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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Maggio 2003
 
   
  A RAVENNA "DA RENOIR A DE STAËL. ROBERTO LONGHI E IL MODERNO" FINO AL 30 GIUGNO

 
   
  Milano, 16 marzo 2003 - Dal 23 febbraio ad oggi, la grande mostra "Da Renoir a de Stael. Roberto Longhi e il Moderno", allestita al Museo d´Arte della Città e organizzata dalla Loggetta Lombardesca in collaborazione con la Fondazione "Roberto Longhi" di Firenze, l´Accademia Clementina di Bologna e la Fondazione Mazzotta di Milano, è stata visitata da oltre 30 mila persone. Un dato che impone la Loggetta Lombardesca tra le sedi espositive ormai "consolidate" per il pubblico italiano. Tra le iniziative speciali che la direzione della Loggetta Lombardesca promuove nei due mesi conclusivi della mostra (l´esposizione chiuderà i battenti il 30 giugno), da segnalare la "Visita Speciale con aperitivo" programmata tutti i venerdì, alle 19. Notissimo storico dell´arte, scrittore inimitabile, Roberto Longhi riveste un´importanza fondamentale nella storiografia artistica del secolo. La mostra, attraverso circa 200 tra dipinti e sculture e un vasto repertorio di documenti, si propone di offrire un quadro esaustivo degli interventi critici di Longhi sull´arte dell´Otto e Novecento, lungo un arco cronologico secolare che va da Courbet e gli Impressionisti francesi fino alla metà degli anni ´60 del Xx secolo. Saranno così documentati, con una sequenza rigorosamente filologica di opere molto rappresentative - scelte, per quanto possibile, tra quelle stesse citate dallo studioso - tutti gli artisti di cui egli si è occupato in saggi, presentazioni, lettere, recensioni, rapide ma illuminanti notazioni critiche. Le opere in mostra provengono da musei italiani ( tra cui la Galleria Nazionale d´Arte Moderna di Roma, la Galleria d´Arte Moderna di Torino, la Pinacoteca di Brera di Milano ) e stranieri ( tra cui il Musée d´Orsay e il Centre Pompidou di Parigi, la Guggenheim Collection ), da importanti collezioni private e dalla stessa Fondazione Longhi di Firenze. Tra gli artisti in mostra, oltre una cinquantina, basti ricordare tra gli italiani Boccioni, Carrà, de Chirico, De Pisis, Guttuso, Leoncillo, Maccari, Mafai, Magnelli, Martini, Morandi, Raphael, Scipione; per gli stranieri Bonnard, Cézanne, Courbet, Derain, De Staël, Dufy, Kandinsky, Klee, Matisse, Picasso, Renoir, Sisley, Vallotton. Documenterà la mostra un ampio catalogo, edito da Mazzotta, che conterrà, oltre ad un copioso repertorio iconografico, testi di diversi studiosi sui vari aspetti del lavoro critico longhiano e sui rapporti con la cultura del tempo.  
   
 

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