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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Aprile 2003
 
   
  METODI E STRUMENTI DI MEDICINA FUNZIONALE APPLICATI ALLA MEDICINA DELLO SPORT. IL CASO "MILAN LAB"

 
   
  Milano, 28 aprile 2003 - Metodi e terapie di Medicina Funzionale (diagnostica con Vega Check e Vega Test, controllo dell´acidosi e delle disbiosi, dietologia associata al riconoscimento delle intolleranze alimentari, integrazione anticatabolica) stanno rivoluzionando la Medicina Sportiva allo scopo non solo di migliorare le performance atletiche, ma anche di prevenire gli infortuni e le patologie legate all´attività sportiva. Cos´è la Medicina Funzionale? Uno strumento di diagnosi precoce, olistico e complementare. Le attuali conoscenze mediche hanno sconfitto la quasi totalità delle emergenze acute, sia mediche che chirurgiche e la moderna farmacologia dispone di innumerevoli mezzi terapeutici per fronteggiare quasi tutti i "sintomi", e la diagnostica strumentale riesce a compiere diagnosi accuratissime. Tutti questi mezzi però, sono utili solamente dopo che la patologia si sia manifestata, quindi sul soggetto già "malato". Poco si sa delle modificazioni che avvengono invece prima che la patologia si manifesti con le alterazioni biochimico-strutturali tipiche della malattia. Quali mezzi di indagine offre oggi la moderna medicina a tutti coloro i quali, pur lamentando le più svariate sintomatologie, tuttavia non presentano alterazioni ematochimiche o morfologiche ? Come si può differenziare uno stato di patologia conclamata da uno stato di sofferenza, in assenza di alterazioni degli esami di laboratorio? E´ impensabile che una cellula passi dallo stato di salute allo stato di patologia senza passare prima attraverso lo stadio del disturbo funzionale. Lo studio e l´analisi biofisica e bioinformatica non corrispondono ad un esame alternativo della materia vivente, ma semplicemente rappresentano l´altra faccia della stessa medaglia, dove l´una integra e completa l´altra. Tramite questo approccio si riesce a superare la cura "sintomatica" per arrivare a quella eziologia. Ormai è già noto a tutti come sistema nervoso, endocrino, immunitario e psiche interagiscono tra loro e la nascita della moderna psico-neuro-immuno-endocrinologia ha saputo spiegare i vari sistemi di comunicazione intercellulare e interorganica. Per analizzare queste comunicazioni intracellulari, la medicina funzionale, basandosi su nozioni di medicina tradizionale cinese e sulle moderne tecnologie elettroniche e scientifiche, ha privilegiato la via bioelettronica, la biocibernetica. La Medicina Funzionale, avvalendosi di questi modelli, utilizza sistemi di misurazione e di analisi, attraverso i quali tenta di spiegare, e quindi di curare, tutte quelle patologie o disturbi funzionali determinati da alterazione degli scambi informatici tra cellula e cellula e quindi tra organo e organo. Essa interpreta le informazioni trasmesse dalle cellule, sane o alterate che siano, individuando non solo le distorsioni patologiche, ma soprattutto le distorsioni dei segnali emessi sotto forma di microoscillazioni elettromagnetiche, mediante le quali gli organi si scambiano, in maniera costante e continua, informazioni sia funzionali che patologiche. Quindi appare chiaro come questi sistemi di misurazione non siano alternativi ad altri sistemi "convenzionali" di indagine diagnostica, ma come essi rappresentino solamente un´opportunità di approfondimento ed integrazione. La Medicina Funzionale si caratterizza per i seguenti aspetti: oltre a riconosce come centrale biologica dell´organismo l´unità funzionale costituita dalla cellula e dalla matrice extracellulare, intesa come mezzo di comunicazione tra le cellule attraverso il sistema di regolazione di base, considera l´organismo come una concertazione di diverse funzioni interconnesse tra loro, secondo modelli di cascate causali (catene causali) integrate in una visione globale che comprende psiche, sistema nervoso centrale e periferico, organi interni e ambiente esterno. Ha inoltre la possibilità di intervenire in fase preclinica e quindi prima della comparsa della patologia strumentalmente e/o ematochimicamente conclamata. Non concentra i suoi sforzi sui sintomi, ma sulla eziopatogenesi, ovvero sulle cause che hanno determinato, in via esogena o endogena, la patologia, tenendo conto non solo dei difetti strutturali o ematochimici, ma anche degli aspetti regolatori e funzionali. E, infine, orienta le scelte diagnostiche e terapeutiche sul ripristino della funzionalità del Sistema di Regolazione di Base. La diagnosi in Medicina Funzionale si basa così su: anamnesi