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Notiziario Marketpress di Venerdì 14 Marzo 2003
 
   
  EVENTI BOTANICI 2003 ALLE ISOLE BORROMEE (ISOLA BELLA, ISOLA MADRE, ROCCA DI ANGERA) - LAGO MAGGIORE.

 
   
  Isola Bella, Isola Madre, Rocca di Angera sono luoghi che rappresentano la storia della famiglia Borromeo e segnano fortemente il territorio circostante. Proprio questi luoghi ospiteranno, a cominciare dalla primavera 2003, una serie di eventi destinati a diventare una piacevole consuetudine per i turisti di tutto il mondo Isola Bella Fino a circa il 1630 l´Isola Bella era costituita da un lembo di terra e roccia abitata da pescatori. Le prime opere edilizie furono avviate da Giulio Cesare Borromeo, ma fu Carlo Iii (1586-1652) che diede il via ai primi interventi concreti e chiamò l´Isolaisabella in onore della moglie Isabella D´adda. Il primitivo progetto fu migliorato e innovato dai figli di Giulio Cesare, il Cardinale Giberto Iii e in particolare Vitaliano Vi che nel 1670 definì il progetto del monumentale palazzo barocco e della maestosa scenografia dei giardini. Palazzo e giardini vennero concepiti come un´unica entità digrande impatto scenografico: l´isola prese la forma di un immaginario vascello con la villa edificata nella parte più stretta a settentrione e il giardino nella parte più ampia della zona meridionale. Nella realizzazione di questa visione si succedono, dalla metà del Seicento fino a metà Ottocento, importanti architetti come Giovanni Angelo Crivelli, Filippo Cagnola, Carlo Fontana, Giulio Galliori, Cosimo Morelli, Giuseppe Zanoia e Luigi Canonica. Dopo secoli di lavori il Principe Vitaliano X Borromeo Arese terminerà nel 1952 il Palazzo con la costruzione del Salone Grande, della facciata settentrionale e nel 1958 del grande molo all´estremità superioredell´isola. Splendido e grandioso, il giardino barocco all´italiana è uno degli esempipiù noti e meglio conservati in Italia. Costruito in tempi diversi, è un insieme coerente di forma piramidale che culmina nella grande statua del Liocorno cavalcato da Amore. Articolato in dieci terrazze digradanti, è abbellito da vasche, fontane,prospettive architettoniche e una moltitudine di statue risalenti alla seconda metà del Seicento rappresentanti personificazioni di fiumi, venti e stagioni. Il clima, particolarmente mite, ha permesso a una vegetazione ricca di varietà e specie di trovare qui il suo habitat. Fra azalee e rododendri, spalliere di pompelmi e arance amare, orchidee e piante carnivore, spicca la sagoma di una canfora di oltre duecento anni Isola Madre È la più grande delle Isole Borromeo, caratteristica per l´atmosfera raccolta, silente, incantata: un giardino di piante rare e fiori esotici nel quale vivono in piena libertà pavoni, pappagalli e fagiani d´ogni varietà creando il fascino di una terra tropicale.Solo nel 1600, dopo lunghissime trattative con la Curia di Novara a cuiApparteneva, l´Isola Madre fu ceduta ai Borromeo che già vi si erano insediati dal 1500. Furono qui piantati i primi agrumeti. Con il passare del tempo prese forma il Parco Botanico e un clima particolarmente mite ha permesso di coltivare una flora esotica, sorprendente per la latitudine del luogo. L´attuale Parco Botanico all´inglese è stato realizzato ai primi dell´Ottocento e allo stesso periodo risale il nome di Isola Madre. Da allora nel parco botanico trovarono dimora le essenze riportate dai viaggi e furono acclimatate e coltivate le piante più rare. L´isola Madre è particolarmente famosa per la fioritura di azalee, rododendri, camelie, ma anche per i pergolati di glicini antichissimi, per l´esemplare più grande d´Europa di Cipresso del Cashmire di oltre duecento anni, per le spalliere di cedri e limoni, per la