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Notiziario Marketpress di Venerdì 30 Maggio 2003
 
   
  LA TURCHIA SULLA STRADA DELLŽADESIONE

 
   
  Bruxelles, 30 maggio 2003 - La commissione per gli affari esteri ha rilevato con soddisfazione i progressi compiuti dalla Turchia dallŽottobre 2001 per soddisfare i criteri politici di adesione allŽUe, ma ha precisato che non esistono ancora le condizioni per aprire i negoziati. La relazione di Arie Oostlander (Ppe-de, Nl), sottolinea la necessità di una completa riforma dello Stato ed invita il governo turco ad approntare un nuovo sistema politico e costituzionale che garantisca i principi di un regime laico e del controllo del potere civile su quello militare. I deputati hanno espresso preoccupazione per il "ruolo eccessivo" dellŽesercito in Turchia, ruolo che costituisce un freno allo "sviluppo verso un regime democratico e pluralista" e ritengono che occorrerà abolire il ruolo e la posizione attuale del Consiglio nazionale di sicurezza, mentre i rappresentanti dellŽesercito dovranno allontanarsi dagli organi civili (come lŽAlto Consiglio dellŽeducazione e quello dellŽaudiovisivo). Il Parlamento turco dovrebbe infine avere il pieno controllo del bilancio militare. La relazione di Oostlander non definisce la cultura giudaico-cristiana ed umanistica un prerequisito allŽadesione, ma insiste sul rispetto dei valori universali di democrazia, Stato di diritto, diritti di base e diritti umani nonché libertà di culto e di opinione, invitando inoltre ad un atteggiamento rilassato verso lŽIslam e la religione in generale. La nuova costituzione turca dovrà essere basata sui principi democratici europei che prevedono il pieno rispetto dei diritti umani e dei diritti dei singoli e delle minoranze, si afferma nella relazione, in cui si prende atto con soddisfazione dellŽintenzione del primo ministro turco Erdogan di elaborare una nuova costituzione. I deputati ritengono poi che il sistema elettorale dovrebbe garantire una rappresentatività totale del Parlamento. La Turchia deve rispettare le minoranze linguistiche e religiose e, in particolare, stabilire relazioni più serene e costruttive con i cittadini di origine curda. Nello specifico, la commissione per gli affari esteri ha chiesto un nuovo giusto processo e lŽimmediato rilascio dei deputati del partito Dep, compresa Leyla Zana, vincitrice del premio Sacharov; la revisione della decisione della Corte costituzionale turca di bandire Hadep; lŽaccesso per tutti i detenuti ad una assistenza legale; misure energiche per abolire la tortura ed applicare le norme internazionali in materia di carcerazione. Deve poi essere garantito a tutti i cittadini, di qualsiasi origine, un accesso effettivo alla diffusione radiotelevisiva e allŽeducazione in curdo ed in altre lingue non turche. Le autorità devono facilitare il lavoro delle organizzazioni non governative come la Caritas, garantendo il loro status giuridico. I deputati hanno espresso viva preoccupazione per i rapporti che parlano di donne detenute, specialmente curde e dissidenti politici, oggetto di stupro da parte degli agenti di pubblica sicurezza. Per quanto riguarda le relazioni esterne, i deputati hanno invitato la Turchia a ritirare le truppe dalla parte settentrionale di Cipro per aprire la strada alla riunificazione dellŽisola e a favorire un rapporto di buon vicinato con lŽArmenia. La Turchia dovrà cooperare con gli Stati vicini (Iran, Siria e Iraq) per assicurare la sicurezza delle frontiere permettendo al tempo stesso ai cittadini di origine curda nei vari Paesi di sviluppare le loro relazioni umane, culturali ed economiche. La Turchia deve superare ancora parecchi ostacoli sulla strada dellŽadesione allŽUnione europea ed è quindi fondamentale dire chiaramente al Paese cosa resta da fare. Si ricorda che ai sensi dellŽarticolo 49 del Trattato sullŽUnione, lŽadesione di un nuovo Stato richiede il parere conforme del Parlamento europeo.  
   
 

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