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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Maggio 2003
 
   
  EMILIA ROMAGNA: UN VIAGGIO "SLOW" (FOOD) FRA LE DOLCI STRADE DEL GUSTO: EMILIAROMAGNATURISMO.IT

 
   
  Più di 1400 chilometri di strade. Undici itinerari nelle aree più suggestive indicati da una nuovissima segnaletica. Un percorso con moltissime tappe da Piacenza a Rimini: cantine, frantoi, caseifici, acetaie, laboratori di sfogline, trattorie, botteghe tipiche. Le Undici Strade dei Vini e dei Sapori sono itinerari slow, perfetti per piccoli gruppi, per famiglie o viaggiatori solitari. Un aiuto prezioso lo fornisce la Cartoguida, appena pubblicata dall´Apt dell´Emilia Romagna. Sulla Cartoguida sono indicati i castelli, le abbazie e gli antichi percorsi come per esempio la via Francigena che percorrevano i pellegrini che dall´Oltralpe scendevano a Roma. O i sentieri di Matilde di Canossa o ancora le antiche vie bolognesi. Insieme agli itinerari vengono indicati indirizzi e i numeri di telefono delle 11 sedi organizzative delle Strade, degli uffici informazione e delle proposte enogastronomiche dei Soci dell´Unione Appennino e Verde. E -ciliegina ; sulla torta -ci sono le indicazioni di sagre, manifestazioni, feste paesane. Insomma, ci sono tutti gli strumenti per partire.Equipaggiati. Un vero regalo per i milioni di turisti che passano in Emilia Romagna diretti al mare, alle terme, nelle città d´arte o in Appennino. Perché in effetti -confessiamolo -piace a tutti andare a esplorare il paesino sconosciuto. Fermarsi lungo il percorso ad assaggiare vini e specialità del territorio, direttamente dai produttori. O entrare nella bottega dell´artigiano che lavora come una volta. Come trovare e come seguire gli itinerari? Con la nuova guida, edita dall´Apt Servizi: "Emilia Romagna -Strade dei Vini e dei sapori". Oltre 300 pagine a colori, piene d´itinerari, fotografie, indirizzi, numeri di telefono, indicazioni e prodotti. Una novità assoluta per l´Italia: l´Emilia Romagna è, infatti, la prima regione in Italia ad aver pubblicato una guida con tanto di grande mappa pieghevole e oltre mille indirizzi di posti che offrono i loro tesori. La guida si può scaricare gratuitamente da internet al sito: www.Emiliaromagnaturismo.it A proposito di piaceri del palato, non tutti sanno che proprio l´Emilia Romagna ha il record di prodotti con marchio europeo Dop e Igp: ce ne sono ben 22. E sono moltissimi {una settantina) anche i vini prodotti nelle 18 zone Doc della regione E allora buon viaggio nelle Strade dei Vini e dei sapori: piccoli posti dove assaggiare i grandi sapori dell´Emilia Romagna. Le Strade dei Colli Piacentini si snodano in un territorio da favola: Castelli, borghi, pievi. Basta socchiudere gli occhi per immaginarsi principesse, elfi e cavalieri. Sono oltre 150 chilometri fra il Po e le colline e che attraversano tre valli molto suggestive: Tidone, Trebbia, Nure e Arda. Le "porte" classiche sono Fiorenzuola d´Arda o Castel San Giovanni {dove si produce una particolare robiola piccante). Consiglio: lasciare spazio nel bagagliaio dell´auto perché la provincia di Piacenza ha il maggior numero di vini Doc e di prodotti Dop di tutta la regione. I tesori? Certamente i salumi tipici: Tutti Dop {cioè di origine protetta). Significa che i suini destinati alla loro produzione non possono provenire da altre zone. Ecco allora: Salame piacentino Dop, Coppa piacentina Dop, Pacentta piacentina Dop. Si comprano un po´ dappertutto. Per esempio a Bettola (salame e coppa) un piccolo borgo diviso a metà dal fiume Nure o Lugagnano Val d´Arda (coppa). Nello specifico: la Coppa piacentina Dop deve avere un peso non inferiore ai 2 chili e mezzo. Il Salame piacentino Dop deve essere