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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Maggio 2003
 
   
  GLI EUROPEI E LŽAPPRENDIMENTO LUNGO TUTTO LŽARCO DELLA VITA: I PRINCIPALI RISULTATI DI UNŽINDAGINE EUROBAROMETRO

 
   
  Bruxelles, 6 maggio 2003 - Gli europei considerano lŽapprendimento lungo tutto lŽarco della vita un importante strumento per il proprio sviluppo personale e professionale e percepiscono il divario tra quello che sanno e le competenze necessarie per affermarsi nellŽEuropa della conoscenza. Tuttavia in media più di un terzo dei cittadini europei non partecipa attualmente ad alcuna forma di istruzione o formazione e uno su dieci non desidera farlo. Problemi di tempo e di denaro sono spesso indicati come ostacoli al perseguimento di tale obiettivo. Questi sono alcuni dei risultati dellŽindagine Eurobarometro relativa allŽapprendimento lungo tutto lŽarco della vita, effettuata per conto della direzione generale Istruzione e cultura con lŽassistenza del Cedefop. LŽindagine, svolta dal 15 gennaio al 28 febbraio 2003 nei 15 Stati membri, in Norvegia e in Islanda, ha comportato più di 18 000 interviste dirette. Nel presentare lŽindagine Eurobarometro, Viviane Reding, Commissario europeo responsabile di Istruzione e cultura, ha affermato: "I risultati dellŽindagine confermano gli obiettivi politici definiti dalla strategia di Lisbona e sottolineano lŽimportanza del nostro lavoro nei settori dellŽapprendimento lungo tutto lŽarco della vita e dellŽe-learning. I risultati evidenziano inoltre elementi importanti per futuri sviluppi a livello europeo e nazionale. In particolare, occorre convincere i cittadini europei dellŽimportanza dellŽapprendimento lungo tutto lŽarco della vita sia sul piano personale che sociale e incoraggiarli a migliorare e ad aggiornare le proprie competenze, soprattutto nei settori delle Tic e delle lingue straniere". La signora Reding ha aggiunto: "Il nostro obiettivo deve consistere nellŽimpegno a mettere lŽapprendimento permanente alla portata di tutti, specialmente di coloro che ne hanno maggior bisogno e che vi accedono meno facilmente. EŽ necessario mobilitare un maggior numero di risorse e scambiare e diffondere esempi di buone prassi e strategie, come ha sottolineato la Commissione nella recente comunicazione intitolata "Investire efficientemente nellŽistruzione e nella formazione". La presente indagine Eurobarometro fa parte delle azioni concrete intraprese successivamente alla comunicazione della Commissione "Realizzare uno spazio europeo dellŽapprendimento permanente" del novembre 2001. In questo contesto la signora Reding ha rilevato inoltre che agli Stati membri è stato chiesto di presentare relazioni nazionali sullŽattuazione dellŽapprendimento lungo tutto lŽarco della vita entro la fine di maggio 2003. Su questa base la Commissione prevede di presentare una comunicazione nel novembre 2003. I principali risultati di questo studio sono esposti qui di seguito. LŽapprendimento lungo tutto lŽarco della vita è importante per motivi sia economici che sociali Nove cittadini europei su dieci pensano che lŽapprendimento permanente sia importante, sebbene il grado di consenso si differenzi nei singoli paesi. I tedeschi e gli islandesi sono quasi unanimi riguardo alla sua importanza, mentre i cittadini del Belgio, dellŽIrlanda, dei Paesi Bassi e della Grecia sono più scettici della media. La grande maggioranza dei cittadini (otto su dieci) considera lŽapprendimento lungo tutto lŽarco della vita uno strumento per perseguire obiettivi economici e sociali. LŽapprendimento aiuta le persone a far fronte ai cambiamenti e alle domande del mercato, ma anche a prendere in mano le proprie vite e a realizzarsi pienamente. Inoltre numerosi cittadini europei ritengono che lŽapprendimento permanente riguardi tutte le fasce dŽetà. In altri termini, non dovrebbe essere limitato ai giovani o agli anziani ma consistere piuttosto in un processo ininterrotto lungo lŽintera vita di ciascuno. Questa visione tuttavia è lontana dal rappresentare lŽunanimità e lŽidea che lŽapprendimento lungo tutto lŽarco della vita concerne tutti, ad ogni livello, deve essere rinforzata in alcuni paesi e per alcuni gruppi. Le persone pensano di avere competenze inadeguate nelle Tic e nelle lingue straniere Quasi tutti i cittadini riconoscono che la lettura, la scrittura e lŽaritmetica sono le competenze più utili in tutti gli ambiti della vita. Allo stesso tempo molti sono consapevoli della