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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Aprile 2003
 
   
  CONVEGNO ASSIOM: BORSE, INTERMEDIARI E CLIENTI DALLA NUOVA DIRETTIVA SUI SERVIZI DI INVESTIMENTO ALLE SOLUZIONI TECNOLOGICHE

 
   
  Milano, 10 aprile 2003 - Dopo l´unificazione monetaria nell´area Euro, a tutti i livelli è fortemente avvertita una indilazionabile esigenza: non è sufficiente rafforzare l´integrazione dei mercati dei capitali europei #2, ma è addirittura necessario creare un vero e proprio Single Market. Il quadro normativo europeo, da una parte, e le piattaforme tecnologiche, dall´altra, rappresentano le due macro aree su cui intervenire in tempi brevi per consentire una piena "fungibilità" delle transazioni finanziarie in ambito comunitario, fungibilità analoga a quella già raggiunta dall´unità di conto. La numerosità dei documenti normativi comunitari di riferimento e le diverse strategie in corso di applicazione nel settore tecnologico richiedono un forte e tempestivo sforzo di pianificazione da parte di tutti gli attori (società mercato, intermediari e investitori istituzionali). Assiom da tempo sta dedicando i propri Convegni alla discussione di queste tematiche. Solo per ricordare gli eventi più recenti, si pensi al Convegno di Riccione nell´ottobre 2001 (Mercati Finanziari Europei e Mondialiregolamentazione, Operatività e Prospettive) e a quello di Montecatini nello scorso ottobre (Internazionalizzazione dei mercati finanziari e dei capitali - Direttive, Autoregolamentazione, Trasparenza, Competitività) La scelta del tema e dei relatori dell´odierna giornata di lavoro trova la sua motivazione in due recenti documenti normativi, destinati ad influire notevolmente su strategie e operatività di tutti gli attori del mercato dei capitali: - la formulazione della proposta di revisione della Direttiva sui Servizi di Investimento (Isd) del 19 novembre 2002; - le delibere della Consob n. 14002 e n. 14003 del 27 marzo scorso sulle modifiche dei Regolamenti su Emittenti e Mercati, che pongono le basi per una competizione tra diverse società di gestione del mercato azionario in Italia. Ma, andiamo per ordine... Una riflessione su queste articolate tematiche deve partire da un documento noto soprattutto tra gli addetti ai lavori: il Financial Services Action Plan (Fsap) #3, un vero e proprio piano strategico della normativa comunitaria sui mercati e sulle società. Questo documento, originariamente pubblicato nel 1999, è periodicamente, aggiornato con successivi Status Report semestrali che recepiscono sia lo stato di avanzamento dei vari progetti in corso sia le più recenti iniziative normative dettate dall´evoluzione dei mercati dei capitali. Alla data del 25 febbraio 2003, nell´ambito del Fsap erano state prodotte 16 Direttive, 9 Comunicazioni, 6 Raccomandazioni e 3 documenti di altro tipo. Ulteriori 22 misure, tra nuove Direttive e revisione di Direttive esistenti, Comunicazioni ed altri tipi di documenti sono in programma. Il Fsap è stato anche la base per un altro pilastro: il Rapporto del Comitato dei Saggi sulla regolamentazione dei mercati finanziari europei, presieduto da Lamfalussy. Rilevato che la frammentazione del quadro giuridico rappresenta un ostacolo enorme alla creazione del Single Market, il Comitato ha proposto un approccio a quattro livelli per il processo legislativo europeo nel settore finanziario #4. Si arriva così alla Isd, il cui profondo processo di revisione è argomento di un ampio e acceso dibattito in questi mesi, in quanto foriera di trasformazioni potenzialmente molto profonde e con importanti implicazioni strategiche. L´aspetto che ha catalizzato la maggiore attenzione è rappresentato dall´abolizione dell´obbligo di concentrazione degli ordini sui mercati regolamentati, ma dalla lettura del testo emergono anche altri rilevanti argomenti. Tra questi, per esempio, viene dato per la prima volta un riferimento legislativo alla crescente "invasione di campo" da parte dei singoli intermediari (oltre che degli information provider) del tradizionale ambito delle società-mercato, attraverso Ecn Ats, Sso o, come più recentemente definiti dalla proposta di revisione della Isd, Multilateral Trading Facilities (Mtf). In Italia, già da oggi, essi rappresentano sul mercato obbligazionario una affermata alternativa a Mot e Euromot per il maggior numero di eurobond negoziabili ed una maggiore ampiezza delle informazioni disponibili sui singoli strumenti. Non solo i grandi gruppi bancari con i loro sistemi captive (Tlx, Retlots, Imidirect e Dealdone) ormai convogliano la quasi totalità degli ordini retail, ma anche molte altre banche si sono collegate ad uno o più di questi "sistemi di scambi organizzati" ovvero eseguono via Bloomberg ciò che veniva prima realizzato per telefono. E solo le difficoltà dei mercati azionari hanno impedito che un analogo sviluppo interessasse anche un altro grande comparto attualmente escluso dall´obbligo di concentrazione e cioè le azioni estere. La Isd revisionata rappresenterà la cornice normativa cui dovranno progressivamente adeguarsi gli intermediari e le società-mercato dell´Unione Europea; esiste però un ampio gap temporale tra le attuali esigenze e tendenze del mercato dei capitali e la ipotizzata data di entrata in vigore della "nuova" Isd, prevista per luglio 2006. E´ un gap molto ampio, tenuto conto della rapidità di evoluzione degli strumenti finanziari, delle modalità negoziazione offerte dagli intermediari e dalle soluzioni tecnologiche. Inoltre, come si è visto sopra, non si tratta dell´unica modifica di carattere regolamentare di cui devono tenere conto i vertici della securities industry europea. Questi fattori di cambiamento sopra sintetizzati, ma altri ve ne sarebbero, sono logicamente distinti, ma concretamente si intrecciano tra di loro. Ciò genera l´esigenza di una loro visione organica e integrata affinché i vertici aziendali possano formulare strategie affidabili per il medio periodo e gli operatori possano compiere scelte tattiche efficienti. L´obiettivo che si è posto il Convegno è proprio questo: esaminare le possibili modificazioni delle normativa sui servizi di investimento e sui mercati, comprenderne i risvolti operativi, valutare quale tipo di soluzioni tecnologiche potranno aiutarci ad affrontarli, offrire agli associati e alle rispettive aziende un supporto alla stesura di un vero e proprio master plan aziendale per programmazione del lavoro.  
   
 

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