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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Marzo 2003
 
   
  MERCEDES-BENZ CLASSICNEWS QUARANT´ANNI FA: LA " SL PAGODA" ALLE PORTE

 
   
  Stoccarda, 18 Marzo 2003 -La leggenda automobilistica della "Sl Mercedes-benz" è una storia infinita. Mentre la 300 Sl Mercedes-benz "ali di gabbiano" presentata nel 1954 ha potuto approfittare direttamente dei successi della 300 Sl da competizione, il nuovo modello 230 Sl della serie 113 ha avuto una vita un po´ più difficile. Del resto, questa vettura doveva sostituire contemporaneamente due modelli di successo della gamma precedente, ovvero la 300 Sl e la 190 Sl. Questa erede si presenta, caldamente attesa, nella primavera del 1963 al Salone dell´Auto di Ginevra. Le prime opinioni su questa nuova creazione tra le auto sportive, che non sembra avere più niente in comune con i vigorosi modelli che l´hanno preceduta, oscillano tra un´aperta repulsione e una prudente approvazione. Due posti sportiva con grinta La nuova Mercedes-benz 230 Sl, secondo le intenzioni del suo progettista, non doveva essere né una dura sportiva vecchio stampo, né un mansueto duetto per signore come la 190 Sl. Quest´auto si presentava come una due posti ad alte prestazioni, con un´ottima tenuta di strada ed un comfort raffinato. Su questi argomenti, il dibattito sul vero spirito di un´auto sportiva trovò nuova legna da ardere, per poi spegnersi di colpo quando la nuova 230 Sl pochi giorni dopo la sua nascita cominciò a conseguire concreti successi sportivi, come la vittoria al rally Spa-sofia-lüttich sotto la guida di Eugen Böhringer/klaus Kaiser. La carrozzeria della vettura è caratterizzata da linee pulite e mascoline, e dall´inconfondibile frontale della Sl con la stella Mercedes che troneggia al centro. Nella parte centrale, il cofano presenta una lieve bombatura supplementare, concepita per fare spazio al motore verticale a sei cilindri. Il bagagliaio è di generose dimensioni. L´hard-top, con i suoi vetri alti e il tetto sostenuto da montanti sottili, trasmette un senso di leggerezza che non corrisponde affatto al cliché di un´auto sportiva, anche perché la sua linea leggermente concava ricorda molto i templi dell´Estremo Oriente. E così, ancora prima che la vettura entri effettivamente in circolazione sulle strade, nasce quel soprannome: "Pagoda". La 230 Sl viene messa in vendita nell´estate del 1963, nella versione roadster con una capote pieghevole straordinariamente facile da usare, già una piccola rivoluzione di per sé, e nella variante roadster con hard-top. Nel marzo 1967, mentre nel frattempo la 230 Sl era stata sostituita dalla 250 Sl, si aggiunge come ulteriore variante un modello Coupé con hard-top. Poiché manca la capote e il relativo vano di alloggiamento, questa vettura offre più spazio per i bagagli o un sedile di emergenza nell´abitacolo. Tutte e tre le versioni si possono guidare scoperte. Il suo valore di Cx pari a 0,52 mette tutti a tacere. Sicurezza è il nuovo motto La "Pagoda" è la prima Sl in cui la velocità viene associata alla sicurezza. Dato che le sue basi sono costituite dal gruppo del pianale della celebre serie di modelli "Heckflossen" ("codine"), la prima automobile al mondo dotata di carrozzeria di sicurezza, anche la 230 Sl possiede una cellula dell´abitacolo rigida e zone di assorbimento degli urti con elementi deformabili sul frontale e sulla coda. Come per la berlina, l´abitacolo è stato "ammorbidito", ciò privato di spigoli ed angoli vivi; le cinture di sicurezza, come per il modello precedente, sono disponibili a richiesta. Telaio, motore e cambio Il telaio, ripreso dalla berlina a quattro porte del modello 220 Se, è stato armonizzato per rispondere alle esigenze di un modello Roadster, e quindi dispone di uno sterzo a circolazione di sfere, un sistema frenante a doppio circuito e freni a disco sull´asse anteriore. Le sospensioni sono rigide, ma al tempo stesso insolitamente confortevoli per un´auto sportiva. Allo smorzamento provvedono gli ammortizzatori a gas compresso, e per la prima volta una Sl viaggia su pneumatici cinturati. Tuttavia il motore a sei cilindri, anche questo ripreso dalla berlina, ha dovuto essere sottoposto ad alcune drastiche modifiche, tra cui la più importante il passaggio dalla pompa di iniezione a due stantuffi a quella a sei stantuffi. Questo accorgimento consente di "sparare" il carburante direttamente nella camera di combustione attraverso il canale di aspirazione preriscaldato e le valvole di ammissione aperte, e non più soltanto nel collettore di aspirazione. Il motore alesato a 2,3 litri eroga così 150 Cv a 5500 giri/min ed offre una coppia di 20 mkg a 4200 giri/min. Questo motore di impostazione estremamente sportiva esige una guida che lo faccia girare a pieno ritmo: i bassi regimi non fanno al caso della 230 Sl!. Il cambio a quattro marce, sempre ripreso dal concetto costruttivo della berlina, è stato modificato solamente nella prima marcia con un rapporto più breve, per ottenere un´accelerazione più sportiva. Ed infatti per lo scatto da zero a 100 km/h la vettura impiega solo 9,7 secondi. A partire da gennaio 1966 è disponibile anche un cambio a cinque marce (marca Zf), e per chi desidera il massimo del comfort è possibile avere anche il cambio automatico come equipaggiamento a richiesta. All´uscita di produzione della "Pagoda", la percentuale di vetture vendute con cambio automatico risulta essere addirittura del 77 % circa. Lo stesso vale per il servosterzo, ugualmente disponibile a richiesta. Alla fine di febbraio 1967, dopo 19.381 veicoli prodotti, la 230 Sl viene sostituita dalla 250 Sl, un modello leggermente più grande di cilindrata, ma per il resto prevalentemente identico, per restare fedeli al motto: "Non c´è niente di meglio della cilindrata, che una cilindrata maggiore". Appena un anno più tardi, questa perla di saggezza viene nuovamente applicata, quando la 280 Sl da 170 Cv coglie l´eredità del modello da 2,5 litri. Di tutte e tre le "Sl Pagoda" vengono venduti fino a marzo 1971 complessivamente 48.912 esemplari: un numero notevole per questa serie innovativa e stilisticamente originale di vetture sportive Mercedes-benz.  
   
 

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