prodotto con carne magra suina con un´aggiunta massima di grasso del 15%. La pancetta piacentina Dop deve invece pesare tra i 5 e gli 8 chili. Straordinari anche i formaggi: il Grana padano Dop e Provolone Valpadana Dop. Tutti accompagnati da una delle ben 17 tipologie di vino Doc della zona: Doc Colli Piacentini. Sotto questo nome si trovano capolavori come il bianco Ortrugo o il rosso Gutturnio, tanto per citare i più celebri. Gli altri bianchi sono: il Monterosso Vai d´Arda, il Trebbiano Vai Trebbia, Il Valnure, Il Pinot Grigio e il Pinot Spumante, il Malvasia, il Sauvignon, lo Chardonnay, il Vin Santo e il Vin Santo di Vigoleno. L rossi comprendono invece (oltre al già citato Gutturnio) il Barbera, il Bonarda, il Pinot Nero, il Cabernet Sauvignon, il Novello. E poi i prodotti della terra: i tartufi, le castagne, i funghi che si trovano in Appennino. Ma anche patate (la patata di Vezzolaca, frazione di Vernasca), pomodori e frutta antica (varietà tradizionali di mela, pera) che sopravvive alle moderne tecnologie. Il piatto tipico è "pisarei e fasò", gnocchetti conditi con un particolare sugo composto da olio, burro, lardo pestato, cipolle, pepe e fagioli borlotti. Altra specialità (era servita nei palazzi della nobiltà settecentesca) sono i tortelli con la coda. Una sottile pasta tirata a mano, imbottita di erbette e ricotta e poi accartocciata come una caramella. Fra i secondi, la faraona alla creta, la pancetta con i piselli, polenta e merluzzo o la tartara di cavallo. Per scoprire e assaggiare invece il famoso culatello (pensate, a Zibello, il primo week-end di giugno c´è una vera e propria festa in onore di questo prezioso salume) è nata addirittura una Strada del Culatello di Zibello in quella porzione di provincia di Parma fra la via Emilia e il Po. Il Culatello di Zibello Dop (difficile trovarlo nei negozi, si compra soltanto da queste parti visto che sono solo otto i comuni dove viene prodotto) è un pregiato prodotto di salumeria, ricavato dal taglio longitudinale della coscia del maiale. Il culatello più blasonato è proprio quello di Zibello, l´unico a possedere la Dop e che si avvale, nelle fasi di stagionatura (un anno) del particolare clima umido delle terre vicino al Po. In questo viaggio nel vero cuore dell´Emilia, le tappe obbligate sono: le terre natali di Giuseppe Verdi fra Parma e Busseto e i castelli. Da non perdere la Rocca di Fontanellato che contiene affreschi del Parmigianino e la Rocca di Soragna. Altri due profumi contraddistinguono queste terre: quelli del Parmigiano Reggiano Dop e del vino che si sposa magnificamente con formaggio e culatello, il Fortana del Taro Igt. Ma le emozioni non sono finite. Un peccato perdersi per esempio la fastosa reggia di Colorno, recentemente ristrutturata. Proprio in questa zona, porta orientale della strada è prodotto un altro salume tanto sconosciuto ai più, quanto introvabile: il prete. Una sorta d´insaccato simile allo zampone. A Zibello invece si possono acquistare anche salumi, ormai rari e rigorosamente artigianali, come il fiocchetto (un salame maturato sotto sale), la mariola (un cotechino sgrassato), lo strolghino (un gustoso salame). O ancora la gola di maiale: è il lardo di migliore qualità disteso su un tavolaccio. Con la maturazione, il grasso diventa rosato con striature di magro. Si serve tagliato sottilissimo su fette di pane ancora caldo. Della bassa pianura, è anche la "spalla di san Secondo", un salume dolce dalla forma ovoidale di cui era ghiotto Gabriele D´annunzio. Imboccando i circa 90 chilometri della Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma si entra nel cuore della "food valley" parmense fra colline, rocche, pievi romaniche, acque termali, grandi parchi naturali e una miriade di