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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Maggio 2003
 
   
  RAPPORTO SUI CONSUMI DI ALIMENTI SURGELATI IN ITALIA NEL 2002 L´ANDAMENTO DEI CONSUMI NEL CORSO DEL 2002

 
   
  Milano, 29 maggio 2003 - Ancora una volta in aumento i consumi di alimenti surgelati; nel 2002 la domanda ha infatti superato le 725mila tonnellate (per la precisione 725.460), con un aumento a volume sul 2001 dell´1,8% e di quasi il 4% a valore. Un dato sicuramente positivo, che segnala il comparto come il fiore all´occhiello del "food" nazionale, ultimamente assai poco movimentato nell´insieme. Il successo dei surgelati è ormai una realtà costante: sono infatti vent´anni che la curva dei consumi si muove verso l´alto, con un´espansione che va dalle 190mila tonnellate dell´82 alle oltre 725mila del 2002. Questo successo segna da vicino l´evoluzione dei consumi e dei costumi alimentari del nostro Paese, tanto che non risulta azzardato considerare oggi il comparto dei surgelati come uno dei settori guida dell´alimentare italiano. I surgelati sono stati inoltre tra i veri, pochi protagonisti dell´evoluzione della spesa alimentare negli ultimi vent´anni, spesa che è diminuita nel suo complesso rispetto alle altre voci, ma che invece è cresciuta sensibilmente per questo genere di cibi. Questa evoluzione è certamente il frutto di un costante miglioramento della qualità dei prodotti, dovuto ad una ricerca selettiva della materia prima, alle nuove tecnologie di surgelazione, ad una razionalizzazione del canale distributivo e al fattore innovativo. Un trend in crescita, che riguarda un po´ tutti i target di consumo, poiché la caratteristica predominante del prodotto surgelato è la freschezza a portata di mano, resa possibile dalle scorte nei congelatori, per cui il prodotto surgelato razionalizza la spesa, senza penalizzare la qualità dell´alimentazione. Recentemente la favorevole predisposizione del consumatore nei confronti di questi alimenti è ulteriormente cresciuta grazie alla forte domanda di prodotti con un maggior contenuto di servizio. E ciò ha favorito l´affermazione di surgelati sempre più evoluti. D´altro canto, negli ultimi anni si è registrata da parte dei principali produttori una maggiore attenzione verso il livello qualitativo dell´offerta, fattore certamente non secondario per sostenere la costante crescita del mercato. Tale disposizione ha quindi interpretato al meglio e, per certi versi anticipato, la tendenza oggigiorno di attualità: il mangiar bene come sinonimo di qualità della vita. I monitoraggi realizzati nell´ultimo periodo da importanti società di ricerca sulle abitudini e sui trend alimentari degli italiani segnalano infatti che sul palcoscenico dei piaceri alimentari un ruolo cruciale è oggigiorno assegnato al concetto di qualità del cibo, oggetto di un profondo processo di ridefinizione, sia da parte del consumatore sia dell´offerta. La garanzia e il controllo delle materie prime, il rispetto delle caratteristiche originarie degli ingredienti, l´insistenza sul concetto di genuinità e la reinterpretazione delle ricette della tradizione culinaria nazionale da parte dell´industria sono sicuramente fenomeni ascrivibili a questa revisione del concetto di qualità. Nella composizione dei consumi a fianco di settori tradizionali come quello dei vegetali va sottolineata la buona ripresa del segmento della carne rossa e, ancora una volta, l´ottima performance del vasto segmento degli alimenti precucinati, sostenuti da ingenti investimenti di marketing che continuano a favorirne la diffusione. L´innovazione tecnologica e la cura nella scelta dell´ingredientistica, che hanno caratterizzato in un primo momento il segmento delle specialità gastronomiche, si sta progressivamente estendendo anche ad altri settori del sottozero, consentendo di realizzare prodotti particolarmente complessi nel più totale rispetto dei gusti tipici della tradizione gastronomica italiana. I progressi della tecnologia della surgelazione, per esempio la possibilità di surgelare individualmente i singoli ingredienti che compongono le specialità offerte (attraverso il processo noto come Iqf, Individually quick frozen) o di inglobare nella salsa l´ingrediente di farcitura, facendo sì che essi si sciolgano insieme, rendendo il tutto ben amalgamato, più appetibile e meglio gestibile nella porzionatura (tecnologia stir fry) consentono una sempre più veloce riattivazione dei piatti, senza sacrificare il risultato organolettico