collezione di ibiscus, per il Ginkgo Biloba. Un microclima favorevole e dolce fa convivere aceri, banani, camelie eucalipti, palme, ed una splendida collezione di conifere che sorprende i botanici di tutto il mondo. Nel 1978 è stato aperto al pubblico il Palazzo del Xvi° secolo, interessante per la ricostruzione di ambienti d´epoca e per le collezioni di livree, bambole e porcellane; è assolutamente eccezionale l´esposizione dei "Teatrini delle Marionette" costruiti per i bambini della famiglia Borromeo dal ´600 all´´800 La Royal Horticultural Society E I Giardini Delle Isole Borromee La storia della Royal Horticultural Society inizia nel 1804. Fondatainizialmente con il nome di The Horticultural Society of London da sir Joseph Banks e da John Wedgwood, aveva lo scopo di raccogliere informazioni a proposito di tutte le piante e di promuovere la pratica del giardinaggio con mostre e feste. Nel 1850, dopo una lunga crisi che vide dispersa la ricca biblioteca della società, il principe Alberto, marito della regina Vittoria, finanziò la società, trasformandola in Royal Horticultural Society e stabilendo la sede presso i giardini di Kensington a Londra. La Società divenne così sempre più importante, fino ad acquistare la biblioteca di John Lindley, ricca di ben 50.000 libri, 1.500 periodici e 18.000 disegni botanici. La biblioteca è ancora aperta ai soci Rhs. Nel 1903 sir Thomas Hanbury acquistò per la Società il giardino di Wisley nel Surrey e lo presentò come un nuovo giardino sperimentale. Dopo Wisley, il parco di Rosemoor nel Devon fu donato alla Rhs da lady Anne Palmer; a questa donazione seguì quella dei coniugi Robinson, di Hyde Hall nell´Essex, e infine Harlow Carr, nel nord Yorkshire. Nei quattro giardini di proprietà la Rhs organizza corsi di botanica e di giardinaggio a tutti i livelli, sperimentando nuove tecniche e nuove pratiche. L´iniziativa più conosciuta della Rhs è il Chelsea Flower Show, che si svolge in maggio ed è nota in tutto il mondo. Oltre a questa anche le mostre di Hampton Court Palace e di Tatton Park nel Cheshire. Per promuovere meglio il giardino e il giardinaggio la Rhs ha congiunto le sue forze con quelle di altri giardini, affiliando nella Società oltre 80 giardini nel Regno Unito e 20 in Europa. Il parco dell´Isola Madre e i Giardini dell´Isola Bella sono stati inseriti dal gennaio 2003 nella grande famiglia Rhs. L´inserimento dei Giardini dell´Isola Bella sancisce una fama iniziata nella seconda metà del 1600. Sono tra i pochissimi "giardini all´italiana" conservati così come furono pensati e progettati; una sorta di "giardino di Armida, ancorato ad un lago di sogno, una specie di sorriso immobile di perenne bellezza" (E. Warthon, Il Giardino Italiano, Passigli ed.). Per il Parco dell´Isola Madre è il riconoscimento della grande qualità delle sue essenze, dell´interesse botanico e della sua magica atmosfera. Inoltre è stato apprezzato il lavoro costante del capo giardiniere Gianfranco Giustina che, con il consenso e l´interesse della famiglia Borromeo, ha consolidato le vecchie acquisizioni e introdotto nuove essenze, in un continuo processo di rinnovamento del parco, sempre nella scia della grande qualità del passato. Il riconoscimento internazionale sancisce dunque il merito della famiglia Borromeo di aver mantenuto l´integrità del giardino all´italiana dell´Isola Bella e di aver consolidato la struttura esistente di parco all´inglese e di giardino romantico dell´Isola Madre, integrando le collezioni con nuove presenze, così da offrire al visitatore botanico un´ampia materia di studio e di conoscenza ed al turista la gradevole sorpresa di fioriture continue edesuberanti. Viene così perpetuato l´intendimento di quei primi componenti della Famiglia Borromeo