trattorie. "Food Valley" vuol dire prodotti di eccellenza famosi in tutto il mondo: Prosciutto di Parma Dop, Parmigiano Reggiano Dop e Vini Doc Colli di Parma. Poi non bisogna dimenticare le altre produzioni tipiche del territorio: il salame di Felino, la Coppa di Parma e altri salumi prodotti ancora da pochi artigiani. La valle Baganza è anche terra di tartufo nero: il tartufo di Fragno si raccoglie abbondantemente nelle colline. A Sala Baganza si visita la Rocca quattrocentesca dei Farnese. Partendo da Collecchio in direzione di Langhirano (capitale del comprensorio del prosciutto), ci si imbatte in due parchi regionali: quello del Taro dove si può fare bird-watching lungo il fiume. E quello dei Boschi di Carrega. A Langhirano, dove domina la lavorazione del prosciutto, si può scoprire il vicino castello di Torrechiara, considerato uno dei più belli e meglio conservati d´ltalia. I funghi porcini più famosi -ma soprattutto più buoni -d´Europa crescono in questo lembo di Emilia, incuneato fra la Liguria e la Toscana. Siamo ancora in provincia di Parma, nella Strada del Fungo porcino di Borgotaro. Paesaggio medioevale di speroni, torrenti, boschi. E soprattutto funghi. E che funghi: sua maestà il Porcino di Borgotaro Igp. Tutto l´anno si possono acquistare le specialità del territorio: funghi in tutte le maniere (secchi, sott´olio.) nei profumati negozi specializzati di Borgo Vai di Taro, 8.000 abitanti, capitale della Strada. Ma anche Prosciutto di Parma Dop, Parmigiano Reggiano Dop e le specialità della zona, di produzione biologica: marmellate, liquori, frutti di bosco, dolci naturali, torte salate. Il giro della Strada può partire da Berceto, 800 metri, sull´antica via Francigena dei pellegrini. A Bedonia ci si ferma a visitare il Planetario e il Seminario con la Pinacoteca e il Museo di Storia naturale. Notevole il Parco regionale dei Cento laghi, pieno di torrentelli e cascatelle nel bosco. Il posto più romantico è Compiano, un pugno di case in ciottoli perfettamente conservate guardate a vista da un maestoso castello. Castelli matildici, antiche pievi, assaggi di Parmigiano Reggiano Dop con qualche goccia di prezioso Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia Dop, salumi profumati e Lambruschi Doc. E´ la Strada dei Vini e dei Sapori Colline di Scandiano e di Canossa, quasi 200 km, in provincia di Reggio Emilia (tel. 0522/45.46.66). Non bisogna aver fretta. Tante le cose da vedere. E tantissime le esplorazioni enogastronomiche. I prodotti super star sono il Parmigiano Reggiano Dop, l´ Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia Dop, i vini Doc Colli di Scandiano e Canossa che comprendono i famosi lambrusco Grasparossa e lambrusco Montericco oltre a Sauvignon, Chardonnay, Malavasia, Pinot, Marzemino, Malbo Gentile e Cabernet Sauvignon.. Questi sono i prodotti con un marchio di qualità europeo, ma ci sono molte altre specialità da scoprire. Soprattutto salumi tipici preparati artigianalmente: Culatello di Canossa, Salame, Prosciutto, Crudo, Coppa, Pancetta, Ciccioli, lampone, Cotechino, Cappello del Prete, Testina. L salumi sono parte integrante della cultura di questo territorio. E il mangiare, si sa, è il modo più diretto forse per conoscere una terra e la sua gente. Avete mai visto come si fa il Parmigiano Reggiano? lungo la Strada si possono visitare i tipici caselli: si chiamano così i centri di produzione del formaggio. Salendo verso l´Appennino ecco le terre della leggendaria Matilde di Canossa: Bibbiano, Quattro Castella, San Polo d´Enza, Canossa. C´è anche un sentiero sulle colline matildiche. Da non perdere perché indimenticabile è il panorama sulla Val d´Enza con la famose rupe di Canossa e i resti del castello. Da assaggiare e da acquistare