e la qualità complessiva del prodotto offerto. Il raffinato processo di miglioramento globale che ha interessato il mondo dei surgelati negli ultimi anni sembra ora esser giunto al suo punto più alto: non più, dunque, semplicemente comodi e veloci da preparare, ma anche piacevoli come gusto ed equilibrati sul piano nutrizionale. Dal servizio al piacere, dunque: questo è il percorso dei surgelati in Italia. Un piacere legato a uno stato di benessere non soltanto fisico ma anche psicologico, che attribuisce molta importanza alla cura di sé e alla famiglia, e dove il momento del pasto, prevalentemente quello serale, assume forti significati simbolici ed emotivi (incontro, condivisione, convivialità, cura). Anche a cena, momento in cui la famiglia si trova riunita, si può mangiare semplice, con gusto e con amore grazie a particolari categorie di surgelati che permettono di gustare ricette tradizionali (tipiche o regionali) o ampiamente innovative (etniche) senza dover sottostare all´impegnativo obbligo dei tempi di manipolazione e di preparazione. L´innovazione si conferma la leva fondamentale del settore e rappresenterà il punto di riferimento per la realizzazione di prodotti sempre più completi e di rapida preparazione, in grado di caratterizzarsi per le loro peculiarità, in primis per una sempre più elevata qualità organolettica. A livello di consumi generali il settore dei surgelati in Italia vanta un potenziale ancora non completamente espresso, tanto che per il futuro le performance si prevedono in linea con quelle degli altri Paesi europei nei quali, seppur con percentuali differenti, si è riscontrato anche nel corso del 2002 un generale trend positivo. Sarà bene ancora una volta sottolineare che accanto alle ragioni più volte ricordate che sostengono la domanda di alimenti surgelati nel nostro paese si aggiungono anche la rinnovata fiducia che gli acquirenti ripongono nei processi produttivi e di conservazione del settore, nel processo logistico-distributivo nonché nell´impianto normativo. Sul fronte normativo, infatti, i surgelati sono tra i pochi prodotti alimentari ad avere una legislazione europea armonizzata, che si è ispirata a pre-esistenti norme italiane e che definisce la natura e l´identità di questa merceologia; il surgelato dispone di una ´carta d´identità´ precisa che lo identifica e lo distingue sia sotto il profilo delle modalità di conservazione, imballaggio ed etichettatura, sia sotto quello delle caratteristiche delle materie prime utilizzabili Le scelte dei consumatori (motivazioni d´acquisto e trend dei differenti gruppi merceologici) - Nel panorama sostanzialmente poco dinamico del mercato alimentare nazionale va ancora una volta sottolineato il positivo risultato fatto registrare nel corso del 2002 dal settore degli alimenti surgelati (+1.8% - 2002 su 2001). Un successo legato al loro profilo di prodotti che rispondono in pieno alle moderne esigenze di consumo. Nello scenario attuale la ricerca dell´affidabilità è un bisogno che si è imposto in ogni aspetto della vita, compreso quello dei consumi alimentari. Una recente ricerca sul consumatore, infatti, mostra come in Italia si stia affermando la necessità di rassicurazione che deriva dal consumo di cibi sani e di qualità. Il concetto di salubrità degli alimenti assume però nuove e più ampie accezioni: non si tratta più soltanto di generica genuinità, ma si carica di attese specifiche come, per esempio, le proprietà nutrizionali, il controllo calorico e la garanzia igienica. I nuovi stili di vita alimentari si basano sulla fusione tra gusto e benessere e i due "benefit" sono sempre meno vissuti in opposizione: la loro integrazione è sempre più ricercata e i due bisogni sono perseguiti contemporaneamente nell´organizzazione del menu domestico. Il passo ulteriore in questa direzione è quindi l´esaltazione del "poco ma buono"; il piacere diventa così capacità di assaporare, gustare. Il concetto di "mangiare bene" può alludere a un modello di alimentazione che permetta al corpo e alla mente di conservarsi sani e in forma. E´ possibile quindi identificare nella salute e nel mangiare bene (come "leitmotiv" delle scelte alimentari recenti degli italiani) un duplice riferimento concettuale nel quale rientrano fenomeni in apparenza eterogenei, interpretati in realtà sullo sfondo di un assetto alimentare in rapida evoluzione: quello di un Paese che deve in ogni caso fare i conti con la semplificazione delle portate, con la richiesta di un servizio a 360°, con la