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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Giugno 2003
 
   
  RENDERE PIÙ SICURE LE SOSTANZE CHIMICHE - E ARRIVATO IL MOMENTO DI AGIRE UNA RELAZIONE DI MARGOT WALLSTRÖM COMMISSARIO EUROPEO PER L´AMBIENTE

 
   
  Bruxelles, 19 giugno 2003 - Le sostanze chimiche hanno apportato enormi benefici alla società moderna e ne siamo diventati dipendenti. I prodotti chimici fanno parte della nostra vita quotidiana: sono utilizzati nei pavimenti di casa, nei piatti in cui mangiamo e nella borsa che usiamo per trasportare la spesa dal supermercato. Alcuni di essi, tuttavia, non sono degradabili e tendono ad accumularsi nell´ambiente. Possono rintracciarsi residui di sostanze chimiche nel corpo umano, persino nel latte materno e nella placenta in cui agiscono sui feti e i neonati. Alcune sostanze chimiche potrebbero essere responsabili dell´aumento di diverse malattie come il cancro, le allergie, l´asma e i disturbi dell´apparato riproduttivo. Perciò, quando mi viene chiesta la ragione di una nuova politica delle sostanze chimiche dell´Unione europea, la mia risposta è semplice: dobbiamo proteggere la salute umana e l´ambiente e le informazioni di cui disponiamo sulle sostanze chimiche sono davvero troppo poche. Attualmente non conosciamo neppure il numero esatto delle sostanze chimiche utilizzate nell´Ue, anche se sappiamo che nel 1981 ne esistevano oltre 100 000. Occorre pertanto saperne di più. La Commissione europea ha lavorato per diversi anni su una nuova strategia per migliorare la sicurezza delle sostanze chimiche. Stiamo per presentare una nuova proposta di legge che è pubblicata su Internet per raccogliere le osservazioni sulla sua praticabilità (http://europa.Eu.int/yourvoice/consultations/index_en.htm) e pertanto incoraggio le persone a partecipare a questa forma trasparente di governance. La nuova strategia impone a chiunque produca o importi nell´Ue una sostanza in quantità superiori ad una tonnellata l´anno di registrarla presso una nuova agenzia e di fornire alcune informazioni di base. Maggiori sono il volume di produzione e il rischio rappresentato da una sostanza, maggiori sono le informazioni richieste. Il nuovo sistema Reach (registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche) colmerà così le lacune della nostra conoscenza in materia di sostanze chimiche e il fatto di rendere pubbliche tali informazioni ci permetterà di utilizzare dette sostanze senza mettere a repentaglio le persone o l´ambiente. Il nuovo sistema inverte l´onere della prova. Attualmente, qualora una sostanza chimica presenti dei rischi, spetta alle autorità pubbliche dimostrarlo. Sono persuasa che ciò non sia giusto. Spetta ai produttori di sostanze chimiche, cioè agli industriali, effettuare la valutazione della sicurezza, conformemente al principio della responsabilità delle imprese. Intendiamo tutelare la salute umana e l´ambiente, ma dobbiamo anche accertarci che la nuova strategia eviti, nella misura del possibile, la sperimentazione animale e riduca al massimo i costi. L´industria chimica è la terza principale industria manifatturiera dell´Ue che impiega direttamente 1,7 milioni di persone. Secondo uno studio indipendente da noi commissionato, il costo diretto dei test e della registrazione, negli undici anni necessari per registrare tutte le sostanze chimiche, sarà pari a circa 3,6 milioni di euro, vale a dire meno dello 0,1% l´anno del fatturato annuo dell´industria chimica che è pari a circa 500 miliardi di euro. Perché non considerare tali costi come un investimento a favore della produzione sostenibile? Le imprese possono ridurre i costi formando consorzi per condividere le spese di produzione e rilevazione delle informazioni. Ritengo che l´industria beneficerà della nuova strategia migliorando così la propria immagine. I costi della riforma saranno molto più bassi di quelli che la società paga attualmente per curare le malattie e porre rimedio ai danni ambientali causati dalle sostanze chimiche. Tuttavia il principio della responsabilità del produttore dev´essere chiaro e plaudo a questo importantissimo cambiamento politico. Secondo quanto previsto dall´attuale normativa, vigente dal 1981, l´introduzione di una nuova sostanza chimica prevede una serie di test e pertanto un maggiore impegno rispetto all´utilizzazione di una delle 100 000 sostanze chimiche già conosciute nel 1981 e che pertanto non richiedono ulteriori test. L´industria quindi continua tendenzialmente ad usare le vecchie sostanze che possono presentare dei rischi. Questa situazione costituisce un serio ostacolo all´innovazione. La creazione di un sistema unico per tutte le sostanze chimiche modificherà questo stato di cose. Con il nuovo sistema le sostanze utilizzate per la ricerca e lo sviluppo saranno inoltre esentate dalla registrazione per un periodo che può andare fino a dieci anni. Ciò costituisce un ulteriore incentivo per l´industria affinché produca prodotti migliori e più sicuri. I principi sui cui si basa la proposta sono il principio di precauzione e di sostituzione. Per questa ragione le sostanze più pericolose (ad esempio i prodotti cancerogeni, mutageni e tossici per la riproduzione e altri che destano preoccupazioni analoghe) saranno sottoposte ai controlli più severi. Pertanto incoraggiamo l´elaborazione e l´impiego di prodotti di sostituzione più sicuri. Le sostanze chimiche ci minacciano, noi e il nostro ambiente, da veramente troppo tempo e dobbiamo cominciare ad agire in modo responsabile. Il sistema Reach ci proteggerà e proteggerà il nostro ecosistema, permettendo nello stesso tempo all´industria chimica di prosperare.  
   
 

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