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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Giugno 2003
 
   
  LA RELAZIONE DI ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA AL VERTICE UE-BALCANI TENUTOSI A SALONICCO, 21 GIUGNO 2003

 
   
  Salonicco, 24 giugno 2003 - Di seguito la relazione di Romano Prodi tenuta nel corso del recente vertice Ue - Balcani tenutosi a Salonicco: " Sono davvero felice di vedere i nostri amici dei Balcani seduti con noi intorno allo stesso tavolo, a prefigurare quello che accadrà - spero al più presto - quando i Paesi della regione saranno divenuti membri a pieno titolo dell´Unione europea. Sento anche un profondo senso di responsabilità in questo momento, perchè l´Unione sta riaffermando il suo impegno e la sua determinazione ad accompagnare il processo di integrazione dei Balcani nell´Unione stessa. L´ho detto più volte, ma voglio ripeterlo qui di nuovo: il processo di unificazione dell´Europa non sarà completo fin quando i paesi dei Balcani non saranno diventati membri dell´Unione. Per questo motivo saluto con particolare calore la domanda di adesione della Croazia che rappresenta un importante traguardo per Zagabria, ma anche un segnale di incoraggiamento forte per tutta la regione. Con la Presidenza greca abbiamo lavorato intensamente dall´inizio dell´anno per assicurare un risultato importante per questo Vertice. E credo che il documento che abbiamo appena approvato (The Thessaloniki Agenda for Western Balkans:moving towards European Integration) sia un risultato importante. E´ importante il segnale politico, chiaro ed inequivocabile, che i Balcani faranno parte dell´Europa unificata. E´ importante la decisione di arricchire il Processo di Stabilizzazione ed Associazione con gli elementi più caratteristici dell´allargamento. E´ importante il rafforzamento del dialogo politico, l´accresciuto impegno per la lotta alla criminalità organizzata, la collaborazione nel settore della giustizia e affari interni, lo sforzo per favorire lo sviluppo economico, a partire dalle infrastrutture di trasporto, energetiche e di telecomunicazione. E´ un´agenda ambiziosa il cui obiettivo è quello di creare le condizioni migliori per preparare i Paesi dei Balcani all´adesione. La Commissione è pronta a lavorare con "entusiasmo" per realizzare i contenuti di quest´agenda. E, sono certo, anche i paesi della regione lavoreranno con la stessa determinazione, accelerando i processi di riforma dei propri sistemi politici, economici e sociali per portarli ai livelli dell´Unione. Le risorse per realizzare questi obiettivi non mancheranno. Il Consiglio ha appena deciso di incrementare i fondi a sostegno del processo di stabilizzazione ed associazione. Forse la cifra concordata è inferiore alle aspettative che si erano determinate alla vigilia di questo Vertice. Ma il Consiglio si è detto pronto a fare uno sforzo supplementare per accompagnare le riforme e la trasfomazione della regione. Per questo motivo rivolgo un invito sincero e convinto a tutti i leader dell´area: "Lavorate bene, procedete rapidamente sulla strada delle riforme e "obbligateci" a stanziare più fondi". L´incremento delle risorse è legato strettamente alla capacità di convincere noi tutti della serietà del vostro impegno. Voglio aggiungere alcune parole sulla dimensione regionale che, ne sono fermamente convinto, è un aspetto cruciale dei rapporti tra Unione e Balcani. Non è retorica la mia. La dimensione regionale è una necessità. E non mi riferisco ai legami storici e culturali che legano tutti voi. O almeno non esclusivamente a quelli. Mi riferisco a problemi concreti che possono essere risolti solo in una dimensione regionale come il rientro dei rifugiati o la lotta al crimine organizzato. Mi riferisco alla necessità di creare una dimensione di mercato più adeguata ed attraente per gli investitori. Mi riferisco agli aspetti di stabilità e sicurezza che non possono trovare una risposta adeguata se non a livello regionale. Basti citare per tutti il problema del Kosovo. Qualunque sarà il suo status finale, il Kosovo dovrà essere solidamente incastonato nei Balcani. E i Balcani in Europa. Vorrei chiarire che quando parlo di mantenere una dimensione regionale, non affermo che i Paesi della regione dovranno entrare tutti insieme nell´Unione. Anche per i Balcani deve valere il principio di differenziazione secondo cui ogni paese sarà valutato sulla base delle sue capacità di rispondere ai criteri fissati per l´ingresso in Europa. Ma il processo di allargamento è unico ed indivisibile. Ed oggi, ne sono profondamento convinto, abbiamo avviato in maniera irreversibile tale processo. Benvenuti nella vostra casa. Consentitemi infine di esprimere il mio più sincero ed affettuoso apprezzamento a Kostas Simitis per il lavoro che lui personalmente, George Papandreou e tutti gli altri collaboratori hanno profuso per giungere al risultato odierno. Il loro impegno e la loro determinazione sono stati assolutamente decisivi .".  
   
 

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