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Notiziario Marketpress di Venerdì 13 Giugno 2003
 
   
  UNA MOSTRA IN TOSCANA: "BONAPARTE O BUONAPARTE? NAPOLEONE E GLI ANTENATI TOSCANI DI SAN MINIATO"

 
   
  S. Miniato, (Pi), 13 giugno 2003 - Quando parliamo di Napoleone, ci vengono in mente ricordi diversi, quelli legati ad un uomo che si trasforma ancora in vita in condottiero, generale, stratega, imperatore ed infine in esiliato. Oggi che su Napoleone si è già detto tutto il possibile, la Toscana riesce a stupire con una Mostra che di certo segnerà un momento fondamentale nella costruzione del mito legato appunto a Bonaparte. Proprio dal nome è iniziata la sfida di San Miniato e del suo Sistema Museale , per raccogliere tra le sue mura una mostra particolare, sia per l´argomento che per l´allestimento. Dal 28 giugno al 30 ottobre, le sedi dei diversi musei sanminiatesi e la città stessa, ospiteranno la Mostra "Bonaparte o Buonaparte? Napoleone e gli antenati toscani di San Miniato", costruendo un particolare percorso attraverso i ricordi, le testimonianze pittoriche e scultoree, i documenti e le opere strettamente legate a quel nobile ramo italiano della famiglia Buonaparte. Sarà il canonico Filippo Buonaparte a rendere possibile la venuta in Toscana di Bonaparte che per francesizzare il suo cognome aveva eliminato la lettera " u ", nel Luglio del 1796, quando ancora era Generale e Comandante in capo di Francia.e´ questo episodio, certo ai più sconosciuto che permette a questa regione di rendere un omaggio particolare ad una delle figure storiche più affascinanti della storia, scoprendo non solo opere di raro valore raccolte nelle diverse sedi del sistema - dall´Accademia degli Euteleti ala Museo Diocesano di arte Sacra, dalla Via Angelica a Palazzo Grifoni - ma anche alcune preziose testimonianze concesse per l´occasione dalla Fondazione Spadolini di Firenze, dal Museo Napoleonico di Roma, Museo Fesch di Ajaccio, Reggia di Versailles, Museo Nazionale di Palazzo Mansi di Lucca e Palazzo Pitti oltre alle interpretazioni contemporanee di Dilvo Lotti e Italo Bolano. Non solo un evento culturale dunque la Mostra toscana ma anche momento per appropriarsi di un pezzo di storia, ripercorrendo le strade che Napoleone attraversò in quel lontano 1796, svelando oltre alla sua enigmatica personalità, quella degli uomini e delle donne di casa Bonaparte che segnarono in modo indelebile la vita di questa città. Napoleone e gli antenati toscani di San Miniato" - Parliamo di storia, di documenti e di testimonianze, così come ogni vicenda legata ad un celebre personaggio storico impone e se la storia racconta di Napoleone Bonaparte, non possiamo che iniziare con una dotta citazione: "Il nostro Sig. Canonico Filippo Buonaparte, Patrizio fiorentino, di nobiltà sanminiatese, teologo dottissimo e Canonico di questa chiesa, fu invitato, e più volte, dall´illustre suo parente, da Sua eccellenza il Sig. Generale e Comandante in Capo Bonaparte, di recarsi alla stazione di posta della Reggia via maestra desiderando il suddetto di stringerlo fra le braccia. Le indisposizioni alle quali la delicata salute del Sig. Canonico è esposta non gli permisero di lasciar la casa ciò che decise il sullodato Sig. Comandante di promettergli visita che fu eseguita poi nella notte fra il 29 e il 30. Il Sig. Tenente Bonaparte mandato in avanti dal suo fratello generale arrivò qui dopo il mezzodì con la comunicazione per il suddetto sig. Canonico che il Comandante pernotterebbe presso di lui. Lui in persona arrivò tardi nella serata, con tutto il seguito, preceduti da due trombettieri, qualche dragone e vari uffiziali, tutti quanti ricevuti dalla popolazione con gran festa e commozione. Si abbracciarono i due rispettabilissimi congiunti, si trattennero a parlare insieme, quindi passarono a cena, e poscia al riposo: in varie abitazioni di Nobili e Cittadini alloggiarono diversi uffiziali. La mattina seguente Monsignore il Vicario vescovile, accompagnato da due canonici, rese omaggio al guerriero famoso e venne da lui ricevuto con somma amabilità" . Così la Gazzetta Toscana del 2 luglio 1796 raccontava ai suoi lettori l´incontro fra il giovane Napoleone e l´anziano "zio" Filippo e da qui parte una storia tutta toscana che svela una parte della vita del celebre corso, ai più sino ad ora sconosciuta. Lo Mostra di San Miniato ha il merito di ricreare un vero e proprio percorso attraverso i musei, i monumenti ed i luoghi segnati dal passaggio di Napoleone Bonaparte a San Miniato, celebrato da Egisto Sarri nel dipinto oggi presentato all´interno della Mostra. Una lunga premessa necessaria per dovere storico e soprattutto per introdurre più che una mostra, un percorso tematico incentrato su un mistero, quello che lega la città toscana a Napoleone Bonaparte ed a quel ramo familiare che lo lega a questa regione Come ogni mito, quello di Napoleone è rimasto vivo nell´immaginario collettivo senza perdere il suo facsino, per questo ritrovarsi in Toscana per scoprire qualcosa che ne accresca la leggenda, non può che sollecitare l´attenzione nei confronti di questo evento, per altro decisamente diverso per contenuti ed allestimento. La Mostra "Bonaparte o Buonaparte? Napoleone e gli antenati toscani di San Miniato" si articolerà in alcuni dei poli museali del Sistema e troverà nella città stessa, ricca dei ´segni´ lasciati nei secoli dalla presenza dei Buonaparte, un ulteriore spazio espositivo en plein air, durante il quale il visitatore potrà comprendere il ruolo dei membri della nobile famiglia, le cui storie si intrecciano con la storia civile e religiosa della città. Il titolo prescelto per l´esposizione richiama il rapporto fra la nobile famiglia Buonaparte e il suo più celebre esponente, Napoleone, che francesizzò in Bonaparte un cognome tradizionalmente toscano, ripercorre le vicende dei membri più noti, molti dei quali legati all´Università di Pisa, riprendendo la querelle sulla presunta italianità (o toscanità?) di Napoleone. Storie della famiglia, dei beni e delle proprietà, degli uomini Buonaparte e delle loro opere di storici, letterati, scienziati, delle donne dal destino affascinante come quello di Elisa, si intrecciano al mito di Napoleone ed al fascino di eroe invincibile prima e di uomo provato dal destino ingrato poi. Al collezionismo nato dall´amore e dall´interesse storico per il personaggio della città, si affiancano l´interpretazione moderna dell´eroe letta attraverso le opere di Italo Bolano e di Dilvo Lotti, e l´ironico testo di una commedia scritta nel 1930 da Giovacchino Forzano, "Don Bonaparte", da cui il regista Calzavara trasse un film interpretato dal famoso attore Ermete Zacconi, per il quale il testo teatrale era stato scritto, e che guadagnò il premio della critica alla Mostra del Cinema di Venezia del 1941. Un viaggio nella storia, insomma quello creato a San Miniato, che si trasforma per l´occasione, in libro della memoria di un personaggio, che non finirà mai di stupire e di affascinare nonostante il passare del tempo.  
   
 

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