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Notiziario Marketpress di Venerdì 06 Giugno 2003
 
   
  AS SOON AS POSSIBLE. PERFORMANCE LOOP PAC - 6/7 GIUGNO 2003

 
   
  Milano, 6 giugno 2003 - L´evento milanese offre al pubblico una "full immersion" nell´arte della performance, in cui gli artisti tratteranno svariate tematiche con diversi mezzi espressivi. Fedeli alla loro "madrina" Marina Abramovic, principale rappresentante della body art, il corpo è al centro di molti lavori. In alcuni casi il corpo dell´artista è il mezzo per comunicare esperienze, memorie, background culturale e tradizioni, nonché i contrasti che emergono fra l´immagine pubblica e quella privata della nostra persona, come nei lavori di Declan Rooney. In altri casi il corpo, o meglio il nostro rapporto con esso da un punto di vista sociologico, diventa l´oggetto della performance: Mentre Herma Wittstock dimostra che si può essere fieri del proprio corpo anche con qualche chilo di troppo, sfatando il mito delle donne tutte carne e ossa, Anna Berndtson rappresenta con l´aiuto del pubblico l´ossessione del conteggio delle calorie negli alimenti che assume. Il cibo come fonte d´energia è fondamentale per Oliver Blomeier, che in sedici giorni di viaggio in bicicletta da Braunschweig a Milano trasforma l´energia del cibo in distanza. Quel che resta è la proiezione della documentazione fotografica, attivata dall´energia dei visitatori che mettono in moto un marchingegno tramite i pedali della bicicletta di Oliver. Un altro aspetto fondamentale del nostro rapporto con il proprio corpo sono i cinque sensi. Sono quindi gli stimoli olfattivi e le emozioni che essi possono suscitare in noi al centro di "The Worship of Coffee", di Eun-hye Hwang. Anche la morte, che condiziona il nostro rapporto con il corpo, è affrontata da Anton Soloveitchik in "Bad News". Dorte Strehlow presenta una sorta di esercizi di perseveranza e di pazienza, mentre una curiosa forma di collaborazione su una delle più banali azioni quotidiane, il pelare le patate, è proposta dalla coppia Lindner & Steinbrenner Oltre al corpo, la personalità è oggetto di alcune performance: quella di Ivan Civic, sul rapporto con le persone che lo circondano, in particolare la sua famiglia, quella di Heejung Um sul rapporto con noi stessi e con i sentimenti che a volte tendiamo a reprimere, oppure quella di Iris Selke sul rapporto con la propria immagine, al centro di "Narziss. Visto il carattere internazionale del gruppo, non poteva mancare il confronto con le diverse origini e culture. Nezaket Ekici, turca d´origine e tedesca di adozione, in "Hullabelly" gioca sui diversi stereotipi cui le donne di tutto il mondo aspirano, siano esse cresciute in Oriente o in Occidente, mentre "180 Wishes" stravolge un´usanza scaramantica del capodanno spagnolo. Ispirandosi ai riti mistici degli sciamani d´Indonesia, Melati Suryodarmo si interroga, invece, su quali sono i cambiamenti che stanno avvenendo in lei alla luce della ormai prolungata lontananza dal paese d´origine, l´Indonesia appunto, e quanto rimane dell´eredità tramandatele dai suoi antenati. L´artista cinese Yingmei Duan, infine, rompe i tabù sulla nudità, particolarmente forti nella sua cultura. Il nazionalismo e il patriottismo sono al centro della ricerca condotta da alcuni anni da Irina Thorman, mentre Anna Berndtson critica la mancanza di presa di posizione da parte della "neutrale" Svezia sulle problematiche internazionali, interrogandosi sul fatto se questa neutralità non sia anch´essa una forma di tabù, un non volere affrontare le questioni delicate che preoccupano oggi l´opinione pubblica. Anche Susanne Winterling reagisce alla situazione politica contemporanea, sia nel progetto realizzato in collaborazione con Daniel Müller Friedrichsen, "Steady State", sia in "The global players silent conspiracy": entrambi riproducono situazioni inquietanti e minacciose che fanno crescere nello spettatore la tensione e l´attesa che si possano risolvere in un atto di violenza. Con "Starless tour" Daniel Müller Friedrichsen inscena un vero e proprio evento mediatico, con l´arrivo di un divo con tanto di limousine alla Puff Daddy, dando la possibilità al pubblico di proiettare la propria idea di star. Viola Yesiltac, pure ispirandosi a ciò che viene trasmesso dai mass media, indaga le possibilità di manipolazione dell´immagine. Più concettuali sono invece le performance di lunga durata di Franz Gerald Krumpl, invece, sono tese a rappresentare il tempo nello spazio, tramite un grafico tracciato dal movimento del suo corpo. Milano - Padiglione D´arte Contemporanea - venerdì 6 e sabato 7 giugno 2003.  
   
 

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