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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Maggio 2003
 
   
  A SASSUOLO NASCE LŽACETAIA COMUNALE

 
   
  Un piccolo sottotetto, aperto alle correti e ai cambiamenti climatici, situato allŽultimo piano di uno degli antichi edifici che compongono il complesso monumentale del Castello di Montegibbio. EŽ qui che, tra suggestioni artistiche e naturalistiche, Sassuolo ha individuato lŽambiente adatto per allestire, dopo anni di attesa, la sua prima Acetaia Comuale. Città da sempre in prima fila nella tutela delle tradizioni locali, Sassuolo non poteva rimanere ancora a lungo lŽunico comune della Provincia di Modena a non possedere unŽacetaia comunale. Quella che verrà presetata ufficialmente al pubblico il prossimo 31 Maggio alle ore 16,30, presso il Castello di Montegibbio, rappresenta non solo il felice esito di un lungo iter portato avanti dallŽAmministrazione Comunale con il benestare della Consorteria di Spilamberto, ma anche la conferma di quanto valore riscuota ancora oggi la cultura gastronomica delle terre modenesi. LŽambizioso progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione dei Custodi dellŽArte dellŽAceto Balsamico Tradizionale di Modena, un gruppo di una quindicina di acetai sassolesi cui è stato affidato il compito di creare lŽacetaia, gestirla e condurne i lavori al suo interno. La nuova Acetaia Comunale di Sassuolo si compone in tutto di due batterie, da 8 e 9 barili ciascuna realizzati, come da tradizione, in legni diversi (dal rovere, al cigliegio, dal castagno al gelso...). Mentre la prima batteria è già pronta per essere avviata con il composto di mosto cotto di "Trebbiano di Modena" acquistato appositamente, la seconda ha appena iniziato il processo di acetificazione delle botti che durerà per circa un anno. Per questŽultima batteria i Custodi hanno già prenotato lŽuva due filari di "Trebbiano di Castelvetro": la volontà è quella di avviare in maniera completamente diretta la batteria, sin dalla vendemmia. Il processo, poi, sarà lento e lungo, quanto la tradizione stessa del Tradizionale di Modena: dovranno infatti passare almeno una quindicina dŽanni prima che dallŽAcetaia Comunale di Sassuolo possano uscire non più di due litri allŽanno del prezioso "nettare nero" della tradizione enogastronomica modense. Al di là della produzione vera e propria del Tradizionale, Ettore Cuoghi, Presidente dei Custodi dellŽArte dellŽAceto Balsamico Tradizionale di Modena, sottolinea come "la diffusione del valore culturale rappresentato dallŽAceto Balsamico Tradizionale sia il vero scopo di unŽacetaia comunale anche a Sassuolo. Poco importa se il primo prodotto lo si potrà avere solo tra molti anni: nel frattempo saranno le visite guidate, le serate a tema con i Maestri della Consorteria di Spilamberto e lŽinserimento dellŽAcetaia Comunale tra i principali itinerari turistici di Sassuolo e dintorni a dimostrare lŽimportanza di un luogo come questo".  
   
 

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