nocino, marmellate, miele A tavola le specialità più tipiche sono l´erbazzone a base d´erbette, lo gnocco fritto e la chizza, le paste fresche e ripiene, la torta boiardo, il piscione, il castagnaccio, saba, savoret. Si può percorrere in diverse tappe domenicali o vari fine settimana, questa lunga strada del gusto che abbraccia Modena e Bologna.siamo nella Strada dei Vini e dei Sapori "Città Castelli Ciliegi". La scenografia è fatta di pianura, colline e Appennino incontaminato, boschi, ciliegeti e castagneti. Un territorio vasto con un´ abbondante produzione vitivinicola doc: in primis il modenese lambrusco Grasparossa e il bolognese Pignoletto. La visita più inconsueta? In una delle acetaie (magari a Spilamberto al nuovo museo del balsamico) dove si produce il celebre Aceto Balsamico tradizionale di Modena Dop. Per il resto, la lista dei prodotti con marchio europeo di qualità é lunghissima: Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Modena Dop, Mortadella di Bologna Igp, Zampone e Cotechino di Modena Igp. Bontà che si accompagnano splendidamente alla decina di tipologie di vini Doc: Colli Bolognesi e Lambrusco Grasparossa di Castelvetro. Nel paniere della Strada Castelli Ciliegi ci sono tartufo bianco pregiato (la capitale regionale è il bordo collinare di Savigno nel bolognese), pani tipici (crescentina, gnocco fritto, borlengo), patata (la zona è Vergato nel bolognese), frutta tipica (le famose ciliege di Vignola nel modenese). In autunno i tesori della terra sono le castagne e i marroni dell´ Appennino, in estate i funghi e i frutti del bosco. Le paste sono le più tipiche emiliane: tagliatelle, tortelloni, lasagne alla bolognese, maltagliati con i fagioli. Per i golosi sarà molto duro resistere a dolci che si preparano, artigianalmente, solo in questo spicchio d´ltalia: la colombina o pinza di Bologna (a base di pastafrolla e mele cotogne) torta di riso, raviolo (calzone dolce ripieno di crema o marmellata), torta di tagliatelline (a base di pasta frolla, mandorle, limone e tagliatelline a fette con pasta sfoglia di farina e uova), torta Barozzi dalla ricetta segreta, zuccherini montanari, amaretti di Spilamberto. Da non perdere, durante questo lungo giro, il castello e il centro storico di Vignola, il Parco Sassi di Roccamalatina e l´Abbazia matildica di Monteveglio circondata dall´omonimo parco regionale. Quante emozioni sulla Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara. Il circuito è uno dei più lunghi: oltre 730 chilometri in un ambiente naturalistico che è uno dei più belli d´Italia. Il filo conduttore è il Po con le sue valli e lo spettacolare Delta. Proprio quello del Delta è il più esteso parco regionale italiano con foreste che si sviluppano fra terre e mare.. Gli itinerari vi condurranno ad alcune vere gemme turistiche. Come Ferrara, città dichiarata dall´Unesco "patrimonio dell´umanità" e le Delizie estensi. O quella piccola Venezia che è Comacchio. O ancora l´abbazia di Pomposa, tanto per citare i più celebri. La Strada è divisa in tre percorsi: quello del Grande Fiume, lungo il corso del Po, la via delle corti estensi a sud di Ferrara e infine quello del Delta verso il mare. Cosa gustare? Il pane è considerato uno dei più buoni d´Europa: la Coppia ferrarese ha ottenuto il marchio Igp. Le bandiere gastronomiche sono l´anguilla, servita in tutte le maniere (da portare a casa almeno una confezione d´Anguilla marinata di Comacchio) e la salama da sugo, un particolare insaccato, confezionato con varie carni suine macinate, stagionato e poi cucinato a lungo (le capitali sono Ferrara, Porto Maggiore, Madonna dei Boschi, Buonacompra). Piatti che si abbinano alla perfezione con il vino Doc tipico della zona: Bosco Eliceo. Pregiata è anche la frutta: