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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Maggio 2003
 
   
  IL SOLE-24 ORE PROMUOVE LA BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE COME BANCA AMICA DI NEO IMPRENDITORI E PICCOLE IMPRESE

 
   
  Busto Garolfo, 7 maggio 2003 - Sole due banche su otto, e una è la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, sono state promosse dal prestigioso quotidiano economico Il Sole-24 ore, che nell´edizione di lunedì 5 maggio, a pagina 3, pubblicava un´inchiesta sul tema "I finanziamenti alle Pmi: cronaca di una prova sul campo". In sintesi, i giornalisti del Sole-24 ore si sono finti neo-imprenditori e hanno bussato a otto istituti di credito in cerca di finanziamenti: Banca Intesa (filiale di Milano), Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate (Busto Garolfo), Banca Popolare Bg-cv (Busto Arsizio), Banca Popolare Luino-varese (Busto Arsizio), Banca Popolare Milano (Milano), Banco di Desio (Milano), Deutsche Bank (Milano), Unicredito (Milano). Ebbene: alla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate le idee hanno trovato credito e il giornalista (finto) imprenditore è uscito dalla filiale con la proposta di un "finanziamento di 40mila euro rimborsabile in cinque anni con rate mensili di 780 euro". Così non è stato nelle rimanenti banche: a parte la Popolare di Milano (la seconda promossa), infatti, gli altri istituti di credito hanno chiuso la porta in faccia ai sedicenti neo-imprenditori. E, così, incassati sei no su otto, il Sole di lunedì titolava "Ai nuovi business non si dà credito". "Ma da noi la disponibilità esiste. Perché alla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate le idee hanno credito -commenta il presidente della Banca, Silvano Caglio-. Ci riempie ovviamente di orgoglio il fatto che la bontà del nostro fare banca sia stata dimostrata da un quotidiano come Il Sole-24 Ore. Una volta di più è stato affermato che la nostra presenza è un valore per l´intera zona". "Se potessi cambierei lo slogan della pubblicità nazionale del Credito Cooperativo da "differenti per forza" a "differenti per scelta". Perché questa è la realtà vera dei fatti che si manifesta nelle nostre azioni quotidiane -dice il direttore generale, Gianni Macchi-. La nostra Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate mette al centro del proprio operare il socio ed il cliente. Abbiamo l´obiettivo e l´ambizione di servirlo sempre di più e sempre meglio, con persone a sua disposizione per ogni tipo di richiesta. I risultati dicono che le scelte sin qui fatte sono state vincenti. In un sistema creditizio sempre più concorrenziale le caratteristiche fondamentali della nostra banca, unite all´attenzione per la persona, ci hanno fatto vincere la sfida del mercato. E l´inchiesta del Sole-24 lo ha dimostrato". Va ricordato che negli ultimi mesi, a sostegno della famiglia e degli imprenditori, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha lanciato diversi mutui chirografari (cioè che non richiedono l´accensione di alcuna ipoteca), dalle spese istruttorie molto basse, i tassi ben al di sotto del Prime rate e i veloci tempi di erogazione. Come il mutuo "Ad8" (da 10 a 15 milia euro per chi adotta uno o più bambini stranieri), il mutuo "La mia nuova famiglia" (fino a 25mila euro per le coppie appena sposate o in procinto di farlo), il mutuo "Nuove assunzioni" (10mila euro per ogni assunzione) e quello "Nuova impresa" (fino a 50mila euro per chi ha intenzione di avviare o ha avviato un´impresa da non più di sei mesi). L´inchiesta de Il Sole-24 Ore Un´idea in tasca, tanta voglia di realizzarla, ma senza i soldi per farlo. Ovvio pensare alla banca come interlocutore disposto a finanziare il progetto, visto che per loro natura prestano e investono soldi. Inizia così il viaggio presso otto banche di Milano e dell´hinterland. La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è stata confrontata con le altre con un prodotto da old economy. Il giornalista -qualificandosi come ingegnere elettronico, con uno stipendio di 1.200 euro mensili, 20mila euro di risparmi in fondi e un appartamento di proprietà- ha ideato un nuovo prodotto per la misurazione del livello dei liquidi nei serbatoi. E´ uno strumento relativamente semplice, del costo inferiore di quelli già in commercio. Alle banche è stato chiesto un finanziamento di 60mila euro, necessario per realizzare e testare i prototipi, nonché per brevettare il prodotto, facendo notare che già c´era un´impresa interessata alla sua produzione e commercializzazione.  
   
 

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