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Notiziario Marketpress di Venerdì 06 Giugno 2003
 
   
  IN TRE ANNI IL NUOVO "CADUTI DELL´ADAMELLO" IL RIFUGIO COSTRUITO DAGLI AUSTRIACI SUL GHIACCIAIO DELLE LOBBIE SARÀ COMPLETAMENTE RISTRUTTURATO

 
   
  Per il rifugio alpino "Caduti dell´Adamello", uno dei più suggestivi del Trentino, è giunto il momento di rinnovarsi. Costruito dagli austriaci per ospitare le guarnigioni che combattevano contro le truppe italiane nel corso della Prima Guerra Mondiale, è entrato nei libri di storia soprattutto per aver propiziato lo storico incontro fra papa Giovanni Paolo Ii e Sandro Pertini nel luglio del 1984. Posizionata ai margini di uno dei ghiacciai più ampi d´Europa, quello delle Lobbie, la struttura mostra i segni del tempo e necessita di una delicata opera di ristrutturazione. Oltre all´ammodernamento delle sale esistenti, verrà costruito un nuovo corpo destinato ad ospitare la cucina, la sala da pranzo (per 50 persone) e la dispensa. La parte più impegnativa del progetto riguarda, però, l´approvvigionamento di energia elettrica e il sistema di smaltimento degli scarichi. Il rifugio sarà alimentato da pannelli solari e da celle ad idrogeno, una tecnologia studiata dall´Irst per rispettare al massimo l´ambiente. Questa soluzione limiterà le emissioni a semplice vapore acqueo e ossigeno, che verrà impiegato per depurare gli scarichi. Il progetto è stato realizzato a moduli per poter essere utilizzato in altre situazioni di questo tipo: l´obiettivo, ambizioso, è di sostituire pian piano tutti i gruppi elettrogeni a gasolio in dotazione a molti rifugi con questa tecnologia pulita. In quanto agli scarichi fognari, verrà costruito un sistema che dividerà le parti più grossolane dal liquame: le prime finiranno, essicate, in sacchi biologici, il secondo finisce nel ghiacciaio in quantità tale da non inquinarlo. I lavori dureranno 3 anni, per questo il rifugio rimarrà aperto a mezzo servizio garantendo l´ospitalità di emergenza. Nella nuova struttura troverà posto anche un piccolo museo storico e la base d´appoggio per il centro glaciologico della Sat, oggi ubicato presso il rifugio Mandrone (ormai troppo distante dalle nevi perenni). Il Cai di Brescia, che da solo non avrebbe potuto sostenere gli ingenti costi da sostenere per queste opere, ha ceduto il rifugio ad una fondazione composta da cinque enti trentini (Provincia Autonoma di Trento, Comune di Spiazzo, Consorzio dei Comuni della Val Rendena, Parco Adamello Brenta e Sezione Ana di Trento) e cinque bresciani (Provincia di Brescia, Comune di Brescia, Comunità montana Alta Valcamonica, Cai di Brescia e Sezione Ana della Valcamonica). L´associazione nazionale alpini ha aperto una sottoscrizione fra i propri 50.000 affiliati per sostenere i lavori di ristrutturazione: ognuno è invitato a donare un euro.  
   
 

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