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Notiziario Marketpress di Venerdì 14 Marzo 2003
 
   
  UNICREDITO: UTILI IN CRESCITA E ELEVATA EFFICIENZA NEL BILANCIO 2002 UTILE IN CRESCITA (+1,9% A/A) NONOSTANTE L´AVVERSO CICLO ECONOMICO E LA DEBOLEZZA DEI MERCATI FINANZIARI COMPLETATA LA RIORGANIZZAZIONE E AVVIATE LE 3 BANCHE DI SEGMENTO NEL PIENO RISPETTO DEI TEMPI PREVISTI

 
   
  Milano, 14 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredito Italiano ha approvato ieri il progetto di bilancio consolidato 2002 di Gruppo . L´esercizio 2002, caratterizzato dal rallentamento del ciclo economico e da un andamento ancora sfavorevole dei mercati finanziari, si è chiuso con un utile di pertinenza del Gruppo di 1.801 milioni, in crescita dell´1,9% rispetto ai 1.767 milioni del 2001 (questi ultimi comprensivi della quota dei terzi di Rolobanca 1473 confluita a partire dal 2002 nel perimetro del Gruppo con il perfezionamento di S3, operazione finalizzata alla creazione delle tre banche italiane di segmento). Il Roe si porta al 17,2%, rispetto al 18% dell´esercizio 2001, mentre al netto delle rettifiche su avviamenti si attesta al 19,6% (21% nel 2001). La formazione del risultato di gestione Il risultato di gestione raggiunge i 4.616 milioni, in riduzione del 3.2% a/a, ma quasi allineato (-1,3% a/a) se depurato dall´effetto dei cambi. Tale risultato è stato maturato in un contesto che condiziona la redditività del settore creditizio sia in Italia sia in Europa, ed in presenza di una profonda riorganizzazione delle banche italiane del Gruppo. L´evoluzione del risultato di gestione è determinata da un andamento stabile del margine d´intermediazione, (-0,2% a/a, +1,6% a/a a cambi costanti) e ad un contenuto incremento dei costi operativi, (+2,4% a/a, +4,2% a/a a cambi costanti) imputabile prevalentemente agli investimenti connessi con il riassetto organizzativo. Il cost/income si mantiene a livelli di eccellenza attestandosi al 54,3% (53,7% escludendo i costi relativi a S3) rispetto al 52,9% dell´anno precedente. Il margine d´interesse, al netto dei dividendi, raggiunge i 4.911 milioni (-1,5% a/a e +0,7% a/a a cambi costanti). L´evoluzione del quarto trimestre risulta sostanzialmente allineata al terzo (-1,4% a cambi correnti, 2,4% a cambi costanti). In uno scenario caratterizzato da una domanda di finanziamenti in rallentamento e da un´offerta guidata da criteri di maggiore selettività, i crediti a clientela (113,8 miliardi) mostrano una flessione del 4,6% rispetto al 2001. Per gli impieghi della Nuova Europa (-9,4% a/a a cambi correnti, +1% a/a a cambi costanti), la dinamica risente dell´effetto negativo dei cambi e del rallentamento dell´economia polacca. Nella Divisione Banche Italia i crediti di natura finanziaria scendono del 5,8% a/a, soprattutto in relazione alla riduzione delle posizioni multiaffidate nel processo di concentrazione dei rapporti creditizi conseguente alla riorganizzazione; non vi sono stati invece impatti di rilievo sulle posizioni degli impieghi. Tra le forme tecniche di impiego, i mutui (+10,9% a/a) e il leasing (+31,5% a/a) hanno mostrato una dinamica particolarmente positiva. Per quanto riguarda la qualità dell´attivo, si segnala che il complesso dei crediti dubbi verso clientela in rapporto al totale dei crediti passa al 3,66% dal 3,31% del 2001. Tale variazione è riconducibile sia al previsto aumento delle sofferenze (+9.4% a/a), in seguito al rallentamento dell´attività economica sia alla diminuzione degli impieghi. Il rapporto sofferenze nette su impieghi si attesta all´1,85% dall´1,61% di dicembre 2001. Tuttavia il rapporto di copertura sul totale dei crediti dubbi migliora passando dal 46,1% del 2001 al 48,3% e quello sulle sofferenze dal 58,9% al 60,8%. La raccolta diretta si è portata su un livello di circa 127 miliardi, inferiore del 3,6% rispetto a dicembre 2001 anche per un effetto negativo dei cambi. Quest´ultimo ha influenzato in modo