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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 16 Aprile 2003 |
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E-LEARNING: ITALIA, DOMANDA E OFFERTA A CONFRONTO SECONDO UN´INDAGINE ASSINTEL, IL MERCATO ITALIANO DELL´E-LEARNING REGISTRA IL TASSO DI CRESCITA PIÙ ALTO RISPETTO AI PAESI EUROPEI
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Milano, 16 aprile 2003 - Sono stati presentati ieri a Milano, nel corso di un convegno, i risultati di un´indagine Assintel relativa al mercato dell´e-learning, condotta su un campione di 400 aziende medio-grandi, di cui il 30% nell´area di Milano e provincia. Il convegno, moderato da Gianni Catalfamo, consigliere della Federazione per l´Economia Digitale, ha analizzato assieme ai rappresentanti di Università Bocconi, Mate, Oracle, Global Knowledge, Deloitte Consulting e Sun Microsystem, il variegato panorama italiano dell´e-learning all´indomani della sensibile ridefinizione dell´offerta, presentando nuove modalità didattiche e illustrando le esigenze di personalizzazione del mercato. Tra i temi trattati, una particolare attenzione è stata posta sulla percezione dell´e-learning da parte delle Pmi, il livello di diffusione, i vantaggi e le proiezioni di utilizzo nei prossimi anni. Nelle Pmi prevale un sensibile interesse per l´e-learning manifestato in termini di riduzione costi sia per le trasferte sia per la formazione, tuttavia emerge una posizione di attesa a causa della scarsa comprensione della tipologia e della qualità dell´offerta che presenta prodotti sviluppati in contesti stranieri e di grandi dimensioni. A livello mondiale, nel 2002 il mercato dell´eLearning ha prodotto un fatturato di circa sei miliardi di dollari, di cui oltre tre quarti concentrato negli Stati Uniti. L´europa - partita in ritardo - dovrebbe rapidamente colmare il gap, con tassi di crescita quasi doppi rispetto agli Usa. Il mercato europeo dovrebbe passare dagli 1,4 miliardi di dollari del 2002 ai 3,5 nel 2004, valore che sarà sempre inferiore alla metà di quello americano. Il mercato dell´eLearning è estremamente frammentato - caratteristica comune al mercato della formazione tradizionale -: al fianco dei grandi operatori, troviamo una molteplicità di piccoli fornitori di soluzioni eLearning. Ci sono circa 300 aziende operanti negli Usa e a livello internazionale sul mercato eLearning, a cui vanno aggiunte tutte le aziende locali, attive sui mercati europeo e asiatico. Delle prime, circa il 60% sono content provider, il 25% service provider e il 15% technology vendor (con caratterizzazioni varie e spesso impostazioni ibride). Il mercato italiano dell´eLearning ha ancora valori in assoluto più bassi se confrontati con quelli dei paesi guida, ma il tasso di crescita previsto è più alto rispetto a quello degli altri paesi europei e questo fatto dovrebbe portare l´Italia a posizionarsi ai primi posti per la spesa in eLearning delle aziende nel 2006. In Italia, per il 2002 il mercato ha espresso un fatturato pari a 53,6 milioni di Euro, che saliranno a 715 nel 2004. In Italia per il 2004 è previsto che le tre componenti del mercato - contenuti, tecnologie e servizi - crescano con ritmi diversi: all´interno del mercato prenderà decisamente il sopravvento la voce contenuti, che nel 2002 ha avuto un giro d´affari di 21,4 milioni di euro (40% dell´intero mercato) e avrà il 57% delle revenue del settore nel 2004 (407,5 milioni di euro). Gli altri segmenti cresceranno, seppur più lentamente rispetto ai contenuti, per raggiungere fatturati, nel 2004, anche dieci volte superiori al valore del 2002. Per i servizi si prevede che passeranno dai 15 milioni di euro nel 2002 a oltre 150 milioni di Euro nel 2004, mentre per quanto riguarda la tecnologia si registrerà una crescita del giro d´affari da circa 17 milioni di euro a circa 150 milioni. I principali player internazionali sono presenti sul mercato italiano o direttamente con una filiale (Ibm, Hp, Global Knowledge, Netg, Oracle) o attraverso accordi di partnership con operatori nazionali. L´elearning conferma la sua validità soprattutto nell´addestramento, inteso come acquisizione di competenze e abilità relative ad ambiti professionali specifici e pratici, caratterizzati da regole e formule standard (es. Addestramento informatico, linguistico, sui contenuti di prodotti specifici quali quelli finanziari o farmaceutici). È in crescita però l´utilizzo dell´eLearning anche per l´erogazione di corsi inerenti alle soft skill e al business aziendale (customer service, sales e marketing). Per quest´ultimo è previsto un tasso di crescita più elevato rispetto a quello previsto per i corsi It. Un´analisi sulla destinazione degli investimenti mette in rilievo che l´area tecnica (soprattutto corsi tecnici di arricchimento delle competenze operative) ha assorbito il 