Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Marzo 2003
 
   
  ASSOGESTIONI: I GESTORI ISTITUZIONALI SU OLIVETTI -TELECOM

 
   
  Milano, 17 marzo 2003 - La proposta di fusione Olivetti-telecom deliberata dai rispettivi consigli il 12 marzo u.S. Investe direttamente gli interessi di milioni di risparmiatori italiani e stranieri che hanno fatto affidamento per una rilevante quota dei loro investimenti nelle prospettive di crescita e sviluppo del maggiore gruppo quotato italiano. La proposta è giunta improvvisa all´attenzione del mercato, con pesanti e divergenti conseguenze sull´andamento delle quotazioni delle società coinvolte. In data 14 febbraio 2003 i vertici della Telecom dichiaravano testualmente al mercato che non c´era alcuna "pressure in the chain for a rushed solution" e che comunque l´impegno a ridurre e semplificare la situazione attuale sarebbe stato realizzato secondo un "market friendly approach". Nello stesso contesto si presentava un piano di contenimento dell´indebitamento fino al 2005, che la proposta di fusione smentisce poiché comporta, ove approvata, un consistente aumento del debito. Ancora il giorno 6 marzo u.S., le agenzie di stampa riportavano notizie di fonte Olivetti e Telecom che smentivano l´imminente riassetto del gruppo, pur in presenza di una volatilità anomala delle quotazioni e di notizie di stampa di segno opposto poi rivelatesi precise e circostanziate. Un tale quadro di informazioni ha pesantemente condizionato l´andamento dei titoli del gruppo, determinando una divaricazione non altrimenti giustificata da fatti economici e aziendali di natura reddituale, andamento che può essere unicamente spiegato dallo stillicidio di notizie divergenti e dalla crescente consapevolezza che una proposta di fusione fosse prossima. I prezzi attuali scontano dunque gli effetti finanziari del piano di fusione e hanno progressivamente cessato di riflettere esclusivamente i fondamentali reddituali delle aziende del gruppo. Infatti la perdita di valore dei titoli Telecom e il concomitante apprezzamento dei titoli Olivetti, in assenza di altri fatti aziendali rilevanti, non possono che in larga misura incorporare la redistribuzione di valore che sarebbe determinata dal progetto di fusione. L´operazione di fusione, come proposta al mercato, presenta diversi aspetti pregiudizievoli degli interessi degli azionisti Telecom, anche a prescindere dalla piena condivisone dell´obiettivo di accorciamento della struttura di gruppo, tra i quali va sottolineato il diritto di recesso offerto agli azionisti Olivetti. In particolare l´esercizio di tale diritto potrà essere sostenuto grazie a nuovo indebitamento garantito da risorse finanziarie della Telecom, con grave nocumento della posizione dei soci della società operativa. Risulta pertanto di fondamentale importanza chiarire il fondamento giuridico della previsione di un diritto di recesso ai soci Olivetti. Inoltre, il rapporto di cambio trova, per le ragioni esposte in precedenza, una debole giustificazione negli attuali livelli di mercato, che viceversa ne sono in parte la conseguenza, e richiede pertanto un´attenta valutazione basata sui fondamentali aziendali. Sotto un profilo più generale, presso gli investitori istituzionali, sussiste una diffusa preoccupazione in quanto il piano di fusione ha già ricevuto una prima accoglienza negativa da parte dei mercati finanziari internazionali e potrebbe anche avere, qualora perseguito nella sua attuale configurazione, conseguenze reputazionali di lungo periodo per il mercato nazionale dei capitali. Gli investitori istituzionali, per la responsabilità che devono ai propri risparmiatori e più in generale al mercato, hanno il compito di valutare in ogni loro aspetto le vicende aziendali e i comportamenti dei consigli di amministrazione delle società in cui investono, e sono tenuti a tutelare i diritti relativi alla partecipazioni azionarie dei portafogli da loro gestiti. A garanzia dei diritti di tutti gli azionisti, il nostro ordinamento prevede che il progetto di fusione sia approvato da una deliberazione dell´assemblea straordinaria, una delle sedi ove i gestori istituzionali agiscono a tutela dei diritti e nell´interesse degli investitori di minoranza.  
   
 

<<BACK