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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Maggio 2003
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA UN PIANO D´AZIONE PER RAGGIUNGERE L´OBIETTIVO DEL TRE PER CENTO

 
   
  Bruxelles, 6 maggio 2003 - Il 29 aprile, il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha presentato un nuovo piano d´azione contenente una serie di misure, volte ad aiutare l´Ue a raggiungere l´obiettivo del tre per cento entro il 2010. Nel marzo 2002, durante il Consiglio di Barcellona, i Capi di Stato e di governo hanno avallato l´obiettivo, proposto dalla Commissione, di elevare il livello medio degli investimenti per la ricerca nell´Ue dall´1,9 al 3 per cento entro il 2010. Due terzi di tali investimenti dovrebbero provenire dal settore privato. Il piano d´azione illustra una serie di iniziative volte a rafforzare la base di ricerca pubblica in Europa e ad aumentare il grado di attrattiva della regione in termini di investimenti privati nella ricerca e innovazione. "Spesso i politici non prestano sufficiente attenzione alla ricerca e all´innovazione", ha dichiarato Busquin, aggiungendo: "Non voglio fare allarmismi [...]. Si tratta di una politica fondamentale che non può essere trascurata". Ad illustrare il punto di vista dell´industria è stato Erkki Ormala di Nokia. "Attualmente, gli investimenti per la R&s [ricerca e sviluppo] tendono ad aumentare più rapidamente al di fuori dell´Europa, negli Stati Uniti e in Asia", ha spiegato Ormala, ponendo l´accento su un concorrente relativamente nuovo dell´Ue: la Cina. Ogni anno questo paese produce 500.000 ingegneri con un elevato grado di preparazione, fattore che si riflette sui luoghi in cui i paesi europei decidono di investire. Il piano d´azione propone una serie di misure, suddivise in quattro aree: progredire insieme; migliorare il sostegno pubblico per la ricerca e l´innovazione; riorientare la spesa pubblica verso la ricerca e l´innovazione; e migliorare le condizioni quadro per gli investimenti privati nella ricerca. Più specificamente, tali misure includono la creazione di "Piattaforme tecnologiche europee", volte a riunire i principali operatori attorno alle tecnologie chiave, al fine di elaborare e attuare una strategia comune ed evitare le duplicazioni. Il piano d´azione, inoltre, esorta le autorità pubbliche ad eliminare, entro il 2005, le attuali regole e pratiche dei programmi di finanziamento pubblici che ostacolano la cooperazione transnazionale. Busquin ha definito tali politiche "obsolete" e ha ricordato l´epoca in cui egli, in qualità di ministro della Ricerca per la regione belga della Vallonia, aveva il compito di garantire il rispetto di tali regole. Per ottenere un finanziamento pubblico, il progetto presentato doveva essere condotto interamente nella regione. "Oggi non è più possibile impedire ad una società di cooperare con un´azienda di un altro paese per via delle condizioni restrittive imposte dai finanziamenti", ha dichiarato il Commissario. Il piano d´azione è frutto di un anno di lavoro da parte di cinque gruppi di esperti, i quali hanno stilato una lista di 32 misure volte ad attirare la capacità di R&s delle multinazionali, ad incrementare gli investimenti in tale settore, a creare Pmi (piccole e medie imprese) ad intensa attività di ricerca e sviluppo e ad introdurre la R&s nei settori a basso contenuto tecnologico. Gli esperti hanno indicato il grado di importanza di ciascuna misura per il raggiungimento di ogni singolo obiettivo. Per esempio, le regole favorevoli in materia di aiuti di Stato sono considerate molto importanti per incrementare gli attuali investimenti nella R&s, importanti per attirare le multinazionali e meno importanti per la creazione di Pmi ad intensa attività di R&s e per promuovere la R&s nei settori low-tech. Isi Saragossi, capo unità in seno alla Direzione "Economia e società basata sulla conoscenza" della Commissione europea e coordinatore dei gruppi di lavoro, ha spiegato al Notiziario Cordis che nessuna delle 32 misure può essere considerata più importante delle altre. "È una catena: se un anello è debole, non serve a nulla", ha affermato Saragossi. Egli ha sottolineato, inoltre, la necessità di riconoscere che i problemi non sono comuni a tutte le discipline, ma variano da settore a settore. "Occorrono provvedimenti politici più intelligenti", ha dichiarato Saragossi. Nel suo intervento, il dott. Ormala ha evidenziato la necessità di cambiare atteggiamento e di collaborare, affermando: "Dobbiamo mettere in dubbio molti dei nostri ragionamenti convenzionali. Nessun gruppo è in grado, da solo, di creare le condizioni per realizzare un tale incremento degli investimenti". La Commissione si occuperà di monitorare i progressi compiuti verso il raggiungimento dell´obiettivo del tre per cento, stilando dei resoconti annuali. Tali relazioni saranno pubblicate con largo anticipo rispetto al Consiglio europeo di primavera, affinché i Capi di Stato e di governo possano seguire i progressi ed adeguare, all´occorrenza, le loro strategie. Per consultare il piano d´azione e per ottenere ulteriori informazioni, visitare il seguente indirizzo web: http://europa.Eu.int/comm/research/era/3pct/pdf/com2003_en.pdf    
   
 

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