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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Marzo 2003
 
   
  OSSERVATORIO PERMANENTE AIE 2003 SULLŽEDITORIA DIGITALE PRESENTATI I DATI DI DUE RICERCHE DELLŽOSSERVATORIO SULLŽUTILIZZO DEI CONTENUTI MULTIMEDIALI PRESSO GLI INSEGNANTI E LE FAMIGLIE ITALIANE

 
   
  Milano, 25 marzo 2003 - EŽ stato presentato ieri a Milano, presso la Sala Convegni di Banca Intesa, lŽannuale Osservatorio dellŽAssociazione Italiana Editori (Aie) sullŽeditoria digitale, utile punto di riferimento e contatto per tutte le aziende attive del campo dello sviluppo di contenuti editoriali digitali, per le istituzioni, per il mondo della scuola e per tutti coloro che operano nel comparto delle tecnologie informatiche, della formazione e dellŽe-learning. Durante il convegno sono stati resi pubblici i dati delle prime due indagini dellŽOsservatorio, curate per conto dellŽAie rispettivamente dallŽistituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione (Ispo) e dallŽistituto Iard Franco Brambilla. La ricerca dellŽIspo riguarda il consumo di contenuti editoriali digitali allŽinterno delle famiglie italiane, mentre lŽindagine dellŽistituto Iard Franco Brambilla si concentra sullŽutilizzo delle tecnologie nel lavoro quotidiano di studenti e insegnanti. LŽindagine dellŽIspo è stata realizzata secondo una duplice prospettiva di analisi: una prima rilevazione è stata condotta su un campione rappresentativo di 802 capofamiglia o responsabili degli acquisti di casa, e mirava ad ottenere un quadro generale dellŽatteggiamento delle famiglie italiane verso lŽeditoria digitale e lŽeffettiva penetrazione dei nuovi canali di accesso ai contenuti informativi; un secondo approfondimento ha coinvolto invece un campione di 5.000 individui intervistati tramite panel telematico, i cui dati sono stati registrati tramite personal computer presenti nelle famiglie. Dalla ricerca Ispo emerge sostanzialmente che Internet e il telefono cellulare sono i due strumenti principali che hanno modificato il modo di comunicare e fornire/ricevere informazioni. Più nel dettaglio, lŽindagine ha rivelato un utilizzo massiccio di Internet per accedere ai contenuti editoriali: tre internauti su cinque affermano, infatti, di aver utilizzato la rete negli ultimi sei mesi per scaricare o visualizzare materiale educativo a supporto dello studio o dei lavoro o per leggere i quotidiani on line. Anche se in molti casi si tratta di accessi prevalentemente saltuari, ben il 33% degli intervistati dichiara già oggi di raccogliere informazioni su Internet con una certa regolarità. Editori - LŽaccesso a contenuti editoriali tramite cellulare, sembrerebbe invece ancora agli inizi. Tuttavia già il 10% degli italiani contattati dallŽIspo dichiara di servirsene a questo scopo. La percentuale sale al 14% se si considera solo quella parte di popolazione intervistata che possiede un cellulare. Tra le ragioni principalmente addotte da coloro che hanno risposto affermativamente, risulta particolarmente diffuso il desiderio di informazioni "in tempo reale", non solo aggiornate, ma anche immediate. EŽ lo sport lŽargomento a cui si accede maggiormente attraverso il telefonino (39%), ma seguito a breve distanza dalle news (37%) e dalle notizie giornalistiche dellŽultima ora. Basse risultano ancora le percentuali relative agli accessi a servizi che forniscono "informazioni pratiche", tra cui quelle relative al meteo (23%), alla programmazione cinematografica (12%), alle informazioni di Borsa (8%), per i quali vengono usati probabilmente canali più tradizionali. Il contributo allŽOsservatorio da parte dellŽistituto Iard Franco Brambilla si concretizza in due indagini effettuate nel corso dei primi mesi dei 2003: unŽindagine pilota sul rapporto tra genitori, studenti e nuove tecnologie realizzata tramite questionari su un campione di 418 studenti di terza media di 8 scuole della provincia di Milano e di 319 madri degli stessi allievi, e unŽampia indagine a respiro nazionale su un panel di 1.565 insegnanti italiani, rappresentativi della popolazione complessiva degli insegnanti italiani, selezionati per grado scolastico (scuola elementare, media e superiore), per tipo di scuola superiore (liceo, istituto tecnico, istituto professionale), tipo di materia insegnata (umanistica, scientifica, tecnico-applicativa), regione di residenza e genere. I dati individuati dalla prima indagine, evidenziano che le attività svolte al computer dagli studenti differiscono sensibilmente a seconda del contesto di utilizzo: mentre a scuola si dedicano principalmente alla videoscrittura, a casa affiancano spesso a questa attività anche lŽascolto di musica, il gioco, la realizzazione di compiti, la consultazione di cd rom e la navigazione in Internet. A fronte di questi risultati, è interessante sottolineare che gli studenti utilizzano il computer più spesso a casa piuttosto che in ambito scolastico: la scuola, dunque, non sembrerebbe il luogo privilegiato di incontro tra gli studenti e le nuove tecnologie multimediali. A conferma di ciò, non è trascurabile il dato che solo un ragazzo intervistato su cinque dichiara di aver appreso lŽuso del computer dagli insegnanti. LŽindagine condotta invece tra gli insegnanti sembra mostrare le ragioni alla base di questa situazione di offerta formativa del sistema scolastico italiano: se da un lato si evidenzia un atteggiamento estremamente positivo verso le nuove tecnologie da parte degli insegnanti - come già emerso dalla precedente indagine 2002 realizzata dallŽAie e dallŽistituto Iard Franco Brambilla - perché convinti della loro efficacia, dallŽaltro solo una minoranza tra essi utilizza i media informatici per preparare le lezioni. Solo il 14% degli insegnanti che ha ricevuto un cd rom allegato a un libro di testo dichiara di averne fatto un uso frequente, il 61% ne ha fatto un uso occasionale e il 25% non li ha mai usati. Allo stesso modo, anche Internet è utilizzato da una minoranza ristretta di insegnati per preparare le lezioni o trarne contenuti disciplinari. Tra le motivazioni, viene evidenziata la difficoltà degli insegnati, spesso logistica, di accedere ai personal computer presenti nella scuola. Questi infatti sono spesso confinati in laboratori informatici anziché essere immediatamente disponibili nelle aule. Inoltre, dalla ricerca è emerso che gli insegnanti, pur avendo seguito corsi di aggiornamento di informatica, nella maggior parte dei casi hanno acquisito solo competenze di base sullŽuso delle nuove tecnologie, e non conoscenze approfondite sullŽutilizzo delle tecnologie nei propri ambiti disciplinari. A questo proposito dallŽindagine emerge che sono proprio gli stessi docenti a richiedere maggiori corsi di alfabetizzazione informatica, dichiarandosi ancora non sufficientemente sicuri delle competenze apprese in precedenza.  
   
 

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