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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Aprile 2003
 
   
  L´IRLANDA RAFFORZA LA SUA BASE DI RICERCA NEL SETTORE DELLE TIC E DELLE BIOTECNOLOGIE, NONOSTANTE GLI OSTACOLI ESISTENTI

 
   
  Bruxelles, 28 aprile 2003 - L´irlanda sta sviluppando una solida base di ricerca in materia di biotecnologie e tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic), nonostante la presenza di ostacoli istituzionali e finanziari. Questa la conclusione alla quale è giunta una relazione stilata recentemente dall´Agenzia irlandese di consulenza per le politiche in materia di imprese, commercio, scienza, tecnologia e innovazione (Forfás). La relazione analizza, in particolare, il livello e la qualità della ricerca in materia di Tic e biotecnologie e le capacità della base di ricerca irlandese rispetto alle migliori prassi di tutto il mondo, nel periodo 1991-2000. Tale documento dovrebbe aiutare la Fondazione irlandese per la Scienza (Sfi) ad identificare le iniziative necessarie al fine di stimolare la crescita, in Irlanda, di centri scientifici solidi, competitivi e sostenibili. Nel campo delle biotecnologie, lo studio ha riscontrato che l´Irlanda ottiene risultati piuttosto positivi in alcune sottodiscipline di tale settore, come la biochimica e la biologia molecolare. Queste ultime, infatti, vantano più di 900 pubblicazioni, oltre due terzi delle quali in materia di biochimica. Secondo la relazione, inoltre, il numero delle citazioni di tali articoli si attesta ben al di sopra della media mondiale. Tuttavia, si evidenzia che l´insufficienza delle risorse dedicate ad alcuni ambiti moderni ed emergenti della biotecnologia impedirà all´Irlanda di far fronte alla concorrenza internazionale. Il documento avverte che occorre mantenere il cospicuo livello di finanziamenti recentemente stanziato a livello nazionale, altrimenti l´Irlanda non sarà in grado di sfruttare i vantaggi derivanti dalla capacità di ricerca di cui intende dotarsi nei prossimi quattro-cinque anni. Nel contempo, la relazione sottolinea che, a causa degli scarsi finanziamenti nazionali erogati in passato, gli scienziati irlandesi hanno fatto ampio ricorso ai fondi comunitari e ad altre forme di sostegno finanziario, fattore che ha rafforzato la partecipazione del paese alle reti internazionali. Nel settore delle Tic, la relazione osserva, inoltre, che la ricerca irlandese risulta competitiva e caratterizzata da un orientamento internazionale. Il gruppo di esperti, infatti, ha identificato un centro scientifico di fama mondiale ed alcune équipe di ricerca che si pensa possano raggiungere tale livello nell´arco dei prossimi cinque anni. Tuttavia, sebbene vi siano notevoli competenze di ricerca in settori come la fisica e la matematica, l´informatica, l´intelligenza artificiale e la microelettronica, nel complesso la prestazione della ricerca nel campo delle Tic risulta frammentata. La relazione fa notare, inoltre, che pur essendo dotati di grande intraprendenza e imprenditorialità, i dipartimenti di ricerca dispongono raramente di una notevole esperienza nella gestione centralizzata delle risorse e nell´elaborazione e attuazione delle strategie di ricerca nel settore delle Tic a livello di singolo dipartimento. Il documento rivela altresì che gli scienziati irlandesi sono molto impegnati nell´insegnamento e non dispongono di sufficienti risorse per condurre attività di ricerca. Secondo quanto affermato dai ricercatori coinvolti nello studio, l´impegno della docenza universitaria, in particolare, può assorbire una quantità di tempo pari o addirittura superiore al 60 per cento. Il potenziale di ricerca, pertanto, si riduce, poiché il sistema si concentra sulla formazione di laureati, piuttosto che sull´analisi delle cause all´origine dell´insufficiente numero di studenti in possesso di un dottorato attivi in questi settori scientifici. Alla luce delle questioni sollevate dalla relazione, sono state stilate alcune raccomandazioni. A breve termine, il documento suggerisce di incrementare il tasso di assunzione dei ricercatori e di creare nuovi incarichi postdottorali, al fine di ridurre il carico d´insegnamento dei ricercatori. A lungo termine, lo studio raccomanda l´abbattimento delle barriere istituzionali, lo sviluppo di un percorso di carriera ben strutturato per i ricercatori professionisti e la creazione di una massa critica attraverso ampie collaborazioni multidisciplinari. Ma soprattutto, la relazione sottolinea la necessità di un sostegno e finanziamenti più cospicui e continui a livello nazionale, definendo tale elemento essenziale per garantire una solida base di ricerca sia nel settore delle biotecnologie che delle Tic.  
   
 

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