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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Maggio 2003
 
   
  L´OCSE CHIEDE UN COORDINAMENTO DEGLI SFORZI PER LOTTARE CONTRO LE MALATTIE INFETTIVE

 
   
  Bruxelles, 6 maggio 2003 - Una nuova pubblicazione dell´ocse, l´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, sostiene che occorre adottare misure appropriate e superare le barriere esistenti, per consentire alla ricerca nel settore delle scienze della vita di contribuire alla risoluzione dei problemi connessi alle malattie emergenti e trascurate. La pubblicazione, dal titolo "Biotechnology and sustainability - the fight against infectious diseases" (Biotecnologie e sostenibilità: la lotta contro le malattie infettive), propone una serie di studi di casi che analizzano gli insegnamenti appresi in materia di utilizzo delle biotecnologie, della genomica e dell´informatica nella lotta contro le malattie infettive. La pubblicazione si basa, inoltre, sulle riflessioni formulate da un gruppo di esperti durante una conferenza dell´ocse, svoltasi nell´ottobre 2002, sul tipo di contesto di ricerca e sviluppo necessario per affrontare l´attuale crisi sanitaria globale. Tale crisi ha raggiunto proporzioni enormi: oltre 17 milioni di persone muoiono ogni anno a causa delle malattie infettive, molte delle quali definite emergenti o trascurate. Negli ultimi 30 anni, sono comparse circa 30 nuove malattie infettive, la più recente delle quali è la Sars (sindrome respiratoria acuta grave). Nella prefazione alla raccolta degli studi di casi, il segretario generale dell´ocse, Donald Johnston, ha sottolineato la necessità di identificare gli ambiti in cui vi è un´azione insufficiente e di concentrarsi su un´agenda di ricerca specifica, al fine di soddisfare le esigenze globali. "È ormai evidente che la comunità internazionale debba fare di più per affrontare i costi umani e socioeconomici delle malattie infettive". Gli studi di casi mostrano che l´utilizzo della genomica per la "reverse vaccinology" (vaccinologia a ritroso) e la diagnostica biomedica, accanto ad altri progressi nel settore delle scienze della vita, si rivela difficile di fronte alla mancanza di incentivi di mercato e ad un coordinamento insufficiente. Ma sono soprattutto i partenariati internazionali inconcludenti che ostacolano lo sviluppo di trattamenti efficaci contro malattie come la malaria, la tubercolosi e l´Aids, sostiene la relazione. Ciononostante, negli ultimi anni sono state intraprese diverse iniziative per migliorare il coordinamento delle azioni nel settore delle malattie infettive. Un buon esempio di tali iniziative è rappresentato dal "Programma di sperimentazioni cliniche Europa-paesi in via di sviluppo" (Edctp), volto all´elaborazione di farmaci accessibili per il trattamento dell´Aids, della malaria e della tubercolosi, attraverso un nuovo tipo di partenariato fra l´Europa e i paesi in via di sviluppo. Il bilancio quinquennale del programma ammonta a 600 milioni di euro, 200 finanziati dall´Ue, 200 stanziati dai programmi nazionali di ricerca e 200 provenienti dal settore privato. La pubblicazione contiene diversi suggerimenti su come sfruttare meglio il potenziale delle scienze della vita. Alcune delle misure proposte prevedono l´adozione di metodi più coordinati per valutare i programmi terapeutici e di ricerca, individuare le lacune e le duplicazioni delle iniziative già in atto, riesaminare le strutture e le filosofie di corporate governance nelle organizzazioni pubbliche e private che si occupano di scienze della vita e ricorrere a pratiche di diagnosi precoce. Poiché i paesi ocse conducono più del 95 per cento della ricerca scientifica di base, la pubblicazione giunge alla conclusione che spetta a tali paesi assumersi la responsabilità di elaborare delle pratiche sostenibili per affrontare il problema delle malattie infettive. Infolink: http://www.Oecd.org/pdf/m00040000/m00040737.pdf  
   
 

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