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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Aprile 2003
 
   
  UNA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AVVIA IL DIBATTITO SUL FINANZIAMENTO DELLA RICERCA STAMINALE NELL´AMBITO DEL 6PQ

 
   
  Bruxelles, 10 aprile 2003 - In una relazione pubblicata il 7 aprile, la Commissione analizza le implicazioni scientifiche, etiche e giuridiche connesse al finanziamento, nell´ambito del sesto programma quadro (6Pq), della ricerca sugli embrioni umani e sulle cellule staminali da essi prelevate. Il finanziamento della ricerca sulle cellule staminali era stato inizialmente previsto nell´ambito della priorità 1 "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute umana". Tuttavia, nel 2002 la Commissione ha deciso di escludere dai finanziamenti della fase iniziale del 6Pq i progetti di ricerca basati sull´utilizzo di embrioni umani e cellule staminali da essi derivate (ad eccezione delle attività che prevedono l´impiego di questo tipo di cellule conservate nelle banche o isolate in coltura). La Commissione si è impegnata a stilare una relazione su tale argomento al fine di stimolare un dibattito e raggiungere un compromesso prima della fine del 2003. Tale relazione fornisce una panoramica sui diversi tipi di cellule staminali e il potenziale offerto dall´impiego di queste cellule come fattibile opzione terapeutica per i pazienti affetti da lesioni e malattie croniche come il diabete e il morbo di Parkinson. Il documento identifica, inoltre, gli aspetti etici legati alla ricerca sulle cellule staminali prelevate da embrioni umani. Per quanto concerne l´accettabilità morale della ricerca, la relazione fa riferimento al parere numero 15 del Gruppo europeo di etica delle scienze e nuove tecnologie (Gee), il quale recita: "La creazione di embrioni esclusivamente a scopo di ricerca suscita gravi preoccupazioni, poiché costituisce un ulteriore passo verso la strumentalizzazione della vita umana". Tuttavia, il parere prosegue affermando che "non vi sono argomentazioni a sostegno dell´esclusione di questo tipo di ricerca dai finanziamenti messi a disposizione dal programma quadro dell´Unione europea, nel caso in cui essa sia conforme ai requisiti etici e giuridici sanciti dal programma stesso". Secondo il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, l´obiettivo della relazione non è quello di stabilire una normativa europea sulle questioni etiche. "La regolamentazione degli aspetti etici spetta agli Stati membri. In Europa, è ammessa una legittima diversità di regole e quadri etici in materia di ricerca sulle cellule staminali prelevate da embrioni umani", ha dichiarato Busquin. Per illustrate tale diversità di opinione a livello europeo, la relazione presenta le attuali posizioni degli Stati membri dell´Ue in merito alla regolamentazione della ricerca sulle cellule staminali da embrioni umani. Finlandia, Grecia, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito hanno adottato una legge che autorizza, a determinate condizioni, l´acquisizione di cellule staminali da embrioni umani sovrannumerari. In Belgio, Italia, Lussemburgo e Portogallo, invece, non è stata approvata alcuna normativa specifica che disciplini tali attività. In Germania, inoltre, sebbene il prelievo di cellule staminali da embrioni umani sovrannumerari sia vietato, a determinate condizioni è possibile importare e utilizzare linee cellulari staminali provenienti da embrioni umani. Secondo Busquin, è importante considerare l´ampio spettro delle norme e dei valori nazionali nel momento in cui si decide se e come inserire la ricerca staminale nel programma quadro europeo. La principale sfida consiste nel "valutare, attraverso il dialogo, le possibilità di rafforzare la cooperazione nell´ambito di uno Spazio europeo della ricerca e di promuovere una ricerca all´avanguardia a beneficio di tutti i cittadini", ha aggiunto il Commissario. La relazione dovrebbe costituire la base delle discussioni sulla possibilità di finanziare la ricerca staminale, che si svolgeranno in occasione del seminario interistituzionale previsto per il 24 aprile. A seguito del seminario, la Commissione presenterà una proposta volta a definire ulteriori linee guida per decidere se utilizzare o meno i finanziamenti comunitari per sostenere i progetti di ricerca in questo settore. La procedura legislativa dovrebbe essere completata, al più tardi, entro dicembre del 2003.  
   
 

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