44% degli investimenti in formazione; a seguire troviamo che i corsi per imparare ad utilizzare il Pc (13,5% degli investimenti formativi), il marketing e le lingue straniere e tra i principali destinatari della formazione on line troviamo i tecnici, comprese anche figure operative non necessariamente in ambito Itc. Per quanto riguarda l´adozione dell´eLearning da parte della media azienda, rilevata attraverso interviste telefoniche su un campione di 400 aziende (50-1000 addetti), sono emersi i seguenti risultati: L´elearning è presente (in realizzazione o in previsione) nel 9,3% dei casi del campione nazionale analizzato, mentre si sale al 13,4% se si considerano solo le aziende operative a Milano e provincia. Per quanto concerne i contenuti erogati attraverso l´eLearning, questa modalità di formazione si conferma particolarmente adatta per corsi attinenti all´addestramento (86,5%); più bassa la percentuale di corsi implementati che riguardano argomenti di tipo formativo (57%). La quantità di tempo destinato all´eLearning è nel 54% delle aziende inferiore alle 100 ore lavorative; le aziende milanesi, invece, gli dedicano più tempo: il 45% degli operatori analizzati, infatti, destina tra 100 e 400 ore lavorative all´eLearning. Il peso relativo dell´eLearning rispetto alle altre modalità di formazione è ancora molto basso: solo per il 3% dei casi ha un peso in termini temporali uguale o superiore al 50% dell´intera formazione. La domanda di eLearning è sentita per le figure di tipo tecnico (62,5%), seguite dall´area amministrativa, manageriale, marketing, commerciale. Anche nel milanese la maggior parte della formazione erogata online avviene per le figure tecniche, ma a seguire troviamo le figure di tipo manageriale. I corsi erogati sono acquistati a catalogo dal 57% degli intervistati nazionali, customizzati da fornitori esterni per il 35% e sviluppati internamente per il 25%. Anche le aziende di Milano e provincia propendono soprattuttto per l´acquisto a catalogo, ma in percentuale leggermente più elevata (66%); il 33% utilizza contenuti customizzati da parte di fornitori esterni e il 16% sviluppa il corso internamente. La graduatoria dei vantaggi attesi che hanno spinto le aziende a realizzare un progetto di eLearning è leggermente diversa nel caso italiano e in quello milanese. Sia per le aziende nazionali che per quelle milanesi l´influenza maggiore è stata esercitata col seguente ordine di importanza: dalla prospettiva di un miglior utilizzo del tempo; dalla possibilità di un aggiornamento continuo dei contenuti, dalla riduzione dei costi ora/utente e dalla flessibilità di orario nella fruizione del corso. Per le aziende nazionali di seguito troviamo la minimizzazione della necessità di coordinamento e programazione; la garanzia di un elevata qualità dei contenuti; la maggior personalizzazione del percorso formativo per il singolo e infine la possibilità di poter contare sempre su formatori qualificati. Per le aziende di Milano e provincia, invece: la qualità dei contenuti; la maggior personalizzazione dei percorsi formativi; la programmazione e il coordinamento minimi ed infine la soluzione al problema della carenza di formatori qualificati. Le difficoltà incontrate nella realizzazione del progetto sono diverse tra le aziende nazionali e quelle milanesi. Tra i fattori meno considerati come problemi sono stati segnalati la necessità di training sull´utilizzo, i costi superiori al previsto e il raggiungimento di risultati inferiori alle aspettative. Tra le aziende che non hanno investito in progetti di eLearning, i motivi più frequentemente indicati come freni sono stati diversi per le aziende italiane e per quelle milanesi. Nel primo caso la possibilità di implementare una soluzione di eLearning non è neppure stata presa in considerazione; laddove una valutazione invece è stata fatta, ha avuto un esito negativo ("Non troviamo alcun valore per la nostra azienda"). Nella maggior parte delle aziende milanesi, invece, è la mancanza di utilità per l´azienda il maggior freno all´investimento. Dal lato dell´offerta, interviste condotte con circa 600 Software House rilevano che circa l´8% degli operatori offre soluzioni di eLearning alla propria clientela. Le principali piattaforme su cui queste software house si basano per lo sviluppo dell´offerta sono: Ibm (27%), Oracle (21%), Cisco (15%), Hp (12%), Click2learn (9%). Alla domanda di fornire una valutazione sullo stadio di sviluppo del mercato dell´eLearning, la netta maggioranza degli operatori (circa il 70%) ritiene che il mercato sia crescita, il 20% lo considera maturo, mentre il restante 10% non vede ulteriori prospettive per tale mercato, che considera in fase di declino. L´indagine completa e gli atti del convegno sono disponibili sul sito Assintel: www.Assintel.it |
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