necessità di possedere una gamma più ampia di competenze per affermarsi nellŽEuropa della conoscenza, sia per quanto concerne le competenze sociali e comunicative, sia nel settore delle Tic o delle lingue straniere. Sebbene la maggior parte degli europei ritenga di saper leggere, scrivere e far di conto, mostra tuttavia minore sicurezza quando si tratta di nuove competenze chiave. Solo il 58% degli interpellati ha risposto di saper utilizzare il computer. La metà di loro ha dichiarato di non saper fare uso di Internet. Il 60% non è in grado di servirsi di lingue straniere. LŽassenza di competenze nelle Tic è particolarmente marcata in Grecia e in Portogallo dove due terzi degli interpellati ha dichiarato di non saper utilizzare il computer. Circa il 70% delle persone intervistate in Spagna, in Irlanda e nel Regno Unito ha affermato di non saper servirsi di lingue straniere. La maggior parte dei cittadini ritiene di poter apprendere meglio in contesti informali I cittadini europei ritengono che le loro esperienze dŽapprendimento siano maggiormente proficue in contesti informali, per esempio quando si dedicano ad attività in casa, durante il tempo libero, o quando apprendono in modo informale al lavoro, nei centri di formazione locali o nelle biblioteche. Solo il 17% degli interpellati ha indicato contesti dŽapprendimento formali (scuole, università, istituti dŽinsegnamento superiore) tra i luoghi dŽapprendimento recenti e pertinenti. EŽ opportuno notare inoltre che le modalità dellŽapprendimento a distanza e le esperienze dŽapprendimento allŽestero (nel quadro di programmi di scambio) figurano tra i contesti dŽapprendimento meno apprezzati. Per i più giovani e per le persone più qualificate lŽapprendimento è possibile in contesti molto differenziati. Anche coloro che vivono in Finlandia, in Svezia e in Islanda dichiarano frequentemente di aver appreso in contesti diversi, contrariamente ai cittadini della Grecia o del Portogallo. La gamma dei contesti dŽapprendimento è più varia nel caso degli studenti, che imparano a scuola, a casa, durante il tempo libero e anche attraverso i viaggi. I lavoratori dipendenti in genere dichiarano di apprendere sul luogo del lavoro, soprattutto gli uomini. Le donne invece tendenzialmente dichiarano di aver appreso a casa e nei centri di apprendimento locali o nelle biblioteche. Da un lato le persone ritengono di imparare meglio in contesti informali, dallŽaltro citano contesti formali quando pensano al miglioramento o allŽaggiornamento delle proprie competenze professionali. Questo è connesso al persistere di idee tradizionali in merito luogo in cui si deve apprendere, ossia le scuole, gli istituti dŽinsegnamento superiore, i centri di formazione, le università, ecc. Nella vita quotidiana tuttavia le persone riconoscono di apprendere in contesti molto più differenziati, circostanza che conferma lŽenfasi accordata a livello europeo al riconoscimento dei contesti non formali e informali. Principali ostacoli allŽapprendimento permanente: tempo e denaro Nei paesi nordici meno della metà degli interpellati non partecipa a programmi dŽistruzione o di formazione, mentre in Grecia e in Portogallo solo due cittadini su dieci vi hanno preso parte lŽanno scorso. La proporzione di coloro che dichiarano di non avere semplicemente alcun interesse nellŽapprendimento è particolarmente elevata in Spagna (47%) e in Portogallo (50%). LŽindagine conferma inoltre che le persone con un grado dŽistruzione superiore e un livello professionale elevato tendono maggiormente a partecipare a corsi dŽistruzione e di formazione. Sebbene i cittadini europei riconoscano i vantaggi personali e sociali dellŽapprendimento, sottolineano che la mancanza di tempo legata al lavoro e agli impegni familiari rappresenta un ostacolo di rilievo. Modalità di apprendimento individualizzate e flessibili si sono tuttavia dimostrate incentivi efficaci allŽapprendimento. In generale il denaro costituisce un ostacolo maggiore: la metà degli interpellati si è dichiarata contraria a qualsiasi forma di pagamento. EŽ interessante notare tuttavia che le persone sono disposte ad apportare un contributo finanziario se ritengono che il beneficio sia unicamente personale, ma a loro avviso lŽapprendimento legato al mondo del lavoro non dipende unicamente dalla loro responsabilità. Infolink: http://europa.eu.int/comm/dgs/education_culture/index_fr.htm  http://www.Cedefop.eu.int/    
   
 

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