completa, fisiologica e patologica, remota e prossima, che tenga conto di tutto il vissuto dell´individuo, non solamente dei dati relativi ai sintomi in corso; esame obiettivo classico, valutando tutte le funzioni fisiologiche e tutti gli organi, apparati ed annessi cutanei esplorabili, integrato con tutte le metodiche diagnostiche che possano fornire dati utili alla valutazione globale dell´individuo; lettura dei parametri di laboratorio e strumentali non solo in senso patologico, ma anche in senso funzionale; uso di Sistemi di Diagnosi Funzionale Medica secondo le tecniche di B.e.r. (Biorisonanza elettronica), metodo non invasivo che attraverso un semplice e ripetitivo meccanismo di misurazione della variazione della resistività cutanea, valuta l´interazione tra le frequenze elettromagnetiche emesse dall´organismo e quelle emesse da fiale Test (strumenti: Vega Test e Vega Check); analisi del bilancio vitaminico ed ecologico (tossine) dell´organismo, attraverso esami del pH, del potenziale ossidoriduttivo e di resistività della matrice interstiziale e del terreno. Un caso eccellente di applicazione di metodi della medicina funzionale in medicina sportiva è rappresentato dal "Milan Lab". Il "Milan Lab" si presenta quale laboratorio di ricerche scientifiche ad alto contenuto tecnologico, per la prima volta allestito in Europa da una società di calcio. "Per la prima volta una società calcistica - ha spiegato il Direttore Scientifico Jean Pierre Meersseman, - decide di avvalersi appieno delle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. Milan Lab è un progetto unico al mondo". Gli scopi principali del Milan Lab sono due: effettuare una serie di studi e ricerche per migliorare le prestazioni degli atleti; supportare il management della società calcistica nella selezione dei calciatori e nella gestione delle risorse umane. E per una squadra di calcio le risorse umane sono principalmente i calciatori. E´ perciò necessario disporre dei giusti strumenti per salvaguardare questa forza. In questo senso, il Milan Lab è un centro di prevenzione che cerca di anticipare eventuali cadute di forma dei calciatori. Fino ad oggi l´atleta veniva sì sottoposto ad una serie di check up atti a verificarne le condizioni fisiche, ma non c´era integrazione fra le informazioni ottenute e si trascurava l´aspetto psicologico. Grazie all´introduzione dei principi di medicina funzionale (l´essere umano considerato nel suo insieme come sistema integrato di funzioni che interagiscono) all´applicazione di metodiche Vega e ad un metodo di elaborazione dati (Sap) all´avanguardia, è possibile oggi agire per determinare le condizioni globali dell´atleta, e, preventivamente, per ridurne gli infortuni ed esaltarne le performance. Ogni giocatore del Milan si sottopone periodicamente ad una serie di esami clinici, test Vega e domande, in modo da costruire una scheda personale molto dettagliata. I dati che riguardano i giocatori sono di varia natura, perché non è sufficiente conoscere la sua forma fisica per poter prevenire eventuali infortuni. Infatti, come precisa Meersseman, "il triangolo della salute è formato da fattori strutturali, biochimici e psichici. Come scrisse D.d. Palmer, le cause di sub-lussazioni vertebrali sono da "Science, art and philosophy of Chiropratic", 1910, D.d. Palmer Trauma, Tossicità e Pensieri Sbagliati". Si analizza dunque lo stato psicologico del giocatore, le sue abitudini, il tipo di scarpe usato, quello che mangia, la temperatura del campo di gioco, le condizioni climatiche, ecc. Questa mole di dati viene elaborata da un software complesso realizzato appositamente che, in base a determinati parametri e alla casistica, fornisce delle conclusioni che hanno permesso di passare dai 40 infortuni verificatisi nei primi nove mesi dello scorso campionato ai 2 soli di quest´anno. Ma quali sono i test di diagnosi funzionale preventiva (non legati quindi alla rilevazione di patologie, ma ad uno screening della funzionalità degli organi) adottati dal Milan Lab? Il Dr. F. Avaldi, Medico Responsabile del Milan Lab, cita fondamentalmente tre strumenti: Vega Check, strumento che attraverso la biorisonanza energetica verifica la funzionalità degli organi e consente un check up completo dell´atleta determinandone anche l´indice di vitalità; Vega Test, utile approfondimento del Vega Check per verificare eventuali allergie e/o intolleranze alimentari, infezioni microbiche, virali o fungine, intossicazioni da metalli ed altre alterazioni e stress funzionali; Vega Stt, per l´analisi del metabolismo e conseguente creazione di diete personalizzate.  
   
 

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