destrutturazione della scansione canonica dei pasti, con lo spostamento dei consumi fuori casa e con un palese ridimensionamento sul fronte del tempo. E´ indubbio che, per quanto riguarda lo specifico comparto degli alimenti surgelati, da alcuni anni a questa parte i capofila di quanto più sopra enunciato siano i piatti pronti e, all´interno di essi, i primi piatti "stir fry." Il concetto di innovazione di cui sono portatori sta svolgendo un ruolo molto importante nel definire le tendenze del mercato: in aggiunta, l´unione tra innovazione e servizio sta diventando il vero fattore propulsivo in grado di spingere in alto la curva dei consumi. La rapidità nella preparazione dei cibi, unita ad un elevato standard qualitativo sono tra le componenti vincenti di questo mercato, che nel corso del 2002 ha ulteriormente rafforzato le proprie posizioni; se infatti nel 2001 le famiglie acquirenti erano state circa 4.800.000, il 2002 ha fatto registrare un dato pari a 5.250.000 gruppi familiari raggiunti, con una penetrazione assoluta, intesa come il rapporto tra le famiglie acquirenti e l´universo italiano, salita al 24,7%. Per quanto riguarda poi il dato sui consumi di primi piatti "stir fry" il 2002 ha fatto registrare un incremento a volume (2002/2001) pari a circa il 10%; ciò segnala come il comparto stia iniziando a caratterizzarsi come una vera e propria realtà all´interno delle opzioni alimentari delle famiglie italiane. E´ utile sottolineare inoltre che parte del successo di tali referenze risiede di certo anche nella loro composizione, basata su ingredienti assolutamente naturali (in esse non sono presenti additivi di alcun genere: il loro valore si deve alla qualità delle materie prime utilizzate e al benefico effetto protettivo esercitato su di esse dalle basse temperature). Ulteriori punti di forza sono la loro capacità di reinterpretare ricette tradizionali regionali rendendole appetibili a tutti e l´aver adeguato ricette internazionali ai gusti del consumatore italiano senza discostarsi troppo dall´ingredientistica originale. L´alto contenuto di servizio e gli standard di qualità di questi prodotti risultano certamente in sintonia con le continue mutazioni dei bisogni e delle abitudini dei consumatori; a questi due fattori, come chiave fondamentale di successo, va aggiunto il risultato gastronomico raggiunto. Infatti, nella logica del consumo della gastronomia italiana, questi piatti non avrebbero avuto successo senza un valore edonistico percepibile. Gli standard di qualità non raggiungono lo scopo, se non danno un risultato di soddisfazione palatale elevata. Il ricorso a questi piatti deve soddisfare la necessità di essere veloci e di variare il menu. Ancora a proposito di piatti pronti va segnalata l´ottima performance dei contorni ricettati vegetali che nel 2002 hanno guadagnato anche essi un´ interessante quota di mercato; a sostenere il tasso di crescita dei contorni "stir fry" sono, come per i primi piatti, i continui lanci di novità. E´ dimostrato infatti che la diversificazione non soltanto amplifica le possibilità di scelta dei consumatori abituali di queste tipologie di prodotti, ma permette anche di conquistare nuovi "target", attraverso la proposta di ricette che si adattano alle varie esigenze. Tra i settori in decisa crescita va segnalato anche quello dei vegetali, che nel 2002 ha fatto registrare un incremento del 3.3%. Quando si parla di prodotti surgelati e nuove tendenze di consumo non va dimenticato che la categoria dei piatti pronti, seppur così effervescente nell´ultimo quinquennio, rappresenta ancora una piccola fetta dei consumi globali ed ha quindi indubbiamente grosse prospettive di crescita nel prossimo futuro. La categoria più sopra ricordata (vegetali) totalizza invece già oggi oltre il 50% dei consumi totali di alimenti surgelati nel nostro Paese e viaggia ogni anno su buoni tassi di crescita. Focalizzando l´attenzione sul trend che caratterizza i principali segmenti del settore ortaggi possiamo notare che zuppe e minestroni hanno avuto nel corso del 2002 un aumento a volume di circa il 6%; tra i vegetali naturali troviamo al primo posto i piselli, con un tasso di crescita pressoché simile a quello più sopra ricordato (6,1%) e, subito dopo, gli spinaci con un incremento di oltre il 3%. Segnali ampiamente positivi, quindi, dovuti anche all´elevato contenuto di servizio che questi prodotti sono in grado di offrire ai consumatori: i vegetali sottozero, infatti, risultano più comodi da cucinare, sono spesso