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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Maggio 2003
 
   
  ATTUALITA´ DELLA ´TOURETTE´ LA MALATTIA DEI TIC MULTIPLI E COMPLESSI

 
   
  Milano, 21 maggio 2003 - Secondo rilievi epidemiologici più attuali la Sindrome di Gilles de la Tourette, cioè la malattia dei tic multipli e complessi, in Italia colpisce in misura consistente 600.000 persone, gravemente 30.000, con un rapporto 4 a 1 dei maschi in più rispetto alle femmine e la frequenza massima in età scolastica. Ormai molte sono le evidenze scientifiche che permettono di inquadrare questa malattia non più in ambito psichiatrico, bensì neurologico, essendo emerse anche importanti implicazioni immunologiche. E questo aspetto costituisce, per certi versi, un autentico sconvolgimento del panorama medico "tradizionale" : che dunque vede modernamente inquadrata la Sindrome di Gilles de la Tourette tra le malattie aventi una base organica, pur possedendo alcuni aspetti ´gestionali´ di competenza psichiatrica. Da ultimo va ricordato come essa costituisca un quadro di confine con gli stati di disattenzione/ipermotricità dell´infanzia, assieme alle sindromi ossessivo-compulsive, e i quadri di tic "semplici". La vetrina dei Tic Per tic si intende un disturbo costituito da gesti o vocalizzazioni relativamente brevi, intermittenti, di più o meno breve durata, del tutto involontari ovvero semivolontari, quando siano provocati da uno stimolo interno o da una situazione compulsiva. Si tratta di movimenti senza scopo, arrestabili solo con deciso impegno della volontà e solo per un limitato periodo, che presentano andamento variabile nel tempo, e che interessano in maniera mutevole svariati gruppi muscolari : degli arti, del collo, le spalle e compresi quelli respiratori, laringei, faringei, orali e nasali. Così si spiega la produzione di suoni, più o meno articolati, raggiungendo talvolta la formulazione di frasi compiute, in genere a contenuto osceno (per la concomitante "disinibizione" mentale). I tic possono essere distinnti in : Tic motorii semplici clonici : brevi [di durata fino a 100 millesimi di secondo], a scatto (per es. ´sbattere´ gli occhi, scuotere bruscamente la testa, etc.) distonici : [più lunghi di 300 millisec.], che mimano taluni movimenti o posture abitudinari del soggetto, ovvero patologici come digrignamento dei denti (bruxismo): tortacollo o rotazioni delle spalle, etc. Tonici : [prolungati per più di 500 millisec.], consistenti in contrazioni muscolari progressive : per es. Stiramento fin doloroso di un arto, dei muscoli addominali sino a provocare il vomito, etc. Tic motorii complessi apparentemente non finalizzati : sono dei movimenti articolati, ma incongrui finalistici : comportamenti di fatto compulsivi cioè gesti che il soggetto "sente" di dover compiere per raggiungere un determinato scopo (in genere ´vietato´ : spingere, stringere,toccare al-volo qualcuno/qualcosa) C) Tic vocali semplici colpi di tosse ´a vuoto´, emissione di versi gutturali etc Tic vocali complessi sbraitamenti e enunciazioni immotivate di frasi più o meno compiute, assai spesso a contenuto osceno (copro-porno-lalia). La messa a punto di questa classificazione fa cenno anche dei tic "compulsivi", che nascerebbero in risposta a sensazioni abnormi capaci di "spingere" irrefrenabilmente il paziente di ´Tourette´ a compiere quei movimenti ovvero ad emettere quei suoni o parole. Il punto di partenza sarebbe dunque un "bisogno" che nasce all´interno del soggetto che "non ha pace" finchè compia quel gesto o dica quella frase. Terapia farmacologica dei tic. L´approccio farmacologico alla malattia ticcosa non è semplice e richiede tanta più esperienza e attenzione in quanto i farmaci che si vanno ad utilizzare possono indurre effetti collaterali che, in particolare magari nei più giovani, possono essere spiccatamente spiacevoli. Premesso che comunque soltanto una piccola percentuale di bambini necessitano terapia farmacologica, questa percentuale però sale con l´aumentare dell´età: infatti è più frequentemente fino all´età puberale ed ancora intorno ai 20 anni che si può avere una spontanea remissione dei tic, ma più avanti la remissione spontanea è piuttosto rara. Tuttavia in alcuni casi i tic sono talmente invalidanti dal punto di vista sociale (acute vocalizzazioni, coprolalia, forti scuotimenti) oppure fisico (movimenti tanto sistematicamente scattanti della testa da provocare alla lunga una patologia della colonna cervicale, o d´una spalla con rischio di sublussazione ecc.), da richiedere un immediato intervento terapeutico, al caso farmacologico. Inoltre spesso i tic si