LA "PACHENADA" DI PASQUA RIVIVONO A CAVALESE I GIOCHI DEL TEMPO CHE FU
Si accontentavano di poco i nostri nonni, ma sapevano comunque passare qualche ora in allegria: forse perché non c´era ancora la tv a scandire le loro giornate e a imporre tempi e modi del divertimento. Siamo in tempo di Pasqua e a Pasqua era assai praticato un gioco che appassionava grandi e piccini. Dopo la messa solenne nella chiesa del paese, gli uomini facevano crocchio sul sagrato lanciandosi l´un l´altro sfide a.... Colpi di uova sode. Il gioco si chiama "Pachenada" nel dialetto della valle di Fiemme e il gruppo folcloristico El Salvanel di Cavalese lo ha fatto tornare di attualità. Il successo è stato immediato fin dal primo anno e anche per la Pasqua del 2003 - l´appuntamento è per le 15 in piazza Verdi - è attesa la folla delle grandi occasioni. I campioni della Pachenada devono essere insieme rapidi e decisi: ma non troppo esuberanti. Ciascun concorrente è "armato" di un uovo sodo con il quale deve cercare di rompere il guscio di quello dell´avversario. Chi rompe l´uovo altrui senza incrinare il proprio, vince, sequestra l´uovo nemico e se lo mangia. Roba che a esser troppo bravi finisce che ne risente il fegato... E c´è un altro giochetto di abilità che si può fare a Pasqua con le uova. Lo vince quello tra i concorrenti che riesce a infilare una moneta dentro un uovo sodo sistemato a qualche metro di distanza. Si prende l´uovo, ma soprattutto ha il diritto di intascare tutte le monete lanciate dagli avversari meno bravi.