già semilavorati e sono il più delle volte più freschi dei cosiddetti tali. La tendenza salutista, incoraggiata da autorevoli pronunce scientifiche e da recenti indicazioni fornite dall´Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) che raccomanda di consumare almeno 400 - 500 grammi al giorno di verdure, ha sicuramente favorito ulteriormente l´affermazione di un trend che mostra ormai da tempo confortanti segnali di stabilità. Buone performance hanno fatto registrare anche le referenze vegetali grigliate e panate, entrate ormai a far parte stabilmente delle scelte d´acquisto del consumatore di ortaggi surgelati. Il successo di tali prodotti si deve al fatto che essi rappresentano certamente un´evoluzione successiva al concetto di vegetale surgelato, pur restando nel solco dei naturali, vista l´assoluta predominanza della componente vegetale. Sarà opportuno sottolineare, infine, la prepotente ripresa del settore della carne rossa; tale categoria, dopo aver subìto una flessione significativa delle vendite per la nota vicenda Bse, nel 2002 ha fatto registrare un incremento a volume del 7% e addirittura del 18 per cento a valore. E proprio questa ripresa sta spingendo i principali produttori a concentrare i loro sforza per la valorizzazione del segmento, con una strategia basata sulla diversificazione dell´offerta e su un deciso sostegno in termini di comunicazione. Canali distributivi e prospettive future - Da alcuni anni a questa parte le dinamiche del mercato, che tendono a privilegiare prodotti caratterizzati da un alto tasso di innovazione e da un soddisfacente contenuto di servizio, stanno conferendo al canale della grande distribuzione un ruolo sempre più centrale per ciò che riguarda la vendita finale di prodotti surgelati. D´altronde va detto che è stato proprio questo canale a favorire non poco l´espansione dei consumi: gli spazi messi a disposizione dalle principali catene hanno fatto sì che il numero di marche e referenze presenti sia aumentato notevolmente, contribuendo al fenomeno degli acquisti d´impulso che, soprattutto per il segmento di mercato delle specialità gastronomiche (primi e secondi piatti nonché contorni ricettati), è ancora molto elevato. E´ ovvio quindi che anche nel corso del 2002 le principali catene abbiano sviluppato fatturati in crescita sia a valore che a volume in tutti i segmenti, dai più maturi, ossia i vegetali, ai più innovativi come i piatti pronti. Segno evidente di un acceso interesse del consumatore verso la categoria. Va detto poi che le rilevazioni svolte dalle maggiori catene forniscono informazioni sufficientemente precise sul comportamento del consumatore nei confronti dei vari segmenti. Vegetali, pesce al naturale e piatti pronti sono i comparti che incidono maggiormente sulla spesa annua del consumatore di surgelati. Pesce e vegetali sono quelli con più alto tasso di frequenza d´acquisto, mentre i piatti pronti tradizionali e la carne sono premiati in termini di spesa media per atto d´acquisto. I livelli di penetrazione più alta si registrano nei vegetali e nel pesce, mentre il segmento dei piatti pronti ha le più elevate opportunità di crescita. L´importanza della Grande Distribuzione (Gdo) nell´ulteriore incremento dei consumi di alimenti surgelati è determinante, a condizione che le grandi superfici sappiano organizzare al meglio gli spazi espositivi e di vendita e orientare il consumatore nelle scelte, in particolar modo verso prodotti alternativi di recente introduzione. Si rendono necessari, inoltre, interventi adeguati anche nell´area della valorizzazione dello spazio frigo per garantire maggiore visibilità al reparto nel suo complesso. Va detto, infatti, che l´Italia risulta ancora oggi in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, per non parlare degli Stati Uniti, dove viene dedicato ai surgelati uno spazio fino a cinque volte maggiore. Ciò che frena un ulteriore incremento nei consumi è certamente anche una obsoleta gestione dei lineari, che oggettivamente impedisce di attribuire il giusto spazio a ciascun prodotto e di testare l´efficacia di aree tematiche che possano guidare il consumatore nella scelta. Per quanto riguarda la richiesta di surgelati per aree geografiche la palma spetta al Nord - ovest con un´incidenza a volume del 34%; si passa quindi al 22% nel Nord-est e al 25% nel Centro e Sardegna. Chiude la graduatoria il Sud, con il 18%. I supermercati fanno la parte del leone tra i diversi canali di vendita (56% a volume - + 5% a valore), seguiti