Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Maggio 2003
 
   
  INDAGINE ASSINTEL - PMI E SISTEMI INFORMATIVI: ANDAMENTO LENTO LE PREVISIONI RELATIVE AL MERCATO DEL17CT SONO IN GENERALE POCO INCORAGGIANTI, MA LA SITUAZIONE INIZIERÀ A MIGLIORARE, A PARTIRE DAL 2004, A LIVELLO EUROPEO, CON CRESCITE SUPERIORI AL 4%, MENTRE PER GLI USA LA PREVISIONE È DI UN TASSO PARI AL 2.6%.

 
   
  Milano, 29 maggio 2003 - Sono stati presentati ieri a Milano, nel corso di un convegno, i risultati di un´indagine Assintel sullo stato dell´arte dei Sistemi Informativi per te Pmi, condotta nei mesi di aprile e maggio 2003 su un campione di 600 Pmi, su due livelli di analisi l´area di Milano e provincia (un terzo del campione) e il contesto italiano. Durante il convegno, moderato da Clara Covini, consigliere Assintel, sono stati analizzati, assieme ai rappresentanti di Oracle, Mate, Gruppo Formula, Sap, Generation 3, ].D. Edwards, Atlantic Technologies e Imetec, gli elementi inibitori e i meccanismi che influenzano i processi di acquisto, i pregi e i difetti della comunicazione dei vendor, i Gestionali evoluti basati su flessibilità, intuitività ed efficienza, outsourcing e investimenti interni. L´indagine Assintel Contesto internazionale Gli andamenti del mercato Ict hanno evidenziato una crescita discontinua, tanto da influire non solo a livello di risultati, ma anche in termini di sviluppo. Ii divario esistente tra Europa e Usa va progressivamente allargandosi. Nel 2004, l´Ict costituirà il 6.9% dell´economia europea rispetto al 9.6% degli Usa. Nel 2002 gli investimenti It in Europa sono stati pari a 647 miliardi di Euro, mentre negli Usa 865 miliardi di Euro: In Europa si evidenziano comunque tendenze differenti. Ii Regno Unito infatti presenta valori molto prossimi agli Stati Uniti, tanto che la previsione per il 2005 è che l´Ict rappresenterà il 9.4% del Pil. In Italia invece il settore dell´Ict ha rappresentato poco meno dei 6% dei Pil, rispetto una media mondiale del 7%. Le previsioni relative al mercato dell´Ict sono in generale poco incoraggianti, ma la situazione inizierà a migliorare, a partire dal 2004, a livello europeo, con crescite superiori al 4%, mentre per gli Usa la previsione è di un tasso pari al 2.6%. Persiste comunque una differenza sostanziale legata ai volumi di investimento: negli Stati Uniti sono mediamente più elevati rispetto all´Europa. Quest´ultimo mercato ha risentito meno delle crisi, ma presenta prospettive di sviluppo di lungo periodo inferiori rispetto al mercato statunitense. A livello di mercato Ict italiano, le previsioni di crescita relative al periodo 1997-2005 sono state riviste al ribasso, soprattutto a seguito dell´arresto degli investimenti. Contesto italiano L´analisi ha considerato anche la diversa propensione alla tecnologia delle Pmi. Le aziende sono state segmentate in innovatrici (aziende che affermano di essere orientate alla sperimentazione e all´utilizzo di nuove tecnologie), prudenti (aziende che fanno proprie le innovazioni tecnologiche in ambito It solo quando si sono dimostrate adatte alla soluzione dì specifici problemi dell´azienda) e follower (aziende che adottano una tecnologia It solo quando questa è diventata di uso comune). Sono state inoltre considerate solo le Pmi che hanno affermato di avere un collegamento ad Internet. I risultati dell´indagine rivelano come per la Pmi italiana gli investimenti in It nel corso dei 2003 non avranno sostanziali modifiche rispetto allo scorso anno. In particolare, le Pmi dell´area di Milano e provincia intervistate (focus dell´analisi e rappresentanti un terzo del campione analizzato) per il 38% affermano che investiranno risorse in It in misura uguale, mentre per il 33% inferiore rispetto al 2002. A livello Italia, la percentuale sale al 44% per chi investirà in misura uguale, mentre scende al 29% per chi investirà in misura minore al 2002. Questo dato è la riprova che la ripresa desti investimenti sarà. In linea aenerale, lenta. Alla base di questo comportamento c´è una mancanza, da un punto di vista dell´offerta, di grandi temi che possano rinvigorire gli investimenti It delle Pmi e che portino a replicare i tassi di crescita a due cifre già sperimentati nel settore. L´investimento scaturisce infatti da nuove esigenze nate dalla crescita dell´impresa e dall´arena competitiva in cui opera. Dal punto di vista della domanda, è da sottolineare che il 46,4% delle Pmi milanesi intervistate (il 52.7% a livello Italia) ha affermato che tra le ragioni che hanno frenato gli investimenti in progetti eBusiness vi è soprattutto un mancato riconoscimento del valore che la soluzione può portare all´azienda. Questo fatto è in parte riconducibile ad una carenza culturale sia in merito alle opportunità offerte dalle soluzioni esistenti, sia della mancanza di una valutazione oggettiva del ritorno dell´investimento. Il risultato è in linea con quanto evidenziato dalle stesse software house: oltre alla presenza di budget limitati che comportano il rinvio nel tempo dellinvestimento, vi è una difficoltà correlata al livello di maturità dell´interlocutore. Le resistenze culturali sono tra le ragioni che frenano l´adozione delle nuove tecnologie, a meno che il fornitore non sia in grado di dimostrare il ritorno dell´investimento che