mirata ai vari gruppi della popolazione (donne, giovani ecc.). Uno sforzo straordinario di informazione, incentrato sullŽuso del mezzo televisivo, dovrà essere sostenuto dalle istituzioni, dai Paesi membri e da quelli candidati, in vista delle elezioni del Parlamento europeo del giugno 2004, visto che le elezioni costituiscono una manifestazione essenziale del diritto di cittadinanza e lŽespressione diretta dellŽopinione dei cittadini. In un emendamento, si invita poi la Commissione a concludere lo studio di fattibilità sulla catena via cavo europea "C-span". Particolare enfasi è data nella relazione alla cooperazione interistituzionale, auspicando una maggiore cooperazione fra Commissione, Parlamento, Consiglio e Comitato delle regioni per rendere più efficaci le campagne di informazione prioritarie sullŽUe. EŽ fondamentale estendere tale cooperazione a tutte le fasi del processo, ovvero dalla fase di elaborazione dei messaggi chiave alla loro applicazione in loco, alla valutazione dellŽattuazione pratica della strategia di informazione, utilizzando un portale comune su Internet per le principali istituzioni europee. I deputati suggeriscono inoltre una maggiore decentralizzazione coinvolgendo gli Stati membri, i parlamenti nazionali e le autorità regionali e locali. LŽinsufficienza delle risorse finanziarie a breve e medio termine per una vera politica dŽinformazione è tuttavia preoccupante ed è necessario introdurre misure di adeguamento amministrativo, strutturale e di formazione del personale finalizzate allŽefficace funzionamento degli uffici esterni di rappresentanza e della rete di antenne di informazione (infopoint, carrefour, ecc.). I parlamentari esortano gli uffici di informazione del Pe a svolgere un ruolo più significativo nellŽattuare e adeguare sul terreno, congiuntamente con i partner sul posto, la strategia istituzionale definita e affermano con insistenza che una politica di comunicazione efficace deve includere la politica estera dellŽUe, mentre lŽinformazione in materia di spazio di libertà, sicurezza e giustizia dovrebbe essere basata sulla "tabella di bordo" strategica della Commissione. Ulteriori sforzi dovranno essere fatti per mettere a punto programmi specifici di formazione destinati a giornalisti, redattori e redattori capo. La commissione parlamentare chiede infine un dibattito annuale sulla politica dŽinformazione dellŽUe in plenaria, organizzato prima della definizione delle linee direttrici di bilancio per lŽanno successivo.  
   
 

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