il prodotto più famoso è la Pera dell´Emilia Romagna Igp, ma anche l´aglio di Voghiera. In tavola saranno servite molte paste fresche (cappelletti, cappellacci, tortelli di zucca, pasticcio di maccheroni), l´acquadella marinata (detta anche zatterino, è una conserva tipica a base dell´omonimo pesciolino argenteo. Gran finale con i dolci; il pampepato, i mandolini del ponte, il topino e la torta ricciolina. Un´altra idea per un week end è un giro lungo la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Imola. L´itinerario, oltre 100 km, si dipana in un territorio aspro e naturale, attraversa borghi collinari e insediamenti medioevali. Dai numerosi vigneti nascono i vini Colli d´lmola Doc (Sangiovese in testa, poi Trebbiano, Pignoletto, Chardonnay), i Vini di Romagna Doc (Trebbiano e Sangiovese e il celebre bianco Albana di Romagna Docg. I sapori sono quelli del Marrone di Castel del Rio Igp (in questo comune al confine con la Toscana, si visita il nuovo museo della Castagna, oltre all´imponente Castello Alidosi e un curioso ponte a "schiena d´asino"), lo scalogno di Romagna Igp, le carni tipiche (Vitellone bianco dell´ Appennino centrale Igp e Castrato), il salame gentile, i formaggi tipici, morbidi e freschi (Squacquerone di Romana, Castel San Pietro, Rigatino). La terra è particolarmente ricca di frutta pregiata. Se la stagione è giusta, e per capire la differenza di sapore, bisogna assaggiare la Pesca di Romagna Igp, la Nettarina di Romagna Igp, l´Albicocca Val Santerno di Imola. A tavola le trattorie e i ristoranti del posto offriranno paste fresche artigianali (in testa i garganelli) e i pani tipici della zona: Streghette di Imola, Piadina romagnola. In questo giro, le tappe da non perdere sono sicuramente Dozza Imolese con i caratteristici muri dipinti e la possente Rocca che ospita l´Enoteca regionale. In primavera (maggio) a Dozza si tiene la Festa del Vino. Bello anche fare il giro in bicicletta. Con la bella stagione si popola d´appassionati il Circuito cicloturistico della Valle del Santerno e del Sillaro. Cos´ha di particolare la profumata Strada del Sangiovese e dei Sapori delle Colline di Faenza? Semplice: E´ un itinerario nel paesaggio rinascimentale che attraversa 5 comuni delle colline ravennati.. Sono oltre 150 km. Fra antiche torri d´avvistamento e ultramillenarie pievi romaniche. Ma è soprattutto una strada profumata. Non ci credete? Allora andate in primavera nel comprensorio di Casola Valsenio. Casola è la capitale italiana delle erbe, sede del Giardino delle erbe officinali e luogo di salvaguardia dei "frutti dimenticati" (giuggiole, pere volpine, mele della rosa).La rassegna "Erbe in fiore" è in programma l´ultima domenica di maggio. Qui siamo in Romagna, terra dove il bere fa parte della cultura: è sinonimo d´amicizia e giovialità. L vini da compagnia sono numerosi. C´è il celebrato Albana di Romagna Docg, i Colli di Faenza Doc (Bianco, Pinot Bianco, Trebbiano, Sangiovese, Rosso) e i Vini di Romagna Doc (Romagna Albana spumante, Trebbiano di Romagna, Pagadebit di Romagna, Sangiovese di Romagna, Cagnina di Romagna) Da un effluvio all´altro.Unico è quello dell´Olio extravergine di oliva di Brisighella Dop, aromatico e profumato. Il "paniere" dei prodotti comprende poi lo scalogno di Romagna Igp, le grappe e i distillati, le carni ovine tipiche (agnellone, castrato), i formaggi tipici e dulcis in fundo la Pesca di Romagna Igp e la Nettarina di Romagna Igp. Da non perdere, oltre alla già citata Casola Valsenio, quel piccolo gioiello medioevale che è Brisighella e il Museo delle Ceramiche di Faenza. E´ un piccolo grande viaggio nella Romagna più autentica, quello nella Strada dei Vini e dei Sapori dei colli di Forlì e Cesena, di oltre 280 km. Terra di