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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Maggio 2003
 
   
  UNA RELAZIONE VALUTA IL POTENZIALE DEL SER (SPAZIO EUROPEO DELLA RICERCA ) NEL SETTORE DELLE SCIENZE UMANE E SOCIALI

 
   
  Bruxelles, 19 maggio 2003 - I responsabili delle politiche relative allo Spazio europeo della ricerca (Ser) devono evitare di adottare un approccio "standardizzato" alla creazione di collegamenti fra i programmi di ricerca nazionali ed europei, soprattutto nel settore delle scienze umane e sociali: questa la conclusione alla quale è giunto un recente documento di discussione della Commissione europea. Il documento, dal titolo "Realizzazione del Ser nel settore delle scienze umane e sociali", analizza il modo in cui le politiche di ricerca in quest´ambito vengono elaborate e attuate, identificando le principali priorità in tali discipline scientifiche sulle quali si potrebbero basare gli sforzi europei volti a collegare i programmi nazionali. La pubblicazione sottolinea che in passato la costruzione di una massa critica nel settore delle scienze umane e sociali a livello comunitario si è rivelata un´impresa difficile, poiché tali discipline sono profondamente radicate nelle infrastrutture degli Stati membri. "Tradizionalmente, i fenomeni socioeconomici e politici sono stati analizzati in ambito nazionale, pertanto il ritmo e la portata dello sviluppo della ricerca collaborativa e del sostegno infrastrutturale a livello europeo sono sempre stati inferiori a quelli delle scienze naturali", recita la relazione. Tuttavia, precisa il documento, fin dall´avvento dei programmi quadro comunitari, tale motivazione è stata utilizzata per promuovere l´inserimento delle scienze sociali nei programmi di mobilità della Commissione e per sviluppare azioni chiave di ricerca incentrate sulle possibili strategie per lo sviluppo socioeconomico e politico dell´Europa. Secondo la relazione, le autorità degli Stati membri hanno reagito positivamente alle nuove opportunità di finanziamento a livello europeo e hanno adeguato i loro regimi finanziari nazionali, al fine di promuovere la dimensione europea. Nel contempo, grazie ai fondi comunitari, sono state create numerose nuove reti e attività di collaborazione fra istituti di ricerca accademici e non. Nonostante questi progressi, sostiene il documento, per costruire un Ser efficace in tale settore è importante riconoscere i diversi impatti dei finanziamenti comunitari sui programmi di ricerca nazionali, nonché i differenti regimi finanziari ed assetti istituzionali di ciascun paese. A tal fine, la relazione individua cinque categorie di regimi nazionali di finanziamento delle scienze umane e sociali, classificandole in funzione del loro potenziale di "collegamento e apertura" nell´ambito del Ser. Accanto a queste categorie, il documento definisce otto raggruppamenti di programmi di ricerca mirata che offrono notevoli possibilità in termini di coordinamento e creazione di sinergie fra gli Stati membri. Per divulgare tali risultati, la relazione sottolinea la necessità di un dialogo più strutturato fra i principali rappresentanti delle comunità di ricerca e le agenzie nazionali di finanziamento. Esso, inoltre, rammenta ai responsabili delle politiche che il compito più importante e complesso insito nello sviluppo del Ser consiste nel reclutare e attirare i migliori ricercatori provenienti dalle diverse comunità scientifiche nazionali.  
   
 

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