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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Marzo 2003
 
   
  RIFORMA DELLA PESCA: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI CREARE UN "ORGANISMO COMUNITARIO DI CONTROLLO DELLA PESCA"

 
   
  Bruxelles, 25 marzo 2003 La Commissione europea ha adottato una Comunicazione in cui pone le basi per la creazione di un organismo comunitario per il controllo della pesca (Occp). Scopo del nuovo organismo sarebbe assicurare un impiego più efficace dei mezzi europei e nazionali di ispezione e sorveglianza della pesca mettendo in comune le risorse disponibili in una struttura unica di controllo. Esso organizzerebbe lo spiegamento dei mezzi d´ispezione e sorveglianza sulla base di una strategia europea. I compiti che dovrà svolgere e il suo mandato saranno definiti in stretta collaborazione con gli Stati membri. Entro la fine dell´anno la Commissione presenterà una proposta più dettagliata in merito alla creazione dell´organismo, basata su uno studio di fattibilità. Essa ha inoltre proposto un piano d´azione volto ad accrescere la cooperazione tra le diverse parti interessate al fine di potenziare l´efficacia dei controlli. Il piano d´azione prevede la fissazione di priorità d´ispezione per gli stock maggiormente in pericolo, l´adozione di programmi di controllo specifici e trasparenti e una migliore cooperazione tra gli Stati membri e la Commissione per uno svolgimento ottimale dei controlli. "Ora che la riforma della Pcp è stata adottata, spetta agli Stati membri e alla Commissione far sì che le norme di tale politica vengano efficacemente attuate e rispettate. Un´applicazione irregolare e una scarsa osservanza hanno troppo a lungo minato l´efficacia della nostra politica. Fra i motivi che hanno condotto a tale situazione sono la grande disparità nei sistemi di controllo e di esecuzione degli Stati membri e l´insufficiente coordinamento delle loro attività di ispezione e sorveglianza. Per porvi rimedio dobbiamo dotarci di una strategia di controllo chiara e coordinata e riunire nel nuovo organismo le risorse di controllo al fine di assicurare un´attuazione uniforme ed efficace delle norme. Questo ci consentirà inoltre di porre in atto le condizioni eque che i pescatori hanno chiesto" ha affermato Franz Fischler, Commissario responsabile dell´agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca. È compito degli Stati membri applicare la normativa della Pcp nel territorio e nelle acque nazionali nonché sui pescherecci battenti la loro bandiera che operano al di fuori delle acque nazionali. Il coordinamento delle attività di ispezione e di sorveglianza è pertanto essenziale per garantire un´applicazione uniforme delle norme in tutta l´Unione. Per migliorare il coordinamento la Commissione propone di procedere in due tempi: integrazione delle strategie di controllo nazionali in una strategia comunitaria coerente mediante l´attuazione, su un arco di due anni (2003-2005), di un piano d´azione per la cooperazione in materia di esecuzione; istituzione di un organismo comunitario che metta in comune i mezzi nazionali di ispezione e sorveglianza e assicuri uno spiegamento coordinato degli stessi secondo la strategia comunitaria. Entro la fine dell´anno la Commissione presenterà una proposta dettagliata in merito alla creazione dell´organismo. Una strategia europea efficace di ispezione e sorveglianza Numerose iniziative del piano d´azione proposto sono finalizzate a mettere a punto una strategia coerente per rendere più efficaci le attività di ispezione e sorveglianza effettuate dagli Stati membri. La commissione propone quanto segue. Fissazione di priorità di ispezione per gli stock maggiormente in pericolo È necessario fissare priorità per lo spiegamento dei mezzi nazionali di ispezione al fine di assicurare l´applicazione delle misure di conservazione e di controllo per gli stock maggiormente in pericolo. Tale strategia verrà poi gradualmente estesa ad altre attività di pesca o ad altri stock, quali le specie altamente migratorie nel Mediterraneo. Fra le priorità andrebbero considerati anche gli sbarchi dei pescherecci che operano illegalmente. Esempio: Considerato lo stato preoccupante in cui versano gli stock di merluzzo e di nasello nelle acque comunitarie, occorre che le attività di ispezione e sorveglianza in mare e nei porti di sbarco siano coordinate fra gli Stati membri interessati. Tutte le autorità devono perseguire le priorità comuni anziché