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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Marzo 2003
 
   
  LA COMMISSIONE EROPEA CHIEDE UN´AZIONE RISOLUTA IN MATERIA DI SCIENZE DELLA VITA E BIOTECNOLOGIA

 
   
  Bruxelles, 10 marzo 2003 - Per invertire la tendenza al calo degli investimenti nel settore delle biotecnologie e delle scienze della vita in Europa occorre agire urgentemente. Questa la conclusione principale della prima relazione intermedia della Commissione europea sul piano d´azione per le scienze della vita in Europa, pubblicata il 5 marzo. La relazione, che analizza i progressi compiuti in settori come la ricerca, l´innovazione e la proprietà intellettuale, avverte che l´esistenza di politiche nazionali contrastanti in questi ambiti potrebbe compromettere il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona in materia di competitività. Il commissario per le Imprese e la Società dell´informazione Erkki Liikanen ha affermato: "La quasi totalità dell´industria biotecnologica europea si trova ad affrontare difficoltà connesse al crollo di fiducia degli investitori nei settori basati sulla conoscenza. [...] Per creare un clima più favorevole agli investimenti nell´industria delle biotecnologie in Europa, occorre un´azione concertata che coinvolga autorità pubbliche e settore privato". Il piano d´azione, strutturato in 30 punti, è stato adottato nel gennaio 2002 nel quadro della più ampia strategia della Commissione dal titolo "Le Scienze della vita e la biotecnologia - Una strategia per l´Europa". Secondo la relazione intermedia, sebbene in numerosi ambiti siano stati compiuti progressi, in altri si registrano ancora pesanti ritardi. "S´impone con urgenza un´azione decisa e un impegno concreto", si legge nella relazione. Per quanto riguarda la ricerca, nel documento la Commissione esprime apprezzamento per la tempestiva adozione del sesto programma quadro (6Pq) e lo stanziamento di 2,225 miliardi di euro a favore dei progetti nell´ambito delle scienze della vita, della genomica e della biotecnologia. La Commissione sottolinea, tuttavia, che gli investimenti privati in questo settore, che da soli hanno raggiunto i 7,5 miliardi di euro l´anno scorso, incidono in modo molto più marcato sulla spesa totale per la ricerca. Pertanto, se tale tendenza al ribasso proseguirà, la ricerca in questo settore sarà sicuramente penalizzata. Una migliore protezione dei diritti di proprietà intellettuale, secondo la relazione, contribuirebbe ad invertire questa tendenza negativa. Per promuovere la competitività e l´innovazione, la Commissione esorta gli Stati membri a recepire al più presto la direttiva sulle invenzioni biotecnologiche nei rispettivi ordinamenti e ad adottare rapidamente la proposta relativa alla creazione di un brevetto comunitario. Secondo il documento, inoltre, i nuovi quadri normativi in materia di tracciabilità ed etichettatura degli organismi geneticamente modificati (Ogm), nonché di prodotti transgenici destinati all´alimentazione umana e animale, terranno conto delle preoccupazioni dell´opinione pubblica e dovrebbero favorire l´accettazione, da parte dei consumatori, dell´utilizzo degli Ogm. Pertanto, è necessario adottare delle misure per arrestare il declino della ricerca in tale settore. Come ha spiegato il commissario per la Ricerca Philippe Busquin: "[...] fra il 1998 e 2001, il numero delle notifiche di sperimentazioni sul campo degli Ogm nell´Ue è diminuito del 76 per cento. Ora che le legittime preoccupazioni dei consumatori e degli ambientalisti sono state affrontate mediante una severa legislazione comunitaria, è giunto il momento di invertire la tendenza negativa. Se non reagiremo, ci troveremo a dipendere, fra dieci anni, dalle tecnologie sviluppate in qualche altra parte del mondo". Infolink: http://europa.eu.int/comm/biotechnology/introduction_it.html    
   
 

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