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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Maggio 2003
 
   
  CLAMOROSO! SCHUMACHER AFFERMA: NON ESISTE NE´ E´ MAI ESISTITO UNO SPOT OD ALTRA INIZIATIVA PUBBLICITARIA DI PRODOTTI DA FUMO CHE MI ABBIA COINVOLTO , SOTTO NESSUN PROFILO!

 
   
  Roma, 19 maggio 2003 - Fece scalpore la notizia che il Codacons aveva citato dinanzi al Giudice di Pace di Roma il campione di Formula 1 Michael Schumacher. Esattamente un anno fa l´associazione dei consumatori aveva chiesto in via stragiudiziale dinanzi al Giudice un milione di euro di risarcimento a Schumacher per la pubblicità che il famoso pilota faceva alle sigarette, violando le norme di legge. Secondo il Codacons il pilota della Ferrari pubblicizzava in ogni occasione televisiva il famoso marchio di sigarette, apparendo in pubblico o rilasciando interviste con indosso un abbigliamento consistente in una tuta, la stessa utilizzata per le gare, e talora anche un berretto dove erano riprodotte la marca ed i colori della nota marca di sigarette Marlboro. Tutto ciò contravveniva con il Dm 30 novembre 1991 n.425, che vieta la pubblicità diretta e indiretta ai prodotti da fumo, ossia l´utilizzazione di nomi, marchi, simboli o la vendita di tali prodotti, quando per forme, modalità e mezzi impiegati ovvero in base a qualsiasi altro univoco elemento, tale utilizzazione sia idonea a perseguire una finalità pubblicitaria dei prodotti stessi. Il Codacons sottolineava poi come, tra i fans del campione di Formula 1, vi fossero soprattutto i giovanissimi di età compresa tra i 10 e i 18 anni, ossia coloro che più di tutti sono esposti alla pubblicità e al rischio di diventare dipendenti dal fumo, e che il consumo dei prodotti del tabacco è causa di decessi (90.000 morti in Italia e 500.000 in Europa, fonti del Ministero della Salute) nonché fonte di gravi malattie di natura cancerogena, cardiovascolare e respiratorie, stati d´ansia, depressione ed aumento dell´aggressività. Alla luce di ciò per l´associazione Schumacher poteva essere considerato tra i responsabili dei danni sociali e sanitari derivanti dal consumo e dalla vendita e pubblicità dei prodotti da tabacco, quale conseguenza della sua condotta. Clamorosamente Michael Schumacher si è oggi costituito nel procedimento aperto dinanzi al Giudice di pace di Roma. Altrettanto clamorose sono le affermazioni sostenute dal pilota per mezzo del suo avvocato. Nell´atto di comparsa di costituzione, infatti, Schumacher afferma: "Non esiste, infatti, né è mai esistito uno spot od altra iniziativa pubblicitaria di prodotti da fumo che abbiano coinvolto, sotto nessun profilo, il sig. Schumacher". A questo punto il marchio Marlboro che compare sulla tuta e sul casco del pilota è solamente un´allucinazione ottica di massa, che colpisce i milioni di cittadini che assistono alle gare di F1 o alle interviste televisive rilasciate da Schumacher? Ma fa anche scalpore la frase scritta dall´avv. Di Schumacher ossia: "Sin d´ora fermo restando che il Sig. Schumacher si opporrebbe in ogni successiva sede giurisdizionale a qualsiasi azione venisse contro di lui proposta dal Codacons - come da questi minacciato - con conseguente richiesta risarcitoria, quantomeno ai sensi dell´art. 96 c.P.c.". Schumacher intenderebbe quindi chiedere il risarcimento danni al Codacons per la giusta battaglia che questa sta conducendo contro il fumo e a tutela della salute dei cittadini?  
   
 

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