particolare, come per gli impieghi, la dinamica della raccolta della Divisione Nuova Europa (-10,5% a/a a cambi correnti, -1,3% a/a a cambi costanti), mentre quella delle Banche italiane risente dei deflussi verso la raccolta indiretta e della diminuzione dei depositi delle società finanziarie. La raccolta indiretta, pari a 209,8 miliardi ai valori di mercato, mostra una flessione del 5,5% rispetto a dicembre 2001. Tale dinamica risente ovviamente del significativo calo delle quotazioni azionarie, pari, ad esempio per il Mib, al 23,7% rispetto a fine anno precedente. La flessione è più contenuta per la componente amministrata (-1,3% a/a), rispetto a quella gestita (-9,6% a/a), quest´ultima maggiormente influenzata dall´andamento delle quotazioni e della svalutazione del dollaro, il cui effetto negativo, quantificabile complessivamente in circa 14,5 miliardi, più che compensa la raccolta netta positiva dell´anno (circa 3,5 miliardi). Più in dettaglio, nell´ambito dell´attività domestica, il margine di interesse delle Banche commerciali in Italia registra una flessione del 2,5% a/a. Le ragioni della flessione risiedono nella riduzione del rendimento del capitale libero oltre che in una lieve contrazione dello spread nell´intermediazione con clientela, entrambe conseguenza del calo dei tassi registrato nell´ultimo anno. Per quanto riguarda le Banche della Nuova Europa, il margine di interesse sale del 4% a/a a cambi costanti (-6,5% a/a a cambi correnti) sostenuto dall´aumento degli impieghi e della raccolta che hanno più che bilanciato la contrazione degli spread commerciali dovuta all´ampia riduzione nei livelli dei tassi. Infine, la Capogruppo, per effetto della sua struttura patrimoniale, beneficia della significativa riduzione del livello dei tassi rispetto al 2001. I proventi di intermediazione e diversi, si attestano a 4.972 milioni, sui livelli dell´anno precedente (-1,3% a/a, +0,1% a/a a cambi costanti) sostenuti da un aumento dei proventi da operazioni finanziarie, grazie soprattutto all´attività per la gestione dei rischi finanziari della clientela. Le commissioni nette si riducono nell´intero esercizio del 4,4% a/a (3,5% a/a a cambi costanti). Tale riduzione è dovuta principalmente a una flessione delle commissioni sui servizi di gestione e amministrazione del risparmio (-8,6% a/a). Negli altri settori di attività si registra un andamento positivo nel comparto dei crediti di firma e dei finanziamenti, con commissioni in crescita del 4,6% a/a ed in quello dei servizi di incasso e pagamento (+7% a/a). Tra i servizi di gestione e amministrazione del risparmio evidenziano un significativo incremento le commissioni sul collocamento dei prodotti assicurativi (+35,2% a/a), che proseguono il trend di crescita in atto ormai da alcuni anni, grazie alla forte crescita della nuova produzione (5.170 milioni nel 2002, +30% a/a). Le commissioni sui fondi d´investimento (sia di collocamento che di gestione) registrano, invece, nonostante l´aumento delle sottoscrizioni, una riduzione del 12,9% a/a, conseguente alla ricomposizione del portafoglio della clientela da fondi azionari, obbligazionari e bilanciati, con commissioni più elevate, a monetari. Le commissioni sulla negoziazione, collocamento e altre attività dell´area titoli, infine, si riducono nel complesso del 13,2% a/a scontando la minore operatività sul mercato primario e secondario. I profitti da operazioni finanziarie raggiungono 1.049 milioni, con un incremento del 9,3% a/a (+12,1% a/a a cambi costanti), sostenuti dall´attività per la gestione dei rischi finanziari della clientela corporate e degli enti pubblici, sviluppata soprattutto nella prima metà dell´anno. I costi operativi, pari a 5.483 milioni, registrano un incremento del 2,4% sul 2001 (+4,2% a/a a cambi costanti), per effetto di un aumento dell´1,7% a/a delle spese amministrative e dell´11,7% a/a delle rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali (esclusi gli