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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Giugno 2003
 
   
  ALLARME DEGLI ESPERTI A VENEZIA PER IL 3° CONGRESSO MONDIALE SULL´IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE ATTENTI ALLE PILLOLE DIMAGRANTI:POSSONO FAR "SCOPPIARE" I POLMONI

 
   
  Venezia, 25 giugno 2003 - Sono soprattutto giovani donne, hanno fra i 30 e i 40 anni e assumono pillole anoressizanti per ritrovare la forma perduta e dimagrire in fretta in vista dell´estate: sono le "potenziali candidate" all´ipertensione arteriosa polmonare, una grave malattia caratterizzata dall´aumento della pressione nella circolazione polmonare che determina un sovraccarico del cuore che nel tempo può condurre allo scompenso cardiaco. Difficoltà respiratorie, facile affaticabilità, vertigini, sono i sintomi di questa patologia, che colpisce oltre 200.000 persone in Italia e che nella sua forma più grave interessa prevalentemente il sesso femminile (70%). La correlazione tra l´assunzione di pillole dimagranti e l´insorgenza dei sintomi dell´ipertensione polmonare è stata dimostrata da due studi internazionali, che hanno coinvolto anche l´Università di Bologna e l´Università di Parigi-sud, condotti su oltre 2000 pazienti affetti da questa grave malattia dei polmoni: ben il 30% dei soggetti colpiti aveva fatto uso di pillole anoressizanti a base di fenfluramine, amphetamine e fenilpropanolamina. Non solo. L´indagine ha dimostrato che la malattia può manifestarsi anche a distanza di anni dall´assunzione di farmaci dimagranti. Le preoccupazioni recentemente espresse dal Ministro della Salute Girolamo Sirchia contro le "diete fai da te" e l´uso indiscriminato di pillole per dimagrire al di fuori del controllo medico, trovano così un´autorevole conferma al 3° Congresso Mondiale sull´Ipertensione Arteriosa Polmonare che vede riuniti a Venezia studiosi provenienti da ogni parte del mondo. "L´anello di congiunzione tra l´insorgenza della malattia e l´assunzione di farmaci per dimagrire è la serotonina - spiega Nazzareno Galiè, Presidente del Congresso e Responsabile del Centro di Studio e Cura dell´Ipertensione Polmonare dell´Istituto di Cardiologia dell´Università di Bologna - i farmaci dimagranti infatti agiscono sui centri della fame attraverso l´aumento della concentrazione di questa molecola che in alcuni soggetti può generare l´ipertensione polmonare. Accanto alle fenfluramine (gia ritirate dal commercio perché ritenute responsabili anche di danni alle valvole cardiache), anche una nuova sostanza la fenilpropanolanina sembra associata all´insorgenza dell´ipertensione polmonare. La fenilpropanolanina oltre che come ´anoressizante´ viene utilizzata in Europa anche come ´decongestionante nasale´, ma a dosi molto inferiori quindi non è ancora chiaro se può causare un aumento della pressione delle arterie polmonari", specifica l´esperto. Già nei primi anni settanta l´Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva segnalato una epidemia di casi nell´Europa Centrale, conseguente all´uso di un altro farmaco anoressizante (Aminorex). Successivamente, alla fine degli anni novanta, in conseguenza a studi condotti in Europa, emerse che le fenfluramine, farmaci per dimagrire molti diffusi in quel periodo, determinavano la ipertensione polmonare in una percentuale di soggetti variabile a seconda della durata del trattamento. "Nonostante le fenfluramine siano state ritirate dal commercio da alcuni anni, ancora oggi si osservano casi si ipertensione polmonare conseguenti al loro uso pregresso - aggiunge Galiè - la malattia può infatti manifestarsi anche dopo alcuni anni di latenza. La segnalazione che anche la fenilpropanolamina, quando usata come anoressizante, è sospettata di indurre ipertensione polmonare deve indurre alla realizzazione di ulteriori studi epidemiologici su più larga scala". Ma dietro la comparsa dell´ipertensione arteriosa polmonare, si fa strada una terapia genetica, grazie alla recente scoperta di due geni, il Bmpr2 e l´Alk1, che controllano la proliferazione cellulare. Le ricerche, pubblicate sull´American Journal of Human Genetics ed il New England Journal of Medicine, hanno coinvolto anche 10 famiglie italiane seguite presso il centro di Bologna. "Le mutazioni genetiche determinano un ridotto controllo della proliferazione cellulare analogamente a quanto accade nelle malattie neoplastiche" - spiega ancora Galiè. "La riproduzione incontrollata delle cellule porta all´occlusione dei vasi polmonare e quindi la circolazione del sangue trova maggiore resistenza, tanto che il cuore fa fatica a lavorare contro l´aumento di pressione. Il risultato finale è che il nostro cuore diviene una vittima secondaria di un problema a livello del circolo polmonare e si scompensa. Il fatto che la genesi dell´ipertensione arteriosa polmonare sia legata a un fenomeno simile a quello oncologico getta una nuova luce anche sulla futura terapia. I farmaci attuali, infatti, sono sia vasodilatatori che citostatici, cioè bloccano la proliferazione delle cellule proprio come accade nei tumori". Nel convegno di Venezia si parlerà anche delle nuove terapie mediche e chirurgiche, che includono il trapianto polmonare. Al centro di alcune sessioni di lavoro saranno inoltre i nuovi dispositivi terapeutici non invasivi, come i farmaci per via orale, inalatoria e sottocutanea, che stanno prendendo sempre più spazio all´infusione continua per endovena nella cura della malattia.  
   
 

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