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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Marzo 2003
 
   
  IL "QUADRO DELLE TENDENZE" VALUTA I PROGRESSI COMPIUTI IN EUROPA IN MATERIA DŽINNOVAZIONE

 
   
  Bruxelles, 18 marzo 2003 - La Commissione europea ha pubblicato il "Quadro delle tendenze 2002" in materia dŽinnovazione, dove sono valutati, in particolare, i progressi compiuti dagli Stati membri verso il raggiungimento degli obiettivi illustrati nella comunicazione del 2000 sullŽinnovazione. La relazione attinge ad una serie di fonti, dal "Quadro di valutazione dellŽinnovazione", ad una banca dati delle misure adottate nellŽambito delle politiche dellŽinnovazione, fino ad una serie di workshop dedicati allŽanalisi comparativa (benchmarking) delle politiche. Ciascun obiettivo contenuto nella comunicazione del 2000 viene analizzato singolarmente, ricorrendo ad esempi pratici. In risposta alla richiesta di un maggior coordinamento della politica dellŽinnovazione, la relazione sostiene che vi è una crescente consapevolezza, fra i politici, dei potenziali benefici offerti dallŽapprendimento transnazionale. Ciò è dimostrato dallo studio comparativo sulle politiche dellŽinnovazione condotto dal governo olandese, e dallŽattuale attività di raccolta di informazioni provenienti dagli istituti pubblici di ricerca, effettuata dai politici irlandesi. Tuttavia, secondo il "Quadro delle tendenze", questioni come la "interministerialità", per via della quale lŽinnovazione viene disseminata in tutti i ministeri, privandola, di conseguenza, di una sede amministrativa, costituiscono ancora un ostacolo ad un efficace coordinamento della politica. Eppure, nonostante tali ostacoli, la relazione mostra che gli Stati membri hanno ampiamente accettato la logica alla base di una definizione periodica di obiettivi, della valutazione a scopo di monitoraggio e della revisione fra pari, così come stabilito dalla comunicazione. Il Regno Unito, per esempio, vanta un sistema molto avanzato di valutazione e attribuzione delle responsabilità: le proposte per i nuovi programmi in materia di innovazione devono contenere non solo lŽenunciazione dei principi, degli obiettivi e dei criteri di giudizio, ma anche lŽindicazione di meccanismi fattibili per il monitoraggio, la valutazione e il feedback. Si è registrato, inoltre, un aumento delle misure volte a migliorare il trasferimento di conoscenze dagli istituti pubblici di ricerca allŽindustria. Tuttavia, la relazione evidenzia scarsi progressi verso il miglioramento del benchmarking dei partenariati esistenti fra questi settori. Per quanto concerne gli incentivi fiscali, la relazione sostiene che gli Stati membri sono attivamente impegnati nello sviluppo di metodi di tassazione volti a promuovere lŽinnovazione. La Spagna è il primo paese che intende affrontare la questione della detraibilità fiscale della spesa per lŽinnovazione, sostenuta, ad esempio, per gli investimenti nelle apparecchiature innovative o per la creazione di reti. Tuttavia, i crediti dŽimposta per la ricerca e sviluppo (R&s) rimangono lo strumento fiscale maggiormente utilizzato nellŽambito della politica dellŽinnovazione. Secondo la relazione sul "Quadro delle tendenze", lŽenfasi posta sulla ricerca tende a penalizzare le piccole e medie imprese (Pmi), che raramente sono in grado di condurre attività di ricerca interne e di innovare attraverso azioni quali il trasferimento tecnologico, la formazione o la progettazione industriale. In generale, fa notare lo studio, si è registrata una risposta positiva agli inviti a migliorare lŽefficienza degli incubatori dŽimpresa e ad elaborare nuovi programmi dŽistruzione e formazione in materia di imprenditorialità e gestione dellŽinnovazione. La relazione evidenzia una maggiore collaborazione fra università e industria, grazie allŽintroduzione di programmi volti a sostenere la mobilità degli scienziati fra gli istituti pubblici di ricerca e le società del settore privato. La Svezia, per esempio, ha esteso il proprio intervento in tale ambito, creando 16 nuovi istituti per dottorati di ricerca, mentre la Spagna ha recentemente varato due programmi volti ad incrementare la mobilità nellŽambito della propria comunità scientifica e tecnologica. Analogamente, anche nel resto dŽEuropa sono state messe a punto numerose strategie o piani dŽazione per la formazione permanente, al fine di aprire lŽinnovazione alla società nel suo complesso. La relazione sul "Quadro delle tendenze" non solo valuta i progressi compiuti dagli Stati membri in termini di politica dellŽinnovazione, ma esprime un giudizio sullŽattuale contesto dellŽinnovazione nei paesi candidati. Sebbene alcune nazioni come lŽEstonia abbiano compiuto notevoli progressi, nessuno dei futuri membri dispone, a tuttŽoggi, di una strategia coerente in materia di innovazione. Inoltre, malgrado i miglioramenti registrati, il trasferimento del know-how dagli Stati membri ai paesi candidati non è ancora pienamente avviato. La relazione fa notare che la vicinanza geografica e culturale sembra essere determinante ai fini della creazione di partenariati per il trasferimento delle politiche. Per quanto concerne le previsioni, il documento evidenzia lŽattuale tendenza a coinvolgere le parti interessate nellŽelaborazione della politica. Ad esempio, il Consiglio austriaco per la ricerca e sviluppo tecnologico ha lanciato un nuovo programma, volto a promuovere la comprensione da parte dellŽopinione pubblica dellŽimportanza socioeconomica della ricerca e dellŽinnovazione. Infine, si prevede che le informazioni fornite dal "Quadro delle tendenze" contribuiscano allo sviluppo dellŽaspetto della politica dellŽinnovazione relativo al "coordinamento aperto", finalizzato alla diffusione delle buone prassi in tuttŽEuropa. "Per procedere in questa direzione, si potrebbero invitare gli Stati membri a collaborare con la Commissione, mediante lŽattribuzione di una valenza politica maggiore alle attuali relazioni su ogni singolo paese contenute nel ŽQuadro delle tendenzeŽ", conclude la relazione.  
   
 

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