che hanno voluto ed ideato il Giardino dell´Isola Madre. Gli Eventi Botanici 2003 - Calendario Quest´anno alcuni eventi contrassegneranno la stagione dell´Isola Madre, offrendo ai visitatori spunti sempre diversi per visitare questi "luoghi di meraviglia". Gli eventi sono tutti centrati sulle splendide fioriture che si avvicendano nei giardini dell´Isola Madre e vogliono sottolineare l´unicità di questi momenti. Isola Madre - Lago Maggiore Dal 30 marzo al 13 aprile 2003 Le Camelie Antiche: duecento anni di fascino Dal 19 aprile al 4 maggio 2003 I Glicini: eleganti liane d´Oriente Dal 17 aprile all´11 maggio 2003 La Nobile Magnolia Dal 27 settembre al 5 ottobre 2003 Lo splendore delle Orchidee Orari di visita Isola Madre Da marzo a settembre: dalle 9.00 alle 17.30 (ultimo ingresso) Ottobre: dalle 9.00 alle 17.00 (ultimo ingresso) Biglietto di ingresso Isola Madre Ragazzi 4,00 Euro Adulti 8,00 Euro (7,00 Euro se gruppi) Per informazioni e prenotazioni visite guidate: Amministrazione Borromeo - Ufficio Promozione e Marketing Palazzo Borromeo - 28838 Isola Bella (Vb) - tel. 0323 30556 - fax 0323 30046 e-mail info@borromeoturismo.It - www.Borromeoturismo.it Dal 30 marzo al 13 aprile 2003 Le Camelie Antiche: Duecento Anni Di Fascino Origine asiatica della Camelia e sua introduzione in Europa La Camelia ha una lunga ed affascinante storia iniziata in Cina e Giappone, i due principali paesi in cui ha avuto origine. Per molti secoli la Camelia, chiamata dai giapponesi "tsubaki", cioè albero dalle lucentifoglie, ha avuto un importante ruolo nel pensiero e nella società, ma soprattutto nell´ambito religioso e ove la presenza del divino era avvertibile. La coltivazione e l´ibridazione delle Camelie in Cina e Giappone risale ad epoche antichissime; in una pergamena dipinta intorno all´anno 1000 d.C. In Cina sono infatti rappresentate alcune Camelie in fiore. Ma le prime notizie di Camellia japonica in Europa risalgono alla fine del 1600. Il naturalista James Cunningham spedì alcune piante dal Chu San (Cina) a James Petiver, botanico e farmacista londinese, che le ritrasse in un opuscolo pubblicato a Londra nel 1702; ed era il 1695 quando Engelbergkampfer, dottore e naturalista tedesco, riuscì a trasportare dal Giappone, tra le altre curiosità botaniche, una collezione di Camelie, sbalordendo i naturalisti d´Europa. La Camelia compare nelle serre di Lord Petre in Inghilterra solo nel 1747; successivamente viene introdotta in Italia, Francia, Belgio, Spagna ePortogallo. L´introduzione della Camelia in Italia è segnata dalla romantica leggendaDell´amore tra lord Nelson e Emma Hamilton, moglie dell´ambasciatore inglesepresso la corte dei Borboni di Napoli. Lady Hamilton, come pegno d´amore,ricevette da lord Nelson il dono di una camelia rossa, che fu piantata nel 1760 nel Giardino Inglese della Reggia di Caserta, dove fiorisce ancora. In ogni caso fu proprio Lord Hamilton ad introdurre in Italia il genere Camelia. Le Camelie dell´Isola Madre Nel giardino dell´Isola Madre, giustamente definito da Flaubert un "Paradiso Terrestre", tra la lussureggiante vegetazione ove si aggirano in libertàmulticolori pavoni e pappagalli, si potrà visitare la prestigiosa collezione di Camelie, che hanno quasi tutte almeno duecento anni. Si tratta di grandi parterres con ben 150 varietà differenti di Camelie, che offrono un panorama completo delle collezioni dell´Ottocento. Nel volume "Camelliografia" stampato a Torino nel 1845, Luigi Colla afferma che "la coltivazione delle Camelie in piena terra felicemente riesce, (.) particolarmente nell´Isola Madre, ove da qualche tempo ampiamente si coltivano (.)". Per volere del conte Giberto V Borromeo Arese, poi coadiuvato dal figlioVitaliano Xi (1792-1874), valente scienziato e