avviamenti) connesso agli elevati investimenti effettuati negli ultimi esercizi. L´incremento dei costi operativi si ridurrebbe ad un +1,3% a/a escludendo 58,1 milioni di costi una-tantum attribuibili al progetto di riorganizzazione. All´interno delle spese amministrative quelle relative al personale crescono dell´1,8% a/a, mentre le altre spese mostrano una dinamica di crescita più contenuta (+1,4% a/a). La formazione dell´utile netto Tenuto conto di accantonamenti e rettifiche per complessivi 1.692 milioni (1.354 milioni nel 2001, +25%), si perviene ad un utile ordinario di 2.924 milioni, in diminuzione del 14,4% sul 2001. In particolare si registrano: · rettifiche di valore su avviamenti e su differenze di consolidamento per 245 milioni (277 milioni nel 2001, -11,6%) di cui 119 milioni relativi al Gruppo Pioneer, in riduzione di circa 24 milioni per un effetto cambi, e circa 69 milioni relativi al Gruppo Pekao; · accantonamenti a fondi rischi ed oneri per 163 milioni, in linea con l´anno precedente (158 milioni); · rettifiche di valore su crediti e accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle riprese, per 979 milioni (1.489 relativi a rettifiche e 510 milioni a riprese) contro i 726 milioni del 2001 (+34,8% a/a), oltre a 10 milioni accantonati a fondo rischi su crediti. Nel complesso 989 milioni, contro i 783 milioni del 2001. L´incremento è prevalentemente imputabile alle maggiori rettifiche effettuate dal Gruppo Pekao (366 milioni, +110% a/a); · rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie, al netto delle riprese, per 295 milioni (136 milioni nel 2001), alle quali concorrono la svalutazione di Kataweb (133 milioni) e quella di Commerzbank (89 milioni). L´incidenza della componente straordinaria è stata pari a 359 milioni rispetto ai 212 milioni del 2001 (+69,3%). Tra gli importi più significativi si segnalano: utili da cessione di immobili (99 milioni), utili da cessione di partecipazioni (86 milioni), eccedenze su accantonamenti precedentemente costituiti (217 milioni) e oneri per incentivi all´esodo (29 milioni). Tenuto infine conto di imposte per 1.317 milioni (pari al 40,1% dell´utile lordo) e dell´assegnazione dell´utile a terzi per 161 milioni, si perviene a un utile netto di pertinenza del Gruppo di 1.801 milioni. Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta al 31 dicembre 2002 a 12.261 milioni (11.062 milioni a fine 2001, tenuto conto delle minorities incorporate con S3). Il Core Tier 1 si attesta a 7,10% da 6,06% nel 2001, il Total Capital Ratio raggiunge l´11,64% (da 10,96% nel 2001). La struttura del Gruppo a fine dicembre era composta da un organico di 66.555 dipendenti, in riduzione di 1.285 unità nei dodici mesi, da una rete di 4.176 sportelli (+ 60 unità su dicembre 2001) e da 1.833 promotori (+59). Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato il progetto di bilancio di Unicredito Italiano che ha riportato un risultato netto di 1.398 milioni di euro, rispetto ai 1.089 milioni dell´esercizio precedente. Grazie a tale risultato viene proposta all´Assemblea ordinaria degli azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di euro 0,158 per le azioni ordinarie e di euro 0,173 per le risparmio, entrambi superiori rispettivamente del 12,1% e del 10,9% ai livelli dell´anno precedente. Il dividendo, nell´ammontare deliberato dall´Assemblea medesima, sarà messo in pagamento il giorno 22 maggio 2003 con data stacco cedola il 19 maggio 2003. Il Cda ha poi varato per l´anno 2003 un nuovo piano di incentivazione a medio termine destinato al middle management del Gruppo e alla generalità dei dipendenti da attuarsi con modalità differenziate mediante assegnazione gratuita di azioni Unicredit. Tale piano ricalca nelle sue linee essenziali quello precedente lanciato nel 2000. Verrà convocata un´Assemblea Straordinaria per il conferimento delle necessarie deleghe al Cda.  
   
 

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