dal normal trade (25% a volume) e dagli ipermercati (18% a volume - + 7% a valore). La collaborazione tra medie e grandi superfici e produttori nell´area promozionale e del merchandising è da ritenersi importante anche nel prossimo futuro, specialmente se riuscirà ad assicurare un contributo di fatturato almeno proporzionale allo spazio destinato alle diverse categorie merceologiche. Le referenze a marchio commerciale stanno rendendo maggiormente incisiva la propria presenza nell´area "commodity", senza tuttavia intaccare le posizioni dei principali competitor industriali forti di un patrimonio assicurato dagli ingenti investimenti nell´area dell´innovazione e della comunicazione. Nel corso del 2002 le principali Aziende che commercializzano alimenti surgelati a domicilio hanno realizzato discrete performances; sono inoltre cresciuti l´importo medio degli acquisti e il livello di fedeltà delle famiglie trattanti. Il ruolo dello "home vending" è stato sempre quello di proporre innovazione e di educare le famiglie italiane agli alimenti surgelati, anche quelle con bassa propensione al consumo, attraverso la proposta di novità di prodotto e di formati differenti. Si tratta di un segmento di mercato che può vantare alcuni plus peculiari nei confronti della propria clientela (circa 2.5 milioni di famiglie trattanti) come la conservazione ai massimi livelli della catena del freddo e la comodità di scegliere, con calma e da casa, piatti pronti e specialità regionali non facilmente reperibili in supermercati e negozi di gastronomia. Proprio il rapporto diretto e reiterato con il consumatore consente alle Aziende più rappresentative del settore di cogliere in anticipo l´evoluzione delle abitudini alimentari delle famiglie italiane e di soddisfare la domanda di soluzioni personalizzate e di formati adeguati, porzionabili e su misura per single. Ai vantaggiosi aspetti più sopra ricordati vanno aggiunti recenti strumenti di contatto quali il telemarketing e, ovviamente, internet che sta iniziando a manifestarsi come una preziosa risorsa da valorizzare all´interno di un sistema logistico già collaudato e in ulteriore fase di perfezionamento. L´importanza della costante conservazione a basse temperature di alimenti surgelati offre ulteriori opportunità all´espansione delle vendite porta a porta, a patto che i cataloghi di promozione delle più importanti realtà del settore continuino ad offrire gli stessi tassi di innovazione del mercato tradizionale. Segnali interessanti provengono dal "catering", che rappresenta oltre un terzo dei consumi totali e movimenta oltre 261mila tonnellate. In futuro è atteso anzi uno sviluppo ancor più deciso di quest´area, maggiore di quello già assicurato dal canale retail. Anche nella ristorazione, infatti, gli operatori cercano praticità d´impiego e un prodotto valido dal punto di vista organolettico e gustativo e trovano nei surgelati una risposta sempre più efficace. La crescita del "foodservice" offre nuove possibilità anche a quei produttori che intendono sfruttare nuove e diverse possibilità di business. Tale espansione appare comunque indirizzata verso settori ben precisi: chiarito che il mercato gode di buona salute e che le principali Aziende del settore svolgono un ruolo trainante, il fenomeno più rilevante è l´affermazione degli specialisti. Quelle aziende, cioè, che non si propongono di lanciare una gamma completa, bensì soltanto alcune referenze specifiche in segmenti definiti, come snack, pizze o ricette tradizionali. Il risultato sarà certamente un ulteriore potenziamento del mercato e un orientamento ancor più marcato all´alta qualità, in quanto in futuro si potrà contare esclusivamente su produttori d´eccellenza. In linea generale, si prevede che l´innovazione di prodotto, ormai una peculiare caratteristica del settore, continuerà ad essere sostenuta dalle principali Aziende del settore, le quali hanno fortemente contribuito alla crescita del comparto grazie ad un´attenta politica di marca. Ad esse, infatti, i consumatori riconoscono la capacità di avere realizzato efficaci campagne pubblicitarie e di aver proposto prodotti sicuri e controllati. Da segnalare, da quest´anno, il sito: www.Istitutosurgelati.org per avere informazioni sempre aggiornate sul mondo del "surgelato" e richiedere anche l´utilissima pubblicazione "Surgelati senza Segreti". Istituto Italiano Alimenti Surgelati tel. 06.42741472 fax 42011168 www.Istitutosurgelati.it    
   
 

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