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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Giugno 2003
 
   
  IL COMMISSARIO FISCHLER DICHIARA: "SENZA UNA RIFORMA COMPLETA DELLA PAC, NON VI SARÀ LA SICUREZZA NECESSARIA A PIANIFICARE PER GLI AGRICOLTORI"

 
   
  Bruxelles, 18 giugno 2003 - Il 13 giugno , nel corso di una conferenza stampa, il Commissario Franz Fischler ha sottolineato che l´Unione europea è già a buon punto per poter adottare, fin dalla settimana prossima, una riforma completa ed equilibrata della politica agricola. Il Commissario ha dichiarato: "I dibattiti bilaterali molto approfonditi sono stati estremamente utili per gli Stati membri, ma anche per la presidenza e per la Commissione; essi hanno consentito a tutti di riflettere sui punti su cui si possono ottenere compromessi ragionevoli, e sui mezzi per ottenere tali risultati. I lavori sono ora sospesi fino a martedì: approfitteremo tutti della pausa per condurre una riflessione approfondita. Ora dobbiamo deciderci: vogliamo dare ai nostri agricoltori una prospettiva chiara da qui al 2013, o preferiamo accontentarci di una semplice revisione intermedia? Nella seconda ipotesi, bisogna avere la franchezza di dire agli agricoltori che saremo ben presto obbligati a discutere nuovamente su tre temi ricorrenti, ossia la riforma, il finanziamento e le eccedenze, in particolare per il burro. Se ci si accontenta di una riforma di scarsa portata, che agevolerebbe le critiche da parte dei nostri detrattori (in Europa e nel resto del mondo) intese ad affossare la politica agricola, non si aiuteranno né gli agricoltori, né i contribuenti né i consumatori. Come unico risultato di questa "miniriforma", tra qualche anno sarà necessario riavviare un nuovo dibattito sulla riforma. Ecco perché sono fermamente risoluto ad adottare ora una riforma completa, che consenta di rimediare alle insufficienze della politica agricola e dunque di rafforzarla". Secondo il Commissario Fischler, il dibattito con gli Stati membri sulla riforma della Pac si articola attorno a due domande chiave: Fino a che punto dovrà operare il disaccoppiamento degli aiuti? Cosa bisogna fare per impedire la ricomparsa di eccedenze nel settore dei cereali e del latte? Fischler ha ribadito: "Negli altri settori abbiamo realizzato progressi impressionanti: è chiaro che lo sviluppo rurale beneficia di maggiori risorse finanziarie e che si è assistito ad un potenziamento dei programmi relativi ai giovani agricoltori, alla qualità dei prodotti o alle iniziative di tipo rispettoso dell´ambiente. Vi è inoltre consenso sul fatto che l´erogazione degli aiuti debba essere subordinata a norme ben definite in materia di tutela ambientale, di tutela degli animali e della sicurezza alimentale - il che consentirà di ridurre i pagamenti diretti ai fini di sanzionare chi inquina o chi si rende responsabile di maltrattamenti degli animali. Tutte queste misure contribuiranno a fare dell´agricoltura europea un settore durevole". Per quanto concerne il "disaccoppiamento" degli aiuti: "Fin dagli inizi, la Commissione ha indicato che là dove la produzione minaccia di crollare, è opportuno adottare contromisure mirate. Su questo punto siamo pronti a discutere. Ecco perché dobbiamo astenerci da oziosi dibattiti semantici su un "disaccoppiamento totale" a fronte di un "disaccoppiamento parziale". La cosa più importante è individuare i veri problemi e trovare le soluzioni adeguate. Perché, ad esempio, per il settore dei cereali nel suo complesso si dovrebbe prevedere solo un disaccoppiamento parziale, mentre il rischio di un abbandono della produzione esiste solo in alcune rare regioni sfavorite? Ciò è privo di senso. E per quali risultati? Unicamente di tenere in minor conto il mercato, di aumentare la burocrazia e di ridurre inutilmente il nostro margine di manovra all´Omc. Nel settore delle carni bovine, la situazione è un po´ diversa. Ammettiamolo: il rischio che numerosi agricolturi cessino di produrre è maggiore, ma anche in questo caso, solo nelle regioni sfavorite. Su questo tema - ha sottolineato Fischler - sono pronto ad esaminare tutte le proposte realistiche presentate dagli Stati membri". Secondo il Commissario, continua a porsi un altro problema fondamentale: "L´unione europea si è già impegnata in seno all´Omc a ridurre in modo considerevole le sovvenzioni che comportano distorsioni degli scambi. Se - come richiedono ora alcuni Stati membri - non si attuerà il disaccoppiamento di gran parte dei pagamenti diretti nel settore dei cereali e delle carni bovine, non si avrà più alcun margine per reperire soluzioni nei settori in cui saranno presentate proposte di riforma solo nei prossimi mesi, vale a dire i settori dei prodotti mediterranei,come l´olio di oliva o il cotone, o ancora lo zucchero. Si tratterebbe di una mossa del tutto sleale nei confronti degli Stati mediterranei. Ecco un ennesimo motivo per procedere ad un disaccoppiamento rapido degli aiuti nel settore dei cereali e delle carni bovine", ha ribadito il Commissario. Per quanto riguarda le riforme dei mercati: Il Commissario Fischler ha così concluso: "I fatti parlano da sé. Le prospettive di mercato nel settore del burro e dei cereali sono ora molto meno favorevoli rispetto a quelle esistenti all´epoca del Summit di Berlino del 1999. Il tasso di cambio euro/dollaro è completamento estraneo a questo fenomeno. La domanda cala, e diminuisce la quota dell´Unione europea nelle esportazioni. In tali condizioni, come possiamo giustificare il fatto di non procedere a riforme indispensabili? Come potremo essere competitivi in futuro? Certamente non aumentando i prezzi e le restituzioni all´esportazione. Sono dunque inevitabili alcuni cambiamenti. Non possiamo penalizzare i nostri agricoltori mantenendo lo statu quo in un contesto che non lo consente affatto".  
   
 

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