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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Maggio 2003
 
   
  IMPORTANTE PASSO VERSO LA CHIAREZZA NEL RAPPORTO FRA LE 100MILA PICCOLE IMPRESE PER L´INSTALLAZIONE E LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI (350MILA ADDETTI) E LE GRANDI AZIENDE DI DISTRIBUZIONE DELL´ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS.

 
   
  Milano, 16 maggio 2003 - La Xa Commissione permanente della Camera dei Deputati ha approvato importanti modifiche al Ddl sul riordino dell´energia - n. 3297 - il cosiddetto "decreto Marzano": è stato deciso che "le aziende operanti nei settori dell´energia elettrica e del gas naturale che hanno in concessione o in affidamento la gestione di servizi pubblici locali ... Non possono esercitare, ... Alcuna attività in regime di concorrenza in settori verticalmente collegati o contigui e nei confronti degli stessi utenti del servizio pubblico e degli impianti", ed è stato abrogato il comma 5 dell´articolo 16 del decreto legislativo del 23 maggio 2000, n. 164 che garantiva alle imprese di distribuzione di gas naturale la possibilità di verificare il funzionamento di impianti nuovi e già in uso, e incaricava l´Autorità per l´energia elettrica e il gas di definire un regolamento per lo svolgimento di tali attività in regime di concorrenza (regolamento peraltro mai realizzato). "Si tratta di un primo, ma significativo passo nella direzione da noi auspicata. - sostiene Maurizio Calzolari, presidente nazionale Anim. - Con l´approvazione di questi emendamenti, anche se per ora solo in Commissione, per la prima volta il legislatore prende formalmente atto che il mercato del cosiddetto post contatore è falsato dallo strapotere dei più o meno futuri ex monopolisti che sempre di più cercano di affermarsi anche nei settori della manutenzione e dell´installazione degli impianti di proprietà degli utenti, utilizzando i vantaggi derivanti dalla loro oggettiva posizione dominante". "Se questi provvedimenti saranno confermati dalla Camera e poi dal Senato, - aggiunge Renzo Sangiorgi, segretario nazionale Anim - potremo finalmente salutare con soddisfazione il tramonto di alcuni privilegi che nulla hanno a che fare con la libertà di intraprendere e che sono oggettivamente un insopportabile vincolo allo sviluppo dell´imprenditoria, soprattutto di quella piccola ed artigiana".  
   
 

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