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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Marzo 2003
 
   
  CAPITALIA: PRIMI RISULTATI DEL PIANO INDUSTRIALE 2003-2005 APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2002 RISULTATO NETTO, NEGATIVO PER € 287 MLN (- € 358 MLN NEL 2001 DI CUI €178 MLN BDR E - €536 MLN PER BIPOP-CARIRE)

 
   
  Roma, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Capitalia, riunitosi il 27 marzo nella tarda serata a Roma sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha approvato il progetto di bilancio 2002 ed esaminato lo stato di avanzamento del Piano Industriale di Gruppo 2003-2005. Il progetto di bilancio sarà sottoposto all´Assemblea degli azionisti già prevista per il 28 e il 30 aprile prossimi, rispettivamente in prima e seconda convocazione. L´esercizio 2002 è stato caratterizzato dalla profonda trasformazione del perimetro, della struttura e dell´organizzazione della Banca, che a seguito dell´integrazione con Bipop-.2 Carire si è trasformata, a partire dallo scorso 1° luglio, in Capitalia, un gruppo bancario cui fanno capo cinque banche operative: Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop-carire, le tre reti bancarie sul territorio; Finecogroup, la nuova banca focalizzata nel settore dei servizi finanziari integrati e innovativi; Mcc, la banca d´affari del gruppo, il cui capitale è stato recentemente aperto a nuovi investitori industriali e finanziari. All´assetto attuale si è giunti attraverso un complesso processo societario, finanziario e organizzativo che ha coinvolto tutte le strutture del Gruppo e ne ha completamente ridisegnato la fisionomia operativa e di business. Tale trasformazione ha posto le basi per la nuova mission strategica del gruppo e per la definizione del nuovo piano industriale. I cambiamenti intervenuti rendono i dati riferiti all´esercizio 2002 non direttamente comparabili con quelli dell´esercizio precedente, in quanto l´area di consolidamento dell´esercizio 2001 non includeva il Gruppo Bipop-carire. Il raffronto con i dati 2001 si basa pertanto su dati aggregati ricostruiti per il 2001, in occasione della pubblicazione del documento informativo relativo alla riorganizzazione del Gruppo Bancaroma e alla sua integrazione con il Gruppo Bipop-carire, avvalendosi anche di dati desunti dalle relazioni semestrali delle banche al 30 giugno 2002. Il conto economico consolidato Nel 2002 il margine di interesse risulta pari a € 2.765 milioni, in crescita del 5,1% rispetto all´esercizio 2001 (€ 2.631 milioni). Tale crescita è dovuta sia alla gestione attiva dello spread alla clientela, sia al bilanciamento degli effetti, sul margine di interesse, della forte riduzione dell´attivo ponderato per rischio (Risk Weighted Assets, Rwa). Il margine di interesse 2002 comprende € 56 milioni di interessi aggiuntivi relativi a un titolo "junior" nel portafoglio di Fineco Leasing, riveniente da un´operazione di cartolarizzazione. Tali interessi aggiuntivi vengono evidenziati nel conto economico riclassificato per consentire la confrontabilità con i periodi precedenti. Nello schema di conto economico ufficiale essi sono ricompresi tra gli altri proventi di gestione. Le commissioni nette sono pari a € 1.349 milioni, in flessione dell´11,3%, escludendo dal 2001 Azimut in quanto ceduto, nonché le riassicurazioni di Cisalpina Previdenza e le commissioni da cartolarizzazione, in quanto di natura straordinaria. Tale riduzione è dovuta, fra l´altro, alla negativa dinamica dei mercati. I profitti da operazioni finanziarie, pari a € 54 milioni (€ 29 milioni nel 2001), hanno risentito delle avverse condizioni di mercato, solo parzialmente bilanciate dalla plusvalenza dovuta al trasferimento al portafoglio non-immobilizzato, con conseguente rivalutazione per € 60 milioni, dei titoli Italenergia Bis. Gli altri proventi netti sono pari a € 458 milioni; nel 2001 erano pari a € 536 milioni. I dividendi e le partecipazioni valutate a patrimonio netto ammontano a € 480 milioni e comprendono € 158 milioni di dividendi 2001 incassati da Finecogroup nel primo semestre 2002, i dividendi incassati nel 2002 per circa € 74 milioni e crediti di imposta per circa € 230 milioni, derivanti in gran parte da Banca di Roma e Banco di Sicilia, grazie ai proventi straordinari relativi alla vendita di sportelli e ad altre cessioni..3 Il margine di intermediazione è di € 5.106 milioni, in crescita del 4,3% rispetto ai € 4.894 milioni dell´esercizio precedente. Particolarmente significativa è stata la crescita del margine nel 4° trimestre 2002 (+24,9% rispetto al trimestre precedente), generata da operazioni finanziarie, dividendi, commissioni e altri ricavi. I costi amministrativi sono pari a € 3.186 milioni, in leggera crescita (+2,7%) rispetto all´esercizio precedente, sostanzialmente dovuta ai costi dell´integrazione con il Gruppo Bipop-carire. Nel 4° trimestre 2002 la dinamica di tali costi segnala, invece, una significativa diminuzione, pari al 6,7%, rispetto al 3° trimestre, grazie all´attuazione del programma di controllo dei costi a livello di holding. Il risultato lordo di gestione si attesta a € 1.464 milioni, in crescita del 27,4% rispetto al 2001. Tale dinamica positiva ha avuto un picco accentuato nel 4° trimestre 2002 con una crescita, rispetto al trimestre precedente, del 157% (80% escludendo i proventi non ricorrenti, pari a circa € 200 milioni). La crescita riflette, in particolare, il positivo andamento dei ricavi delle banche tradizionali e gli effetti del controllo dei costi a livello di gruppo. Le rettifiche nette e gli accantonamenti sono pari a € 2.338 milioni, con una crescita del 51,2% rispetto all´anno precedente. Questo incremento, che si è concentrato nel 4° trimestre 2002 con un aumento del 300% rispetto al 3° trimestre, riflette sia l´allineamento del livello di accantonamenti sui crediti alle previsioni del piano industriale, sia le rettifiche sulle immobilizzazioni finanziarie alla luce dell´andamento dello scenario macro-economico complessivo. Il risultato delle attività ordinarie registra quindi una perdita di € 875 milioni. Il risultato straordinario è positivo per € 744 milioni, contro i € 370 milioni dell´esercizio precedente, ed include le plusvalenze derivanti dalla vendita di sportelli e dalle cessioni di quote di Mcc e di Borsa Italiana, delle partecipazioni in Banca Finnat e in Cedel, e di altri asset. Il risultato ante imposte è negativo per € 131 milioni; nel 2001 era negativo per € 26 milioni. Considerando la variazione positiva, per € 207 milioni, del fondo per rischi bancari generali, le imposte sul reddito pari a € 414 milioni, e tenuto conto della perdita di pertinenza di terzi, pari a € 51 milioni, l´esercizio 2002 si chiude con un risultato netto negativo per € 287 milioni, che si confronta con un risultato netto negativo per € 358 milioni nel 2001 (di cui €178 milioni in positivo per Banca di Roma e €536 milioni in negativo per Bipop-carire). Raccolta e impieghi Al 31 dicembre 2002 la provvista complessiva del Gruppo, inclusi l´interbancario e le passività subordinate, ammonta a € 116,3 miliardi, contro € 136,1 miliardi al 31 dicembre 2001. Al dato contribuisce la raccolta da clientela per € 81,1 miliardi e la provvista da banche per € 31,6 miliardi. Il saldo interbancario netto del gruppo al 31 dicembre 2002 ammonta a € 11,2 miliardi, in calo del 43,6% rispetto al corrispondente dato ricostruito al 31 dicembre 2001, coerentemente con la strategia del gruppo di riduzione della dipendenza dall´interbancario..4 Gli impieghi complessivi, al 31 dicembre 2002, ammontano a € 100,5 miliardi; al 31 dicembre 2001 erano pari a € 114,1 miliardi. Gli impieghi con clientela si attestano a € 80,1 miliardi, rispetto al dato aggregato 2001 pari a € 89,3 miliardi. Il calo degli impieghi è riconducibile per quasi la metà alle filiali estere ed al minor utilizzo del cosiddetto "denaro caldo". La cessione degli sportelli effettuata nel 4° trimestre 2002 ha inciso per € 1,6 miliardi. Al 31 dicembre 2002 l´ammontare complessivo dei crediti classificati netti (sofferenze nette più incagli netti) risulta pari a € 6,7 miliardi, con una forte riduzione (-12,4%) rispetto al dato del 31 dicembre 2001 (€ 7,6 miliardi). La diminuzione dei crediti classificati è stata particolarmente rilevante nel 4° trimestre 2002 rispetto al trimestre precedente (-15,5%). Il rapporto