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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Aprile 2003
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA INFLIGGE UNŽAMMENDA AD ALCUNE FEDERAZIONI FRANCESI PER UNŽINTESA NEL SETTORE DELLA CARNE BOVINA

 
   
  Bruxelles, 3 aprile 2003 - La Commissione europea ha inflitto ieri ammende per un importo totale di 16.7 milioni di euro a sei federazioni francesi del settore della carne bovina, sanzionate per aver partecipato ad unŽintesa volta alla fissazione di un prezzo minimo per talune categorie di carne bovina e alla sospensione o, almeno, alla limitazione delle importazioni di qualsiasi tipo di carne bovina in Francia. Il commissario europeo responsabile della Concorrenza, Mario Monti, ha dichiarato: "Le regole della concorrenza si applicano anche al settore agricolo come ribadisce con forza la presente decisione. Ciononostante, la Commissione ha tenuto conto del difficile contesto in cui si è trovato il settore della carne bovina, reso più fragile da crisi successive. Per quanto concerne le aziende di macellazione, la Commissione ha inoltre tenuto conto del fatto che hanno agito sotto la minaccia e la violenza esercitata dagli agricoltori". Il 24 ottobre 2001 sei federazioni francesi hanno stipulato unŽintesa nel settore della carne bovina. Quattro di queste federazioni rappresentavano gli agricoltori, due le aziende di macellazione. In base a tale accordo le federazioni hanno stabilito un prezzo minimo in comune e si sono inoltre impegnate a sospendere o come minimo a limitare le importazioni di qualsiasi tipo di carne bovina. Questo accordo è rimasto in vigore oltre la fine del novembre 2001, data in cui avrebbe dovuto cessare e ciò malgrado lŽavvertimento della Commissione alle federazioni del 25 novembre 2001 che ne segnalava lŽillegalità. Gli accordi sui prezzi e le restrizioni alle importazioni rientrano tra le violazioni più gravi del diritto della concorrenza. È indubbio che le organizzazioni in questione fossero al corrente dellŽillegalità del loro comportamento. In occasione delle ispezioni effettuate dalla Commissione nel dicembre 2001, sono stati trovati documenti in cui si legge che lŽaccordo era "un poŽ al di fuori della legge, ma tanto peggio" oppure "è possibile aiutarsi a vicenda senza essere colti in flagrante dai servizi della concorrenza francese?". Le ammende inflitte dalla Commissione alle organizzazioni professionali di cui sopra mostrano chiaramente che il settore agricolo è tenuto a rispettare le regole della concorrenza. La normativa europea in questo settore prevede infatti un certo numero di eccezioni a tali regole, ma lŽaccordo in questione non rientra in nessuna di esse. Le ammende La Commissione ha inflitto le seguenti ammende: Federazione nazionale dei sindacati delle aziende agricole (Fnsea): € 12 millioni ; Giovani agricoltori (Ja): € 600.000 ; Federazione nazionale bovina (Fnb): € 1.440.000; Federazione nazionale dei produttori di latte: € 1.440.000; Federazione nazionale dellŽindustria e del commercio allŽingrosso delle carni: € 720.000; Federazione nazionale della cooperazione bestiame e carne (Fncbv): € 480.000. Il calcolo delle ammende tiene conto di un certo numero di circostanze aggravanti e attenuanti che si applicano a tutte o solo a talune delle parti coinvolte. Sono stati considerati come circostanze aggravanti il fatto che tre federazioni (Fnsa, Fnb e Ja) erano state coinvolte in atti di violenza nei confronti delle aziende di macellazione al fine di costringerle a concludere lŽaccordo e di controllare e garantire lŽattuazione del medesimo. Inoltre, tutte le parti hanno continuato ad applicare segretamente lŽaccordo controverso pur avendo ricevuto una lettera di avvertimento della Commissione e aver garantito per iscritto che lŽaccordo non sarebbe stato rinnovato. Infine una delle federazioni agricole, la Fnb (Associazione del settore bovino) è stata lŽiniziatrice dellŽinfrazione. Tra le circostanze attenuanti la Commissione ritiene che il ruolo svolto dal ministro dellŽAgricoltura, che ha esercitato pressioni affinché le imprese di macellazione accettassero lŽaccordo del 24 ottobre 2001 e che in seguito ha definito lŽaccordo "un atto di civismo", giustifica il fatto che le imprese di macellazione beneficino di una riduzione delle ammende. Ciò non vale per le federazioni agricole giacché le manifestazioni violente di alcuni dei loro membri sono state allŽorigine dellŽintervento del ministro. Inoltre le imprese di macellazione hanno concluso lŽaccordo sotto la minaccia delle azioni violente degli agricoltori e non di loro propria volontà. Peraltro, le imprese di macellazione non avevano alcun interesse a fissare un prezzo (di acquisto) minimo e a stabilire la sospensione delle importazioni. Esse erano essenzialmente interessate allo sblocco dei loro stabilimenti industriali da parte degli agricoltori, in cambio della firma dellŽaccordo. Infine una delle federazioni agricole (Fnpl) ha svolto un ruolo passivo nella vicenda. È la prima volta che la Commissione infligge ammende ai sindacati agricoli. La Commissione riconosce lŽimportanza della libertà sindacale, ma i sindacati esulano dalla loro missione quando concorrono alla conclusione e allŽattuazione di intese che ignorano le regole di ordine pubblico, come le regole di concorrenza. A questo proposito va precisato che le intese sui prezzi in generale sono considerate come distorsioni molto gravi della concorrenza e che lŽammontare di base dellŽammenda si aggira, di norma, sui 20 milioni di euro maggiorabile in funzione della durata e di altri fattori. Pur considerando che si tratta di unŽinfrazione molto grave, la Commissione ha tenuto conto dello specifico contesto economico che, dal 1996, ha scosso il mondo agricolo e ha comportato un cambiamento di mentalità dei consumatori e ha messo in rilievo la questione della sicurezza alimentare. Questa situazione del tutto eccezionale ha indotto la Commissione a concedere una riduzione supplementare dellŽammenda. La destinazione delle ammende Le federazioni dispongono di tre mesi per pagare lŽammenda. Le ammende sono iscritte nel bilancio generale dellŽUnione europea non appena diventano definitive. Poiché il bilancio globale dellŽUnione è prestabilito, qualsiasi entrata imprevista è dedotta dai contributi degli Stati membri al bilancio comunitario il che, in fin dei conti, torna a vantaggio del contribuente europeo.  
   
 

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