quelle nazionali. Programmi di controllo specifici e trasparenti Occorre adottare programmi di controllo specifici, adeguati alle caratteristiche delle attività di pesca in questione. Essi riguarderebbero le ispezioni e i controlli in mare, le ispezioni sugli sbarchi, compresa la prima vendita dei quantitativi sbarcati, il trasporto e la commercializzazione e sarebbero basati sulle precedenti esperienze di cooperazione transfrontaliera condotte dalle autorità nazionali competenti per i controlli e l´esecuzione. Un esempio è l´iniziativa di cooperazione portata avanti dalle autorità di controllo di Regno Unito, Paesi Bassi, Germania, Danimarca e Norvegia durante il fermo temporaneo della pesca al merluzzo in un´ampia zona del Mare del Nord nel 2001. I programmi verranno definiti dalla Commissione con l´aiuto di esperti degli Stati membri interessati. La Commissione propone di valutare periodicamente l´efficacia dei programmi e di rendere pubblici i risultati delle attività di ispezione e sorveglianza per accrescere la trasparenza. Esempio: L´applicazione delle misure di conservazione nel Mar Baltico sarebbe molto più efficace se si potesse garantire la stessa frequenza delle ispezioni in ogni porto di sbarco. Potenziare la cooperazione per rendere efficaci i controlli Le esperienze di cooperazione volontaria tra i servizi preposti ai controlli e all´esecuzione di diversi Stati membri hanno in passato evidenziato numerosi problemi pratici, che riguardano l´accesso alle informazioni, la cooperazione concreta tra mezzi navali e aerei di sorveglianza di paesi diversi e i provvedimenti adottati in caso di irregolarità e infrazioni. Il piano d´azione prevede misure intese a facilitare la cooperazione sul piano operativo. La Commissione formulerà inoltre le modalità di applicazione, quali le procedure di notifica e di coordinamento nel caso in cui i mezzi nazionali di ispezione e sorveglianza vengano impiegati in acque soggette alla giurisdizione di un altro Stato membro. Esempio: Oltre la metà delle catture di nasello settentrionale provengono dalle acque irlandesi, mentre più della metà degli sbarchi sono effettuati in Spagna. Le attività di pesca sono soggette alla sorveglianza delle navi di controllo irlandesi, gli sbarchi in Spagna sono controllati dagli ispettori spagnoli. Le unità britanniche, francesi e spagnole non possono ancora pattugliare le acque irlandesi; gli ispettori irlandesi, francesi e britannici non possono invece partecipare ai controlli in Spagna. Questa situazione deve cambiare. Sono inoltre previste iniziative intese ad uniformare maggiormente, a livello comunitario, le attività di ispezione e sorveglianza, quali la redazione di un codice di buona condotta per le ispezioni che definisca i compiti degli ispettori e le procedure da seguire. Verrà potenziata la cooperazione tra i servizi di controllo della Commissione e le competenti autorità nazionali. Creazione di un organismo comunitario per il controllo della pesca (Occp) Scopo dell´iniziativa è creare una struttura organizzativa in grado di assicurare il coordinamento delle attività di ispezione e sorveglianza della pesca a livello comunitario. A lungo termine, infatti, accordi volontari e soluzioni ad hoc non sono sufficienti a garantire un efficace coordinamento operativo. La Commissione propone che l´Occp sia incaricato dell´organizzazione dello spiegamento congiunto dei mezzi nazionali di ispezione e sorveglianza messi in comune secondo una strategia europea predefinita. L´organismo assicurerebbe l´uniformità delle procedure di ispezione e sorveglianza. Équipe di ispettori di varie nazionalità verrebbero create per avere maggiore certezza circa l´applicazione uniforme delle norme Pcp in tutta l´Unione. Le attività dell´organismo comprenderebbero, in particolare, l´organizzazione di ispezioni e controlli delle licenze, delle caratteristiche delle navi, nonché delle attività di pesca nel territorio e nelle acque comunitarie come pure in acque internazionali e di paesi terzi. L´occp coordinerebbe inoltre le ispezioni degli sbarchi. Uno studio di fattibilità, da effettuare in collaborazione con gli Stati membri, esaminerà tutti gli aspetti relativi alla creazione dell´Occp: i suoi compiti, i rapporti con gli Stati membri e la Commissione e le risorse necessarie. La creazione dell´organismo dovrebbe consentire un migliore rapporto costi/benefici nelle attività di ispezione e di esecuzione.  
   
 

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