crediti classificati netti/impieghi risulta pari all´8,3%. Tale valore è in diminuzione rispetto al dato aggregato di fine 2001 ed evidenzia, tra l´altro, l´effetto positivo della significativa riduzione dell´ammontare di sofferenze e incagli. Patrimonio netto, Tier 1 e requisiti prudenziali di vigilanza Il patrimonio netto consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2002 è di € 6.740 milioni; al 31 dicembre 2001 era di € 6.902 milioni. Il coefficiente di solvibilità (patrimonio di vigilanza/attività di rischio ponderate) è pari a 9,77. Al 31 dicembre 2002 il Tier 1 ratio, il più importante indicatore della solidità patrimoniale del gruppo, è pari al 6,2%, in significativa crescita rispetto al 5,3% del 31 dicembre 2001, coerentemente con le previsioni relative alla prima fase di attuazione del piano industriale. Il rafforzamento del Tier 1 è stato ottenuto, in particolare, attraverso la rilevante diminuzione dell´attivo ponderato per rischio, passato da € 121,8 miliardi registrati complessivamente dal Gruppo Bancaroma e dal Gruppo Bipop-carire nel 2001, a € 98,5 miliardi di fine 2002. La Capogruppo Capitalia S.p.a. La Capogruppo Capitalia S.p.a., la holding con funzioni di indirizzo strategico, coordinamento e controllo del Gruppo Capitalia, ha iniziato ad operare il 1° luglio 2002, a seguito del perfezionamento dell´integrazione con l´ex Gruppo Bipop-carire. I dati relativi all´esercizio 2002 riflettono, quindi, per il primo semestre le attività facenti capo a Banca di Roma S.p.a. E, per il secondo semestre, il perimetro societario della nuova Capogruppo Capitalia S.p.a. Non è dunque significativo alcun confronto tra i dati dell´esercizio 2002 e quelli dell´esercizio precedente. Nel 2002 il margine di interesse risulta pari a € 949 milioni ed il margine di intermediazione si attesta a € 2.333 milioni. I costi operativi, pari a € 1.403 milioni, sono così ripartiti: € 782 milioni per il personale, € 507 milioni per le spese amministrative, € 114 milioni per rettifiche di valore sulle immobilizzazioni immateriali e materiali. Il risultato lordo di gestione si attesta a € 930 milioni. L´esercizio, che chiude con un risultato netto negativo per € 161 milioni, non consente il pagamento del dividendo..5 All´assemblea ordinaria, chiamata ad approvare il Bilancio 2002, sarà inoltre sottoposto: ƒ il conferimento dell´incarico di revisione contabile per gli esercizi 2003/2005; ƒ la deliberazione in materia di acquisto e alienazione azioni proprie; ƒ l´autorizzazione alla stipula di accordi per l´aumento del limite delle partecipazioni reciproche tra Capitalia e Fiat; ƒ la nomina di amministratori. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all´Assemblea dei soci il riporto a nuovo della perdita dell´esercizio, riservandosi di convocare un´apposita Assemblea straordinaria per deliberare la copertura di tale perdita mediante riduzione, per pari ammontare, della riserva ex lege 413/91. In allegato sono riportati gli schemi di conto economico e di stato patrimoniale. Il Bilancio sarà sottoposto all´esame del Collegio sindacale e della Società di revisione incaricata. In apposito capitolo della Relazione sulla gestione è riportata la relazione annuale in materia di Corporate Governance nella quale è analiticamente indicata anche la verifica effettuata dal Consiglio di Amministrazione sull´indipendenza dei propri componenti. Stato di avanzamento del piano industriale 2003-2005 Il Consiglio di Amministrazione ha anche esaminato lo stato di avanzamento del Piano Industriale 2003-2005 del Gruppo. Il piano, presentato lo scorso ottobre, si articolava su sei aree prioritarie di intervento: qualità degli asset; gestione del rischio e del capitale; dismissioni di attività non-core; nuovo assetto manageriale e rinnovo della cultura aziendale; incremento dei ricavi; riduzione dei costi. Il piano si proponeva di concentrare buona parte degli obiettivi nella sua fase iniziale, in particolare relativamente alla dismissione di asset, alla riduzione dei costi, al miglioramento della qualità degli asset e al rafforzamento patrimoniale del Gruppo. Il piano, che su questi temi centrali ha già acquisito i primi sostanziali risultati, si può