Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Venerdì 13 Giugno 2003
 
   
  DAL CONSORZIO AGRARIO UNA PROTEZIONE PER IL CILIEGIO

 
   
  Milano, 13 giugno 2003 - La prolungata piovosità dell´annata 2002, iniziata nel periodo dell´invaiatura e proseguita quasi senza interruzione per tutta l´estate ha provocato nella provincia di Forlì-cesena dei veri e propri disastri sulla produzione delle ciliege, con perdite, per spaccatura e marciume, che hanno raggiunto la quasi totalità sulle varietà precoci e non meno del 40% sulle tardive. Di qui l´esigenza da parte del Consorzio Agrario Interprovinciale di Forlì-cesena e Rimini di cercare un rimedio, che consenta di mantenere i volumi produttivi e, di conseguenza, anche il reddito delle imprese agricole. E la soluzione ha dato risultati di grande importanza: nessuna presenza di frutti spaccati o marci si è riscontrata nelle piante "protette", mentre nel testimone, costituito dalla parte non coperta del ceraseto, i frutti di scarto hanno raggiunto percentuali decisamente elevate. "La ricerca di strategie in grado di contribuire alla valorizzazione delle produzioni tipiche, ritenuta dagli attuali indirizzi tecnico-economici come uno dei più efficaci mezzi per salvaguardare il reddito delle nostre aziende agrarie -commenta Domenico Scarpellini, Direttore del Consorzio- hanno indotto i nostro staff tecnico a verificare la possibilità di applicare a questa specie frutticola la tecnica delle colture protette". La scelta della cerasicoltura non è stata casuale. Pur avendo registrato negli ultimi anni un progressivo regresso a causa di una serie di problemi legati sia alle difficoltà di raccolta, che a problematiche di natura fitosanitaria, la coltivazione di ciliegie nel forlivese e nel cesenate rappresenta tuttora una produzione molto apprezzata dal mercato e ben remunerata. Occorre pertanto un suo rilancio, a vantaggio soprattutto delle aziende della fascia collinare. Ma per favorire tale rilancio andavano create le condizioni per evitare i danni da pioggia. Così, la sperimentazione, messa in atto in un´azienda agraria di S.mauro in Valle (Cesena), è partita dal presupposto di riuscire ad ovviare alla spaccatura ed alla conseguente marcescenza del frutto indotta da andamenti stagionali piovosi tipica di questa coltura, specie nella fase di invaiatura, ed a svincolare il più possibile le operazioni di raccolta dall´andamento stagionale. La sperimentazione: il ciliegio "protetto" La prova, iniziata nel corso della campagna agraria 2002, e tuttora in corso, consiste nell´adozione su un ceraseto di 6 anni (allevato a vasetto libero, con sesti di impianto di m. 5 x 5, e con piante dell´altezza media di m. 4 delle varietà Bigarreau Van, Corinne, Durona di Vignola, Canada Giant, innestate su franco) di un tipo di protezione derivata da una modifica, realizzata dall´Ufficio Impiantistica del Consorzio Agrario, del tunnel "tipo Veronese", struttura adottata da vari anni con successo in orticoltura e fragolicoltura. Tale struttura è in grado di proteggere la coltura dalle piogge, salvaguardando in tal modo piante e frutti dagli attacchi crittogamici e dai danni collaterali indotti dalle precipitazioni, inoltre, consente la raccolta con ogni condizione stagionale. La struttura adottata nel 2002 sui ciliegi era costituita da archi metallici sistemati sopra le piante, distanziati uno dall´altro di 2 metri, uniti fra loro da elementi orizzontali, ricoperti, per il solo periodo che va dall´inizio dell´invaiatura alla raccolta dei frutti, da un film di polietilene dello spessore di mm 0,12, sostenuti da piantoni pure metallici posti negli interfilari. Nel 2003, al fine di rendere accessibili le interfile alle macchine operatrici, in prospettiva di un passaggio dalla fase sperimentale a quella operativa, la struttura, è stata modificata mediante lo spostamento dei piantoni di sostegno degli archi lungo i filari, ed il collegamento delle estremità di ogni arco mediante tubi metallici orizzontali, posti all´altezza di m. 2,60, in grado di conferire stabilità e solidità al sistema, fermo restando il posizionamento degli archi stessi sopra le piante. I risultati ottenuti nel primo anno (non si dispone ancora dei risultati dell´annata 2003), confermano la validità dell´idea in vista di una sua futura pratica applicazione; oltre alla totale protezione dei frutti dai danni provocati dall´avverso andamento stagionale, nel settore "coperto" del ceraseto è stato possibile non interrompere le operazioni di raccolta anche in presenza di rugiada, o di piogge non battenti. Da segnalare, inoltre, un leggero anticipo di maturazione dei frutti. Le prove proseguiranno anche nei prossimi anni allo scopo di verificare su un periodo medio-lungo ed in presenza di andamenti stagionali diversificati, l´eventuale convenienza economica dell´adozione di questa tecnica nonchè di perfezionare la struttura agli effetti sia della sua stabilità che della facilità di montaggio. I risultati finora ottenuti, soprattutto tenendo conto dell´alta remunerazione della produzione cerasicola, sembrano evidenziare un bilancio costi-ricavi decisamente positivo. Il costo della struttura metallica è, piuttosto contenuto (al massimo, un 30-35% in più rispetto ai tunnel "tipo Veronese" per orticoltura) e la sua durata praticamente illimitata: il film di Pe, al di là del suo costo modesto, in conseguenza del limitato periodo di impiego stagionale, 40-50 giorni, può esser utilizzato per più anni.  
   
 

<<BACK