piadina, servita al posto del pane. Terra dei vini (Doc e Docg) più buoni prodotti nelle infinite colline del territorio: Vini di Romagna Doc e Albana di Romagna Docg. Ricordiamoci che, in Romagna, se uno dice di aver sete, viene soddisfatto con un bicchiere di vino. Il sapore più particolare? Senza dubbio quello del formaggio di fossa, stagionato sottoterra secondo un´usanza che risale al 1400 (la capitale è Sogliano sul Rubiconde). Ha un sapore deciso che si sposa anche con il miele . Buonissimi anche i formaggi freschi, alcuni davvero speciali, preparati dai maestri caseari di questa zona. Sono il Raveggiolo, lo Squacquerone di Romagna e una particolare Ricotta vaccina fresca. Le colline del forlivese danno anche un´ottima frutta con la Pesca di Romagna Igp e un pregiato Olio extravergine di oliva. Più in alto, nella zona di Civitella di Romagna crescono tartufi e funghi. E questa è anche la patria di Pellegrino Artusi, con le paste tirate al matterello dalle "arzdore": cappelletti, strozzapreti, ravioli o i famosi passatelli (in zona si può comprare l´attrezzo apposito). E dove domina l´irresistibile simpatia e la cultura del "saper viver" dei romagnoli. Da vedere il piccolo centro Terra del Sole, "città ideale" del Rinascimento, costruita nel 1564 dai Medici. E´ ad appena cinque minuti da Castrocaro centro termale e di benessere. A proposito di urbanistica, anche Predappio (in cima c´è il borgo medioevale), è interessante perché ricostruita secondo i canoni razionalisti del Ventennio del Duce (nel cimitero di San Cassiano in Pennino c´è il mausoleo). Incantevole è la panoramica Bertinoro, "Città del vino", conosciuta come la capitale dell´ ospitalità con il museo enoteca "Ca´ de Be" Eccoci infine la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini. Una dolce passeggiata lungo i suoi verdi saliscendi collinari che sono dei panoramici balconi sull´azzurro del mare Adriatico. Si assaggeranno piadine, oli d´oliva´profumati, vini doc. Siamo a pochi minuti dalla riviera romagnola. Il circuito permette di scoprire I´artra faccia della costa, fatta di borghi malatestiani (siamo nel Montefeltro riminese), oliveti e vigneti. I prodotti di punta sono i vini Colli di Rimini Doc (Bianco, Biancame, Rebola, Rosso, Cabernet Sauvignon) e Vini di Romagna Doc (Trebbiano di Romagna, Pagadebit di Romagna, Sangiovese di Romagna). Moltissimi gli olivi nel paesaggio: la produzione olivicola riminese è la prima della regione. Non mancheranno le soste per acquistare il buonissimo Olio extravergine delle Colline di Romagna. Le carni tipiche sono invece la porchetta e il suino pesante. Copioso il "paniere" dei formaggi: formaggio di fossa, pecorino a latte crudo, ricotta fresca vaccina e pecorina, squacquerone di Romagna. Dalla terra arriva invece la patata di Montescudo, comune a pochissimi km da Rimini, ma anche tartufi e castagne (la zona più ricca è quella di Montefiore Conca, un piccolo centro medioevale con tanto di possente Rocca malatestiana). A tavola regnano i pani tipici (piadina naturalmente, ma anche bizulà e il particolare pane casereccio), primi gustosi, secondi, miele, nocini. L dolci tipici? Un´infinità dal miacetto al sanguinaccio, dal saba al savor al bustrengo. Da vedere a Rimini il maestoso Duomo di Leon Battista Alberti, le grotte tufacee di Santarcangelo di Romagna (dove si acquistano anche le tele stampate a ruggine) e il Museo Villanoviano di Verucchio con rari reperti preistorici. Per avere materiale informativo si può fare una richiesta ad Apt Servizi di Bologna: fax: 051/28.41.22 oppure all´indirizzo e-mail:gourmet@aptservizi.Com Un sito da visitare è: www.Appenninoverde.org  Oppure: www.emiliaromagnaturismo.it    
   
 

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