associano a patologia ossessivo-compulsava o sindrome da iperattività: ed è allora intervenendo su queste componenti si può migliorare la qualità della vita del soggetto e ridurre l´incidenza del tic e danni eventualmente correlati. L´intervento farmacologico, considerando l´età dei pazienti, deve tenere in assoluta considerazione gli effetti collaterali acuti e cronici e quindi bisogna utilizzare farmaci "sicuri", iniziando con quelli meno incisivi. I farmaci più efficaci nel trattamento dei tic restano i neurolettici classici come la pimozide, la sulpiride o l´aloperidolo, ma questi comportano molti effetti collaterali soprattutto a carico del sistema extrapiramidale, ovvero possono indurre parkinsonismo, rallentamento motorio e tremori. Per questo motivo si è molto oggi più portati all´utilizzo di "neurolettici atipici: definiti atipici proprio perché danno molto meno degli altri parkinsonismo e non danno alterazione della prolattina (altro tipico effetto collaterale dei neurolettici classici ). Per valutare l´effettiva sicurezza di tali farmaci bisogna rifarsi al loro impiego su pazienti con malattia di Parkinson. Infatti avendo i malati di Parkinson un deficit di dopamina sono particolarmente sensibili a farmaci che agiscono su questo sistema. Quattro farmaci attualmente rientrano nella categoria degli atipici: la clozapina, il risperidone, l´olanzapina e la quietapina, sono stati innanzitutto utilizzati nei parkinsoniani, con alterne fortune. La clozapina e la quietapina infatti sono risultati sicuri in questi malati, mentre olanzapina meno e risperidone di più inducono un peggioramento della sintomatologia parkinsoniana. La clozapina non è poi di tanto facile utilizzo, per cui la quietapina appare essere il più indicato tra gli atipici a disposizione. Farmaci della famiglia degli Ssri come il famoso Prozac possono essere molto utili in quanto agiscono sulla componente ossessivo-compulsiva della malattia ticcosa. Una menzione particolare merita il Ritalin, farmaco utilizzato nella sindrome da iperattività del bambino, che ha dato buoni risultati anche nella terapia dei tic. Esistono poi una serie di farmaci che possono essere provati e che a volte danno buoni risultati come la nicotina, la clonidina i calcio antagonisti che hanno a loro vantaggio un basso profilo di effetti collaterali. Una menzione per la tossina botulinica che può essere usata per il trattamento di tic limitati ad un segmento corporeo o dei tic vocali. Come già detto l´utilizzo di farmaci nei giovanissimi va considerato con molta attenzione e i pro e i contro vanno discussi con i genitori. Non abbiamo farmaci in grado di guarire i tic, ma buoni farmaci per controllarli, e questo deve essere chiaro. Comunque l´uso del farmaco non va assolutamente demonizzato. Questi ragazzi possono avere uno scarso rendimento scolastico o difficoltà di inserimento e questo può essere migliorato dai farmaci. La terapia psicologica può certo aiutare a convivere con i tic ma non certo a farli migliorare. La patogenesi dei tic resta ancora incerta: l´efficacia di farmaci che bloccano i recettori dopaminergici, suggerisce una iperattività del tono dopaminergico centrale responsabile del controllo del movimento. Nel caso della sindrome di Gilles de la Tourette si e´ riscontrata un´alta incidenza di tic e comportamenti ossessivi-compulsivi nei familiari dei pazienti. I tic, complessivamente, possono anche essere secondari ad altre condizioni patologiche, come encefaliti (soprattutto l´encefalite letargica), stroke, intossicazioni da monossido di carbonio, traumi cranici, còrea reumatica, o all´assunzione di alcuni farmaci (´eccitanti´, levodopa, neurolettici, carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale, ecc.). Spesso i familiari di pazienti con tic giungono all´osservazione del neurologo solo dopo lunghi e fallimentari incontri con altri specialisti: allergologi per il continuo "fiutare", otorinolaringoiatri per un persistente "schiarimento" di gola, oculisti per l´eccessivo ammiccamento, o psicologi e psichiatri per la presenza di più complessi disturbi comportamentali. I bambini, spesso presi di mira e derisi dai compagni, possono tendere ad isolarsi per liberare i tic, con difficoltà a concentrarsi su altri compiti. Il neurologo deve sempre valutare la presenza di altri sintomi, sia neurologici che sistemici, ed escludere la possibilità di forme secondarie. Tra i personaggi famosi che soffrivano o soffrono di tics ricordiamo Mozart, ´Sherlock Holmes´, il calciatore Paul Gascoigne, il cantante Eminem ed alcuni famosi politici come Massimo D´alema.  
   
 

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