sta proponendo al proprio cliente. Peraltro il ruolo marcatamente consulenziale che viene attribuito ai fornitori di Ict dal 59% delle Pmi (dato in linea sia per quanto concerne l´area di Milano e provincia, sia a livello Italia) fa comprendere come le prospettive di crescita potranno essere colte soprattutto dagli operatori la cui offerta è in grado di soddisfare questa esigenza. Quanto più gli operatori si proporranno come solutori di problemi, in virtù della conoscenza sviluppata sul settore e sui processi relativi all´azienda, tante più opportunità avranno di indurre ad investire la Pmi. Hardware Per quanto concerne il comparto hardware, le analisi evidenziano una crescita negativa legata soprattutto alla stagnazione della domanda e alla riduzione dei prezzi dei prodotti. Da sottolineare che il 46% delle Pmi (44% totale Italia)_;afferma peraltro di :avere un sistema informativo antecedente al 2000, segno che in concomitanza dell´anno 1999 e dell´Euro non c´è stata una completa sostituzione dell´hardware. Software A livello software, la flessione registrata negli investimenti è conseguenza diretta anche del processo dì sostituzione attuato a seguito della necessità di adeguare il software all´anno 2000 e all´Euro. La presenza di un software gestionale è ormai un dato di fatto per il 93.3% delle Pmi milanesi (92,8% totale Italia) che adottano, tipicamente, soluzioni a pacchetto (pari al 40,7% per Milano e al 42.4% dei totale Italia) oppure sulle quali sono state fatte delle personalizzazioni (32,2% per Milano contro il 33.5 dei totale Italia) raggiungendo una copertura pari al 74.2% (74,6% dei mercato italiano) con differenze sostanziali legate alle sottoaree del gestionale. Le personalizzazioni sui software vengono principalmente demandate all´esterno: questo dato conferma il ruolo attribuito al fornitore di Ict da parte della Pmi. Non solo esecutore, ma soprattutto attore con un ruolo propositivo, di analisi e suggerimento delle soluzioni più adatte alle necessità dell´impresa. L´amministrazione e contabilità è l´area principalmente coperta (per il 96,4% delle Pmi milanesi e il 95.4% per l´Italia) dal gestionale, seguita da quelle relative agli acquisti e alla logistica (rispettivamente per Milano e provincia e per il totale Italia nella misura del 73,6% e del 72,7%). Questo fatto è ricollegabile all´obbligatorietà della tenuta dei dati contabili e dalla necessità di gestire internamente fatti che vengono considerati propri dell´azienda. In particolare, si riscontra che solo il 22,1% delle Pmi rende accessibile, nei confronti di terze parti, il proprio gestionale via Rete. Da sottolineare che tra coloro che si ritengono innovatori, il 30% rende accessibile dall´esterno il gestionale. Per le Pmi di Milano e provincia è soprattutto il controllo di gestione ad essere accessibile dall´esterno. In effetti non tutte le Pmi hanno una struttura interna dedicata a questa tipologia di attività. Il dato, a livello Italia, mostra invece un maggior grado di apertura della contabilità (58,3%). Analizzando invece le modalità con le quali le Pmi danno accesso alle informazioni aziendali, Internet è il canale privilegiato (25% per Milano e provincia, contro il 27% per il totale Italia) rispetto alla Intranet e alla Extranet. Le informazioni che la Pmi rende generalmente disponibili sul website sono soprattutto di tipo tradizionale, legate alla presentazione dell´impresa (il dato relativo alle Pmi di Milano e provincia è in linea con quello a livello Italia ed è pari all´89%) oppure alla presentazione dei prodotti con un catalogo statico (69,6% per Milano e provincia, 75,3% per l´Italia). Funzionalità legate all´eCommerce sono principalmente dirette a fornire la possibilità di effettuare ordini online (47% delle Pmi di Milano e provincia e il 42% del totale Italia, rispetto alle Pmi che hanno affermato di avere un sito web che permette di fare attività di eCommerce). E´ soprattutto la Pmi con una approccio prudenziale nei confronti della tecnologia che fornisce questa opportunità. Il website viene infatti visto per il 71% (69% per il totale Italia) per lo più quale canale per comunicare e promuovere la propria offerta. E´ da sottolineare come, in relazione agli obiettivi perseguiti, la Pmi si dichiari per il 47% (42% totale Italia) sostanzialmente soddisfatta, ma un´azienda su tre afferma di non essere né soddisfatta, né insoddisfatta. Tra i progetti di eBusiness, l´attenzione del 16,7% delle Pmi (13,7% del totale Italia) si è focalizzata soprattutto sul Datawarehouse e Business Intelligence. Questo sottolinea come sia cruciale per le Pmi la comprensione dei dati aziendali che sono a supporto delle decisioni e alla capacità di assumere le decisioni velocemente. Dal lato dell´offerta le attese esprimono ottimismo relativamente ai progetti di eBusiness. I due terzi delle Software house vedono un futuro in cui ci sarà uno sviluppo e solo una su dieci, in media, evidenzia come si sia già raggiunta la saturazione e conseguentemente ci si avvii verso un declino delle vendite connesse. Le aspettative di crescita sono soprattutto riferite al Crm e al Corporate Portai presso la grande azienda, mentre Datawarehouse e Business Intelfigence è al primo posto per quanto riguarda la Pmi. Infolink: www.Assintel.it    
   
 

<<BACK