cultore di botanica, nel 1828 gli affittuari dell¹isola Giuseppe e Renato Rovelli intrapresero sotto le direttive dei conti un radicale riassetto giardinistico dell´isola. Questa collaborazione portò alla messa a dimora di numerosissimi cultivar all´Isola Madre, alla selezione di nuovi ibridi tra cui i celebratissimi ibridi Camellia japonica "Gloria delle Isole Borromee" e Camellia japonica "Gloria del Verbano". Oltre alle classiche Camellia japonica, sono state introdotte nel Parco anche la Camellia reticolata, la Camellia sinensis, la Camellia sasanqua, la Camellia granthamiana e altre teacee come la Gordonia, la Tutcheria, la rarissima Franklinia alatamaha, che risulta estinta in natura. Assieme alle antiche piante del Parco, saranno visibili negli spazi del Palazzo Borromeo alcune tavole, che illustrano la storia della Camelia in Oriente, in Italia e le vicende dello sviluppo della collezione dell´Isola Madre. Dal 19 aprile al 4 maggio 2003 I Glicini: Eleganti Liane D´oriente Dal Zi Teng al Glicine Il primo Glicine arrivò in Europa nel 1816. A portarlo fu il capitano inglese Welbank, che una sera di maggio di quell¹anno si trovò a cena da un ricco commerciante di Guangzhou (Canton) sotto una pergola di glicine in fiore. La pianta che i cinesi chiamavano Zi Teng ´Vite blu´ lo conquistò. Nessun europeo aveva mai visto prima uno spettacolo simile e Welbank si fece quindi dare alcune piantine che portò in Inghilterra, donandole al suo amico C. H. Turner, a Rooksnet nel Surrey. Tre anni dopo nel 1819 fiorì per la prima volta in quel giardino del Surrey e da lì si diffuse rapidamente in tutti i giardini del vecchio continente. In Italia si ha notizia della sua esistenza già intorno al 1840. Glicine significa in greco ´pianta dolce´. Questo nome fu dato da Linneo ad una pianta rampicante introdotta dall´America ai primi del 1700. Si trattava del glicine americano (Wisteria frutescens). Quando un secolo dopo ilcapitano Welbank portò dalla Cina il Glicine che tutti conoscono (Wisteria sinensis) il botanico Nuttal non comprese immediatamente che quella pianta era stata classificata già da un secolo e la chiamò Wistaria in onore del professore di anatomia e antropologo Kaspar Wistar. Il nome, nella pronuncia inglese si trasformò in Wisteria e con questo nome si diffuse rapidamente in tutti i giardini d´Europa, tanto che alcuni anni dopo, nonostante ci si fosse accorti dell´errore, il nome Wisteria era ormai di uso comune. Mentre nei paesi latini (Italia, Francia e Spagna) è stato mantenuto il nome originale di Glicine, la lingua tedesca ne ha coniato uno nuovo molto poetico: ´Blauregen´ che significa ´Pioggia blu´, simile al cinese Zi Teng che significa ´Vite blu´. Forse non tutti sanno che il Glicine della Cina (Wisteria sinensis) ha i rami che si avvolgono da sinistra a destra in senso contrario alle lancette dell´orologio, mentre il Glicine del Giappone (Wisteria floribunda) siavvolge all´inverso da destra a sinistra. La ragione sta nella rotazione terrestre: tutti i rampicanti originari dell´emisfero boreale (nord) si avvolgono in senso antiorario e tutti quelli originari dell´emisfero australe (sud) si avvolgono in senso orario. Ma il Giappone si trova nell´emisfero nord fra il 30° e il 45° parallelo. Allora perché i glicini giapponesi si avvolgono in senso orario? Si scopre così che il Giappone, qualche milione di anni fa, si trovava nell´emisfero sud. Come una zattera ha navigato poi sulla crosta terrestre verso nord, alla velocità di qualche centimetro all´anno, senza mai inabissarsi nell´oceano ed attraversando zone tropicali e subtropicali per arrivare nell´attuale zona temperata. Il percorso è stato cosi lento che ha dato tempo alle piante di adattarsi via via alle diverse condizioni