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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Giugno 2003
 
   
  IL GIFDE, GRUPPO ITALIANO DI FOTODERMATOLOGIA DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI DERMATOLOGIA E VENEREOLOGIA (SIDEV) HA ELABORATO LE RACCOMANDAZIONI PER AFFRONTARE IL SOLE ESTIVO

 
   
  Abbronzatura: davvero significa benessere? Il tema, coinvolgendo la gran parte della popolazione, è così attuale da richiedere l´attenzione della comunità scientifica e delle più importanti associazioni dei consumatori. Il Gifde, Gruppo Italiano di Fotodermatologia della Società Italiana di Dermatologia e Venereologia (Sidev), ha presentato ieri a Milano un documento che delinea le caratteristiche che un buon prodotto solare dovrebbe avere e, al tempo stesso, le linee guida relative al loro impiego ed alla correttezza delle informazioni sulle loro qualità e proprietà. "Un importante passo avanti - afferma la dr.Ssa Lorena Valdicelli di Altroconsumo che apporta un significativo contributo ai consumatori." Da anni Altroconsumo monitora e studia le caratteristiche dei prodotti e le indicazioni riportate sulle confezioni: "Queste ultime in particolare - sostiene Lorena Valdicelli, Responsabile Ufficio Inchieste e Test Comparativi di Altroconsumo - sono giudicate lacunose, spesso incomprensibili, altre volte contraddittorie ed altre ancora illeggibili". Oggi sappiamo che le radiazioni solari, in particolare, gli ultravioletti (Uv) sono in grado di provocare danni alla cute umana. Tali effetti possono essere responsabili dell´insorgenza di svariate malattie cutanee (fotodermatosi) fra cui particolari tumori della pelle. "I prodotti ad azione fotoprotettiva - afferma il Professor Giuseppe Monfrecola, professore di Dermatologia dell´Università di Napoli "Federico Ii" e Coordinatore del Gifde-sidev - hanno il compito di proteggere la pelle da danni "diretti" (arrossamenti/ustioni, fotoinvecchiamento, lucite estivale e tumori) e danni "mediati" (reazioni fototossiche da farmaci o cosmetici). E´ importante che il prodotto fotoprotettivo venga scelto e utilizzato in modo corretto affinché possa esplicare la sua azione in maniera ottimale. Contemporaneamente, l´uso di filtri solari non deve costituire un alibi per concedersi tutto il sole che si desidera e il "pretesto" per comportamenti a rischio (prolungata esposizione, esposizione nelle ore centrali della giornata, esposizioni intense e saltuarie, etc.) Alla luce di tutte queste considerazioni "il solare non può essere considerato un semplice cosmetico, tanto è vero che negli U.s.a. I solari sono degli O.t.c.," aggiunge il dr. Giovanni Leone - Responsabile del Servizio di Fototerapia dell´Istituto Dermatologico San Gallicano, Irccs Roma; Membro del board della European Society for Photodermatology (Espd). Per questi motivi il consumatore, se da un lato deve imparare a proteggersi, deve al tempo stesso ricevere garanzie circa la qualità dei prodotti da lui utilizzati per la fotoprotezione. La qualità dei solari deve poter essere individuata attraverso due parametri: precisa valutazione della loro efficacia e chiarezza nella comunicazione al pubblico delle loro caratteristiche. In particolare il documento elaborato dal Gifde è molto dettagliato sugli aspetti relativi a quest´ultimo punto. Viene, infatti, evidenziato come siano assolutamente da evitare appellativi quali: "abbronzante" o "favorisce l´abbronzatura", etc.. Tali definizioni sono nettamente in contrasto con quanto raccomandato dagli esperti in campo internazionale: un antisolare sicuro non può mai essere "abbronzante". Sarebbe, altresì, auspicabile che non venissero utilizzate frasi come "il prodotto evita...Impedisce...assicura che...Etc." ma sarebbe più corretto dire "il prodotto riduce... Coadiuva nel... Limita...etc." Altre frasi del tipo "previene l´invecchiamento cutaneo" "previene le malattie causate dall´esposizione al sole, etc.", dovrebbero essere supportati da adeguata documentazione scientifica. Nasce, a cura di alcuni fra i maggiori centri Universitari di Fotodermatologia, facenti parte del Gifde-sidev, un marchio che attesta che l´efficacia dei prodotti fotoprotettivi per via locale è stata valutata secondo criteri internazionalmente riconosciuti.  
   
 

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