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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Maggio 2003
 
   
  SANPAOLO IMI - IL CDA APPROVA I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2003: IN AUMENTO TUTTE LE PRINCIPALI GRANDEZZE OPERATIVE ?UTILE NETTO A 280 MILIONI DI EURO, IN AUMENTO DELLO 0,7% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2002 E UTILE ORDINARIO A 441 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA DEL 7,8%

 
   
  Torino, 14 Maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il 13 i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi relativi al primo trimestre del 2003, che pur in condizioni di mercato ancora difficili, confermano i segnali di ripresa già emersi negli ultimi mesi del 2002. In uno scenario caratterizzato da una generalizzata debolezza dell´economia, il Gruppo ha realizzato un utile ordinario di 441 milioni di euro (+7,8% rispetto al corrispondente periodo del 2002) ed un netto miglioramento del margine di interesse (+3,0%), che ha contribuito alla buona tenuta del margine di intermediazione (+0,6%), dimostrando una minore vulnerabilità al calo dei tassi di interesse e alle performance negative dei mercati finanziari rispetto al 2002. L´utile ordinario ha beneficiato sia di una vivace dinamica delle principali grandezze operative, che dell´elevata qualità del portafoglio crediti. L´utile netto si è attestato a 280 milioni di euro, in aumento dello 0,7% rispetto a quello registrato nel primo trimestre del 2002. Il risultato è in linea con il percorso di crescita tracciato in sede di budget 2003: il Gruppo conferma i suoi obiettivi per il 2005, che puntano al raggiungimento di un Roe pari a circa il 15% e di un cost/income ratio al di sotto del 55%. Il margine di interesse realizzato nei primi tre mesi del 2003 si è attestato a 955 milioni di euro, mostrando un´inversione di tendenza rispetto al 2002, sostanzialmente riconducibile al miglioramento dello spread verso clientela ed al positivo andamento dei crediti. Gli impieghi netti a clientela si sono attestati a 126,4 miliardi di euro, in crescita del 2,5% rispetto a fine marzo 2002. L´incremento è dato dal riposizionamento dei crediti dal breve al medio/lungo termine, settore in crescita nei dodici mesi del 7,7%: in questo comparto è infatti proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (0,8 miliardi di euro i mutui fondiari erogati dalle reti bancarie domestiche) e dei crediti al settore opere pubbliche ed infrastrutture erogati (il totale dei mutui di Banca Opi si attesta a fine periodo intorno a 18,1 miliardi di euro ). La raccolta diretta presenta una dinamica positiva sia da inizio anno (+1,1%), sia sui dodici mesi (+2,3%). A fine marzo la consistenza si è attestata a 138,4 miliardi di euro, beneficiando di un aumento generalizzato delle forme di raccolta. Le preferenze della clientela si sono orientate in particolar modo sulle forme di investimento a breve, nell´attesa che le prospettive di mercato assecondino un profilo di rischio più elevato. A fine marzo le quote del Gruppo sul mercato domestico risultano pari all´11,2% nel settore degli impieghi ed al 10,6% per la raccolta diretta. Le commissioni nette del Gruppo si sono attestate a 692 milioni di euro, in flessione del 2,1% rispetto al corrispondente periodo del 2002. Tale dinamica è il risultato di andamenti difformi delle diverse aree: i ricavi derivanti dai conti correnti (+18,6%) e dai finanziamenti e garanzie (+8,9%) hanno solo in parte compensato le variazioni negative derivanti da settori come quelli del risparmio gestito (-8,3%) e dell´intermediazione mobiliare (-5,7%), più sensibili alle performance dei mercati. Lo stock di raccolta indiretta si è attestato a 227,8 miliardi di euro, in recupero da inizio anno (+1,1%), nonostante l´andamento ancora negativo dei mercati. In particolare l´evoluzione del risparmio gestito (+1,2%) è dovuta alla raccolta netta conseguita dalle reti distributive, che ha ampiamente compensato la svalutazione delle quotazioni degli assets in gestione. Lo stock di risparmio gestito ha raggiunto a fine marzo i 139,7 miliardi di euro, con un flusso incrementale da inizio anno di 1,7 miliardi di euro. Il Gruppo Sanpaolo Imi continua ad occupare nell´ambito della gestione di fondi comuni di investimento la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 21,3%. Le riserve tecniche vita confermano la crescita già evidenziata nel corso del 2002 (+33,2% rispetto a fine marzo 2002, +6,4% da inizio anno): i prodotti assicurativi del ramo vita hanno rappresentato il prodotto trainante del risparmio gestito ed una delle forme di investimento preferite dalla clientela. La raccolta netta realizzata dalle reti distributive nel trimestre è stata pari a 1,6 miliardi di euro ed ha portato le riserve tecniche vita a 28,9 miliardi di euro. Le spese amministrative si sono attestate a 1.142 milioni di euro (+1,2%): l´aumento è riconducibile alle imposte indirette e tasse (+9,7%) e alle spese per il personale (+1,4%), solo in parte compensato dal calo delle altre spese amministrative (-0,8%). In particolare le spese per il personale sono state influenzate dagli aumenti stabiliti in sede di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, in parte compensati dalle azioni di ottimizzazione degli organici (-2,2% in termini medi). Gli accantonamenti e le rettifiche di valore si sono attestati a 135 milioni di euro a fronte dei 156 milioni di euro dei primi tre mesi del 2002 (-13,5%). Il flusso comprende 27 milioni di euro per accantonamenti al fondo rischi e oneri e 69 milioni di euro per accantonamenti e rettifiche per rischi creditizi, derivanti dall´adeguamento ai valori di presunto realizzo di specifiche posizioni e dall´allineamento di alcune società agli standard qualitativi della Capogruppo. In uno scenario economico ancora connotato da un elevato grado di incertezza, il Gruppo ha scelto di mantenere invariato il presidio sul rischio creditizio, tenendo conto delle indicazioni emergenti da modelli di credit risk management : a fronte di un incremento del portafoglio crediti, l´ammontare della riserva generica si è collocata intorno a 1,1 miliardi di euro, pari allo 0,9% del portafoglio crediti in bonis; tale livello di copertura del rischio si ritiene rappresenti un giusto equilibrio tra l´elevata qualità del portafoglio creditizio e l´instabilità dello scenario economico. Le rettifiche di valore apportate al portafoglio partecipativo sono state pari a 39 milioni di euro (14 milioni nel primo trimestre 2002), imputabili principalmente alle quote detenute in Fiat, il cui valore di libro è stato prudenzialmente allineato a 6,1 euro per azione: la svalutazione ha comportato l´iscrizione di una minusvalenza di 24 milioni di euro. Rispetto ai primi tre mesi del 2002 sono in calo del 4,9% le sofferenze nette (1.338 milioni di euro), mentre le partite incagliate nette (compresi i crediti ristrutturati) sono aumentate dell´1,2% (1.466 milioni di euro): le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 68,7% ed al 30,2%. A fine marzo 2003 i coefficienti di solvibilità del Gruppo si attestano al 7,4% per quanto riguarda il tier 1 ratio (rispetto al 6,9% di marzo 2002) e al 10,7% per quanto riguarda il total ratio (rispetto al 9,1% di marzo 2002). I proventi straordinari ammontano a 42 milioni di euro (56 milioni del corrispondente periodo del 2002, -25%); l´utile lordo è di 483 milioni di euro (+3,9%). Il tax rate è risultato pari al 40,2%. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre preso atto che, alla luce del codice di autodisciplina previsto per le società quotate, il Consigliere Antonio Maria Marocco è da considerarsi un Amministratore "indipendente"  
   
 

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