di clima. I Glicini dell´Isola Madre La lunghissima Scala dei Glicini dell´Isola Madre che dalla Cappella porta al lago, è un esempio splendido della fioritura del Glicine: il magicosoffitto di fiori nelle ultime due settimane di aprile si anima con mille profumatissimi colori. Si tratta di venti varietà di Wistaria, tra cui le orientali sinensis, la floribunda e la brachybotris, e i loro ibridi e varietà , l´americana frutescens e il raro glicine rosso (Milletia japonica). I colori dei fiori, che variano dal bianco al malva, dal rosa al porpora, fanno del pergolato della scala verso il lago una sorta di magico tunnel che offre uno spettacolo assolutamente da non perdere, pieno di profumi e di sensazioni meravigliose. La collezione di Glicini dell´Isola Madre è la prima delgenere in Italia. Dal 17 aprile all´11 maggio 2003 La Nobile Magnolia Le origini preistoriche della Magnolia La Magnolia proviene dagli Stati Uniti sudorientali e dalle regioni del Sud Est asiatico. In Europa è largamente diffusa in parchi e giardini, e poiché resiste bene agli agenti inquinanti presenti nell´atmosfera è adatta come verde metropolitano. Le Magnolie secondo alcuni paleobotanici sono le più antiche angiosperme comparse sulla terra, con reperti fossili che appartengono al periodo Cretaceo. La Magnolia americana è un albero a forma generalmente piramidale con una massa imponente di foglie lucide, coriacee e persistenti. I fiori sono grandi e solitari, di colore bianco-rosa, molto profumati. Il frutto ha forma conica e color verde che si muta in bruno-rossiccio, ed è costituito da numerosi frutticini che contengono dei semi rosso-arancione. Alcune varietà di Magnolie presentano caratteristiche differenti: il portamento è globoso o impalcato, i fiori sono leggeri e con colori variabili dal bianco fino al giallo. Sono le Magnolie asiatiche. In genere comunque le Magnolie amano terra leggera, assai fertile e fresca; alcune specie delicate devono venir coltivate in ambienti caldi.Magnolia viene dal nome del botanico francese del ´600 Pierre Magnol, autore di celebri opere. La prima specie ad essere scoperta fu la Magnolia virgiliana, una delle specie americane; mentre dalla Cina, nel 1789, fu portata in Europa la Magnolia denudata, in Oriente considerata sacra e coltivata quasi esclusivamente presso i templi. Il genere della Magnolia si compone di circa 80 specie di alberi ed arbusti fioriferi, rustici, semisempreverdi o sempreverdi, decidui e moltoornamentali. E´ una pianta che richiede esposizione al sole o ombra parziale e al riparo dai venti forti; sebbene la Magnolia sia resistente al freddo ed alle basse temperature, teme le gelate tardive, che possono danneggiare fiori e boccioli. Le Magnolie dell´Isola Madre Le Magnolie sono state piantate nello splendido giardino dell´Isola Madre intorno alla seconda metà dell´Ottocento e formano il centro di bellissime zone del parco. Si tratta soprattutto di grandi esemplari di Magnolia grandiflora, di Magnolia. Stellata e di Magnolia soulangeana. Ma accanto a queste varietà, comuni anche ad altri grandi parchi, si possono ammirare alcune Magnolie decidue che sono delle vere rarità, come la Magnolia x wieseneri dai fiori a coppa profumatissimi di colore panna sfumato di rosa e stami rosso scuro, la Magnolia macrophylla e la Magnolia acuminata "Yellow bird" dai grandi fiori giallo vivo a coppa ravvicinata. Tra le magnoliaceae è presente sull¹Isola anche il genere Michelia, con la specie più rappresentata: figo una sempreverde dai fiori profumati di banana e orlati di marrone, usati in Cina per profumare il tè ed estrarre olioessenziale. Oltre alle piante da ammirare nel giardino, durante la mostra sarà allestita una esposizione fotografica di magnolie e di fiori di