considerare concluso per la sua prima fase di attuazione. Qualità degli asset Lo stock di crediti classificati lordi (incagli lordi più sofferenze lorde) ha registrato nel 4° trimestre 2002, una riduzione del 5,9% rispetto al trimestre precedente, dovuta sostanzialmente alla notevole diminuzione (-23,7%) degli incagli lordi. I crediti classificati netti, in particolare, hanno evidenziato nel 4° trimestre 2002, per la prima volta in misura così rilevante, una riduzione strutturale di oltre € 1,2 miliardi, pari al 15,5%, rispetto al trimestre precedente, grazie a una diminuzione del 27% degli incagli netti e dell´8,9% delle sofferenze nette. Il grado di copertura dei crediti classificati, è cresciuto di 8,9 punti percentuali su base annua e di 6 punti percentuali nel solo 4° trimestre 2002, portandosi al 46,6% complessivo..6 Tale valore corrisponde ad una copertura pari al 53% delle sofferenze nette e al 24,3 % degli incagli netti. Questi indici allineano Capitalia alla media del sistema bancario nazionale. Continua la riduzione dell´afflusso di nuove partite di crediti classificati, mentre il significativo aumento del deflusso è reso possibile da una accresciuta capacità di recupero crediti. Tale attività sarà ulteriormente rafforzata dall´annunciata joint venture con Archon (Gruppo Goldman Sachs) alla quale verrà affidata la gestione di oltre € 6 miliardi di sofferenze del Gruppo. Gestione del rischio e del capitale Come previsto dal piano, il Tier 1 ratio ha superato a fine 2002 la soglia del 6%, portandosi al 6,2%, dal 5,3% dell´anno precedente. Il dato stimato per il 1° trimestre 2003 mostra un´ulteriore crescita del Tier 1 a 6,3% e viene confermato un obiettivo di 6,5% per l´esercizio 2003. L´attivo ponderato per rischio (Risk Weighted Asset, Rwa) al 31 dicembre 2002 è stato ridotto di € 23,3 miliardi (-19,1%) rispetto al 31 dicembre 2001 attraverso la riduzione dell´esposizione sull´interbancario, il riesame dell´esposizione creditizia della clientela, la revisione del portafoglio titoli di proprietà e altri interventi straordinari previsti dal piano. In particolare, il portafoglio titoli è diminuito del 24%, l´esposizione netta sull´interbancario del 43,4% e il free capital negativo del 34,1%. Dismissioni di attività non-core In pochi mesi e in un contesto di grande incertezza di mercato sono state effettuate tutte le cessioni annunciate, per un incasso complessivo netto di € 1,8 miliardi e plusvalenze per € 0,7 miliardi. Tutte sono state caratterizzate da condizioni di cessione ai massimi valori rispetto alle valutazioni espresse per operazioni similari. Management E´ stato attuato un programma di profondo rinnovamento manageriale. La squadra di management è stata ulteriormente rafforzata ed è stato definito con precisione l´insieme di regole che definiscono i rapporti fra la holding e le società operative. I cambiamenti hanno principalmente riguardato le attività di gestione del credito e le funzioni di coordinamento e controllo del Gruppo. Incremento dei ricavi e riduzione dei costi Il recupero di redditività e di riduzione dei costi nella gestione ordinaria era fra gli elementi di maggiore criticità del piano. Gli indicatori più significativi mostrano sostanziale miglioramento, a indicazione della natura strutturale degli interventi effettuati. Nel 4° trimestre 2002, rispetto alla media dei primi nove mesi dell´anno, il margine di intermediazione è salito del 32,8%; costi e ammortamenti sono scesi del 4,8%; ricavi da prodotti ad alto valore aggiunto sono cresciuti del 187%. L´aumento nei ricavi è stato ottenuto principalmente grazie alla focalizzazione sull´asset management, sulla bancassicurazione e sui prodotti strutturati. Altri prodotti innovativi sono allo studio per il lancio sul mercato nella prima parte di quest´anno. Per quanto riguarda la riduzione dei costi sono state avviate alcune prime iniziative, tra le quali la creazione di una funzione acquisti centralizzata. Si è inoltre agito sul versante delle.7 strutture, con un ridimensionamento selettivo degli organici, favorito da un accordo raggiunto con i sindacati in materia di esodi agevolati.  
   
 

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