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Notiziario Marketpress di Venerdì 14 Marzo 2003
 
   
  SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO ELFO DI MILANO UN ECCEZIONALE FERDINANDO BRUNI INTERPRETA "SDISORÉ" DI TESTORI

 
   
  E´ Ferdinando Bruni il protagonista di una eccezionale interpretazione di Oreste alla maniera testoriana sul palcoscenico del Teatro Elfo di Milano. Andato in scena nel 1991 con la regia dello stesso Testori, sdisOrè ripercorre la strada della riscrittura delle grandi tragedie, già sperimentata con Ambleto, Macbetto e Edipus negli anni Settanta e con Sfaust l´anno precedente. Ecco quindi l´Orestea di Eschilo divenire materia plasmabile da reinventare radicalmente, per affidare a un narratore monologante il tormento di Oreste, Orestes, Orè - quasi dissolto e corroso nel magma della parola di Testori - e le voci e i corpi di Clitennestra, Egisto e Elettra. Ancora una volta ciò che conta per l´autore è la "parola incarnata" che esprime la sua potenza generando ogni volta una lingua sempre nuova: sostanzialmente una lingua ´lombarda´, dove però il dialetto è solo uno degli ingredienti, il polo d´attrazione al quale si legano lingue vive e morte (francese, spagnolo, inglese e latino liturgico). Se la vicenda di base attinge alla tragedia greca, con l´eroe Oreste che vendica il padre Agamennone, uccidendo la madre Clitennestra e il suo nuovo "ganzo", Egisto, che ora ne usurpa il trono, la rilettura testoriana sposta il contesto della tragedia: dalla reggia degli Atridi siamo calati nel cuore della provincia italiana, nel suo amato paesaggio natale. Il risultato è una "Brianza´s Tragedy" in cui il tragico e il ridicolo sono giustapposti: un "Oreste un po´ da stalla" - come lo definì l´autore stesso - profondamente cruento, ma divertente e comico per l´espressività del linguaggio, nel quale Clitennestra è per i figli ´vacca sconsacrata´ o ´poara gaina devastata´, Elettra diventa Elettrica grazie all´intervento di Marconi, e la lingua di Egisto diventa ´salmistrata´ per la paura. L´allestimento di Teatridithalia, diretto da Francesco Frongia, coglie gli aspetti grotteschi e sanguinari del testo, per fare della riscrittura di Eschilo una rappresentazione grandguignolesca in un baraccone da fiera. Un fattaccio di sangue, una torbida tragedia familiare da cronaca nera che, raccontata in una piazza di un paesotto italiano con l´accompagnamento musicale di una fisarmonica, mescola sfacciatamente toni alti, bassi e popolari. Le scenografie dipinte rappresentano gli ambienti della "cammara privata dei ghenitanti", della "sagra et fatal tomba" o del regal palazzo con i colori accesi e il segno primitivo di certi fumetti horror, compiaciuti di raccontare un´orgia di sangue e carne. Ma è soprattutto Ferdinando Bruni, che già aveva impersonato l´Oreste eschileo nella traduzione di Pasolini, ad offrire un grande prova d´attore monologando in scena con una eccezionale intensità, abilità mimica, gestulità grottesca. Accanto a lui, a contrappuntare e incalzare una partitura verbale irta, spesso ai limiti dello scioglilingua, le musiche di Filippo Del Corno eseguite dal vivo dalla fisarmonica di Fabio Barovero, ´inventore´ del gruppo Mau Mau e della Banda Jonica. Sdisorè di Giovanni Testori Con Ferdinando Bruni, produzione Teatridithalia 12 marzo/ 6 aprile Teatro dell´Elfo, via Ciro Menotti 11 - Prenotazioni allo 02.716791, dalle 11.30 alle 20.00 - Intero ¤ 18, ridotti ¤ 12 e ¤ 8,5 - Martedì ¤ 10 escluso la prima - Feriali ore 20.45, festivi ore 16.00 - www.Elfo.org  
   
 

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