magnolia; attraversoqueste stupende gigantografie realizzate da esperti conoscitori tra cui Sir Peter Smithers, Jim Gardiner ed Helmut Hort si potrà apprezzare la perfetta bellezza dei fiori, la nobiltà delle piante, l´aerea leggerezza di alcune delle varietà più spettacolari. Proprio durante il periodo della fioritura delle Magnolie, il 17 aprile 2003 verrà celebrata all´Isola Madre la cerimonia di inserimento dei giardini delle Isole Borromee nell¹ambito della Royal Horticultural Society, un avvenimento di assoluto rilievo internazionale, che vedrà, riuniti intorno ai principi Borromeo, tutti i collaboratori che hanno contribuito a far conquistare l´ambitissimo riconoscimento.Dal 27 settembre al 5 ottobre 2003 Lo Splendore Delle Orchidee Le preziose Orchidee La famiglia delle Orchidaceae è diffusa in tutto il mondo e comprende ben 750 generi e quasi 20.000 specie di piante erbacee perenni. Per la maggior parte sono originarie delle zone umide della fascia intertropicale. In Italia ci sono circa 85 specie spontanee, distribuite nelle zone umide sia di montagna che in prossimità delle coste, molte delle quali estremamente rare e in via di estinzione e come tali protette dallaraccolta indiscriminata. Le Orchidee vengono coltivate per la spettacolare bellezza dei loro fiori; diverse specie e varietà hanno nel complesso un notevole valore ornamentale per cui, allevate in appositi vasi, creano una particolare suggestione.Le Orchidee hanno habitat molto differenti: la maggior parte sono epifite(posseggono solo radici aeree) o semi-epifite, per cui vivono su rami e tronchi di altre piante o su rocce coperte da un sottile strato di frammenti vegetali, muschi e licheni; altre specie sono terrestri, come quelle diffuse nei climi temperati; mentre altre ancora sono sotterranee e semi-acquatiche. Questo fiore ha da sempre suscitato curiosità ed attenzione. Gli antichi Greci lo avevano denominato kosmosandalon (sandalo del mondo) per la forma simile a quella di una scarpetta. Plinio il Vecchio riteneva l´Orchidea un incrocio fra un coleottero ed un vegetale! Fin dall´antichità all´Orchidea sono state attribuite virtù afrodisiache. Elisir d´amore, pozioni magiche e ricette contro la sterilità venivano preparate con radici e steli di orchidee, che simboleggiano dunque sensualità, lusso e ricercatezza. Da alcune orchidee rampicanti originarie del Messico (Vanilla planifolia, pompona, fragrans e imperialis) si ricava la vaniglia. La fama di questi fiori cominciò a diffondersi prevalentemente dopo le scoperte geografiche; vivaisti ed ibridatori rimasero affascinati dalle Orchidee e tentarono di ricreare in serra i climi tropicali necessari per far sviluppare alcune specie di questo fiore. Le Orchidee nel Parco e nelle serre dell¹Isola Madre Anche le Orchidee vivono nella perfetta atmosfera dell¹Isola Madre. Esotiche e adattabili, hanno trovato nelle serre e in alcune zone del parco una ideale acclimatazione. Da quindici anni curiosamente vivono su un ulivo due esemplari di Oncidium varicosum e una Orchidea tropicale americana, abitualmente coltivata in serra fredda. Altre Orchidee invece svernano in serra, dopo avere trascorso l´estate al riparo in una grotta; è il caso del Dendrobium nobile e dellaStanhopea tigrina, nota come "testa di maiale" per il suo fiore particolare.Interessante la collezione di insettivore che comprende Dionaea, Pinguicola,sarracenia ed altre. Durante il momento della fioritura sarà presentata una collezione di Orchideee provenienti da raccolte private di appassionati coltivatori, che hanno voluto affidare ai giardini dell´Isola Madre le loro più belle e esotiche creature. Www.isoleborromee.it  www.Giroscopio.net    
   
 

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