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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Marzo 2003
 
   
  LA COLLEZIONE FOTOGRAFICA DELLA FNAC UN VIAGGIO TRA STORIA E POESIA PALAZZO DUCALE DI GENOVA, STANZA DELLA FOTOGRAFIA

 
   
  Genova, 26 marzo 2003 - "Così come le fotografie di rilievo assomigliano ai loro autori, le collezioni notevoli raccontano molto di coloro che le hanno costituite. Esistono, infatti, tanti tipi di collezionisti quanti tipi di collezioni. Trattandosi di fotografie, c´è chi raccoglie o insegue il nudo, le immagini di bambini, il paesaggio o il ritratto, chi si appassiona per il documento eccezionale d´attualità, chi si interessa solo alle stampe originali d´epoca e pratica il culto del "vintage", chi resta invece sempre fermo a un paese, un autore, un´epoca oppure anche a un anno, chi si lascia trasportare dall´apparente incoerenza delle passioni, chi non vuol sentir parlare di colore e chi invece a questo vuole erigere un monumento; inoltre - e non è certo meno interessante - chi accumula a caso i piaceri di vari incontri, salvando così immagini che avrebbero altrimenti rischiato di scomparire. Tali collezionisti sono generalmente persone che, nel limite dei loro mezzi, lasciano parlare la loro passione, la loro follia o semplicemente la loro assenza di convenzioni. Realizzano le loro collezioni come un piacere egoista, talvolta segreto, come un´intima convinzione della legittimità - che non vogliono condividere se non raramente - della loro originalità. E ne vanno orgogliosi. Quasi all´opposto - realizzate da individui che hanno gusti e capacità di scelta ma un po´ meno libertà dei precedenti, in quanto si sentono responsabili - vi sono le collezioni istituzionali. Collezioni di musei, di biblioteche nazionali, di ministeri, di enti territoriali. E, meno considerate, alcune collezioni, mai costituite in quanto tali, ma che divengono insiemi unici e indispensabili, costituite dai giornali o dall´autorità giudiziaria, da coloro che sono preposti alla pianificazione del territorio o dagli editori di libri rari. Quando sono conservate da istituzioni pubbliche, queste collezioni, spesso pletoriche e prive di discernimento, rappresentano un insieme inestimabile per la storia sociale del gusto. Da quando sono state costituite da strutture private, sono inclini alla fragilità, come fu nel caso degli archivi della rivista Réalités, con tesori di Charbonnier, Boubat e molti altri, andati al macero alla chiusura della pubblicazione. Ogni collezione, di fatto, è un accumulo, talvolta un´accozzaglia di oggetti riuniti sia per necessità, sia per un caso della storia. Ed è, di fatto, impossibile paragonare la collezione di oggetti appartenente a una nobile famiglia germanica e recentemente dispersa da una grande casa d´aste inglese, con, nel caso, la collezione di fotografie della Fnac. Il solo aspetto che potrebbero avere in comune queste collezioni messe assieme nel corso degli anni è che la loro stessa esistenza ne crea il senso e stimola la necessità di analisi. La maggiore originalità della collezione di stampe originali conservate - acquisite, o ricevute in regalo in un primo tempo - dalla Fnac, sta nel fatto che queste ultime rappresentano la memoria allo stesso tempo palpabile e visibile dell´atteggiamento di un singolare "commerciante" nei confronti della fotografia, dapprima contemporanea e in seguito della fotografia in generale. Infatti vi fu innanzitutto il desiderio (mediante i regali da parte di fotografi e qualche acquisizione, che assomigliavano più ad aiuti che non alla reale costituzione di una collezione organizzata) di mantenere traccia di una attività, pionieristica in materia, di diffusione della fotografia presso il grande pubblico per mezzo di mostre di stampe originali. Oggi risulta difficile immaginare in quale deserto e con che coraggio Jacques Chérix e in seguito soprattutto Gil Mijangos e i dirigenti della Fnac, che ebbero fiducia in lui, inventarono, in un tempo in cui le strutture di sostegno e di promozione della fotografia praticamente non esistevano, uno statuto per la fotografia da esporre in mostra su un muro. Ciò comporta l´esigenza di perdonare alcuni errori di valutazione che sarebbe troppo facile, oggi, considerare come sbagli. Proprio a partire dalla generosità di questo punto iniziale si è costituita una collezione unica, che può essere considerata solo atipica, che manca in effetti di coesione estetica, ma che ha l´inestimabile vantaggio di riflettere una storia basata sulla pratica, in assonanza con momenti di gusto, nonché di testimoniare a un tempo lo stato di una fotografia viva e il modo in cui questa è stata considerata. Per essere più precisi, è chiaro che le opere che sono entrate a far parte della collezione nel corso degli ultimi dieci anni compongono, fra cura per la storia della fotografia e attenzione all´eccellenza della produzione contemporanea, un insieme di alto livello, talvolta unico (chi altri, in Francia, possiede altrettante stampe originali e capolavori di Berenice Abbott o fotografi di Magnum?), che sarà un giorno oggetto di studio in quanto significativo della nostra reazione collettiva di fronte a un media sia popolare che flessibile, oggetto di consumo e mezzo di creazione. La collezione della Fnac è, di fatto, indispensabile. Riunisce i grandi nomi e gli anonimi, le stampe moderne di antichi maestri che è bene proporre, anche sotto questa forma non compatibile con le regole museali, a un largo pubblico e, bisogna dirlo, stampe uniche, sia che si tratti delle prime stampe per le mostre che di quelle prodotte da determinati autori che sono forse scomparsi e che, benché ai loro tempi scatenassero entusiasmo, sono stati talvolta sia comete della piccola scena fotografica che opere d´arte della storia della fotografia contemporanea. Indispensabile e unica, la collezione di fotografie della Fnac è innanzitutto testimonianza di interventi in favore della fotografia. Interventi che comportano una parte di calcolo e una parte di entusiasmo e di rischio, e che portano la firma di vari responsabili: dopo Gil Mijangos e François Hebel, Laura Serani. Accanto a una vera passione e un´innegabile attenzione per i creatori del tempo, costoro hanno sempre investito in modo originale in un campo complesso e polemico, ben sapendo che si trattava di una scommessa per il domani. Dopo aver esaminato le centinaia di immagini che costituiscono la collezione di fotografie della Fnac, ben cosciente del fatto che le acquisizioni più recenti sono testimoni di una coerenza - quella della programmazione - maggiore rispetto al passato, dopo aver avuto il piacere di constatare che i più grandi maestri erano talvolta rappresentati da immagini non convenzionali e che la freschezza di uno sguardo era testimone di un impegno, il collezionista che è in me si è sentito chiamato in causa: ci sono immagini che avrei dovuto acquistare io. Talvolta avrei potuto, e non l´ho fatto... Fortunatamente la Fnac... In ultima analisi, mentre la collezione privata è un affare fra sé e sé, e quindi egoista, la collezione della Fnac, senza occuparsi affatto di essere esaustiva, ma sempre mossa dalla necessità, è generosa. Questo è raro. In ogni caso eccezionale". Palazzo Ducale - Piazza Matteotti, 9 Informazioni: 010 5574000 Galleria della Fnac, Via Xx Settembre 46/R, Genova Informazioni: 010 290111  
   
 

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