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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Dicembre 2006
 
   
  GRANDE PARTECIPAZIONE ALLA FESTA DELLA LEGALITÀ INSEGNARE LEGALITÀ NELLE SCUOLE TOSCANE ALMENO UN´ORA ALLA SETTIMANA LA PROPOSTA ARRIVA DAL VICEPRESIDENTE GELLI. RITA BORSELLINO: "RICORDARSI DEL SUD NON SOLTANTO NELL´EMERGENZA". VIGNA: "LA MAFIA VUOLE LA NON CONOSCENZA, LA NON CULTURA"

 
   
  Firenze, 20 dicembre 2006 - "Almeno un´ora alla settimana, in tutte le scuole toscane, dovrebbe essere dedicata all´educazione alla legalità". Con questa proposta, lanciata dal vicepresidente della Regione Federico Gelli, si è aperta ieri pomeriggio al Palaffari la Festa della Legalità in Toscana, un appuntamento al quale hanno partecipato oltre 600 ragazzi. Una festa che offerto l´occasione per riflettere e discutere ma anche per stare insieme e divertirsi. "Questa Festa è nata da una scommessa fatta con Rita Borsellino a fine agosto, a conclusione dell´esperienza dei ragazzi che hanno deciso di lavorare come volontari nei terreni confiscati alle mafie - ha spiegato Gelli - Essere riusciti in così poco tempo ad organizzare un simile evento equivale ad aver vinto la scommessa. L´impegno e la passione che ci hanno messo e che ci mettono tutti questi ragazzi, la loro forza, devono costituire la spinta maggiore per le istituzioni per proseguire nella lotta a tutte le forme di mafia. Vogliamo che proprio da qui, dalla Toscana, parta un messaggio forte che possa coinvolgere tutte le altre Regioni e tutte le istituzioni in questa lotta. Essere cittadini del futuro - ha concluso Gelli - passa proprio dal rispetto delle regole e della legalità ed è per questo che i nostri ragazzi fin dalla scuola devono imparare questi principi fondamentali". Alla tavola rotonda che ha aperto la Festa, insieme a Gelli c´erano altri ospiti illustri tra i quali Rita Borsellino, Pier Luigi Vigna, Vanna Van Straten, Tiziana Di Salvo, Filippo La Torre. "Io più che ad insegnare ai ragazzi - ha detto Rita Borsellino - vengo soprattutto a prendere i loro messaggi e a rendermi conto dell´impegno, gratuito e volontario, che impiegano per affermare certi valori. Purtroppo - ha proseguito la sorella del compianto magistrato - dei casi Calabria, Campania o Sicilia ci accorgiamo soltanto quando accadono fatti eclatanti, quando ci sono le emergenze. Poi ci si dimentica di queste realtà ma è proprio quando cala il silenzio, quando gli equilibri si instaurano e consolidano, che dovremmo ricordarcene. Boss ce ne sono tanti in giro - ha concluso - ma forse se si sapessero distinguere bene le persone, le amicizie e le collaborazioni si bacerebbero meno persone". "Oltre alla solidarietà - ha sottolineato Pierluigi Vigna - il migliore anticorpo per rendere vivibile un territorio è fare in modo che i cittadini che lo vivono possano identificarvisi. Quando questo accade l´illegalità si affloscia. Chi ha lavorato nei campi estivi ha dato un grosso contributo alla cittadinanza perché le cooperative che avete aiutato sono di cittadini che prima vivevano nel territorio in condizione di sudditi. La proposta di insegnare legalità nelle scuole, ma più che una lezione dev´essere una discussione sulla legalità, è importante. Durante la mia attività - ha concluso Vigna - nel corso degli interrogatori con i mafiosi, mi sono trovato di fronte persone che mi hanno detto che la colpa era dello Stato che non gli aveva insegnato l´educazione civica. Devo dire che questa è una lacuna che tutt´ora esiste. Penso anche all´uso irresponsabile del denaro, al proliferare di giochi e scommesse che in tanti casi hanno distrutto famiglie. La mafia vuole la non conoscenza e la non cultura". Alla festa era atteso anche il ministro Giovanna Melandri che però non ha potuto partecipare ed ha inviato un messaggio a tutti i ragazzi. Infine da registrare il grande successo della sveglia della legalità, un gadget consegnato a tutti i partecipanti, e la suoneria della legalità, realizzata dalla Bandabardò e scaricabile anche dal portale www. Intoscana. It .  
   
 

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