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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Giugno 2003
 
   
  BRERA MAI VISTA IL COLORE DI BENOZZO GOZZOLI: DUE PREDELLE DELLA PINACOTECA DI BRERA MILANO, PINACOTECA DI BRERA, SALA XXIV, DAL 26 GIUGNO AL 23 NOVEMBRE 2003

 
   
  Milano, 25 giugno 2003 - Con Brera mai vista si è aperta nel dicembre 2001 una nuova serie di attività del Museo, con l´intento di vitalizzare l´esposizione permanente delle collezioni. Si tratta di mostre mirate con poche opere (dal singolo dipinto fino a un massimo di sei) con le quali Brera potrà far conoscere a rotazione, con cadenza trimestrale, il suo "patrimonio sommerso" attualmente in deposito, mettere in evidenza i risultati di un restauro, esporre le sue acquisizioni recenti, o ancora, ospitare dipinti di altre collezioni, ma sempre strettamente collegati a quelli conservati in Pinacoteca. La nuova esposizione della serie, curata da Rosaria Mencarelli e Andrea Di Lorenzo, propone un approfondimento dedicato a due tavolette di predella di Benozzo Gozzoli, finora mai esposte in Pinacoteca. La più celebre, San Domenico resuscita Napoleone Orsini, faceva parte della pala commissionata nel 1461 per l´altare della compagnia della Purificazione della Vergine, una confraternita di adolescenti che aveva sede nel convento di San Marco a Firenze. La tavola principale si trova ora alla National Gallery di Londra, gli altri quattro elementi della predella sono divisi fra la Gemäldegalerie di Berlino (San Zanobi resuscita un bambino), la Royal Collection di Londra (la Caduta di Simon Mago), la National Gallery di Washington (il Banchetto di Erode) e il Museum of Art di Philadelphia (la Presentazione di Gesù al Tempio). Proprio presso il convento di San Marco Benozzo aveva esordito nel 1438 come collaboratore del Beato Angelico, inaugurando un sodalizio che sarebbe durato una decina di anni e che fra il 1447 e il 1450 circa lo avrebbe portato a Roma, per lavorare col grande maestro domenicano ai perduti affreschi della cappella di San Pietro in Vaticano, commissionati da Eugenio Iv, e a quelli della cappella di Niccolò V. La pala della Purificazione cade in un momento particolarmente felice della carriera del pittore, indagato da Rosaria Mencarelli, e accorre dopo un decennio di importanti lavori in Umbria -fra i quali la volta della cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto (1449) e gli affreschi nella tribuna e nella cappella di San Gerolamo in San Francesco a Montefalco (1452)-, cui fa seguito la commissione da parte di Cosimo il Vecchio nel 1459 della decorazione della cappella nel palazzo dei Medici in via Larga. L´altra tavoletta Cristo in pietà fra la Vergine e San Giovanni appartiene invece ad una fase più tarda del percorso di Benozzo ed è databile al settimo decennio del Quattrocento. Se ne ignora la provenienza, ma le ricerche condotte da Andrea Di Lorenzo hanno confermato la validità dell´ipotesi che era stata formulata da Michel Laclotte e che aveva collegato la tavoletta di Brera ad altre due tavole di predella, San Gerolamo e un beato del Museo Thyssen-bornemisza di Madrid e Santa Maria Maddalena e la beata Fina da San Gimignano (?) del Musée du Petit Palais di Avignone. Di Lorenzo ritiene che le tre tavole facessero parte di un´unica predella probabilmente appartenuta alla pala attualmente esposta presso il Museo Civico di San Gimignano raffigurante la Madonna col Bambino, due angeli e i santi Giovanni Battista, Maria Maddalena, Agostino e Marta, proveniente dal convento femminile di Santa Maria Maddalena a San Gimignano. Le due opere di Benozzo esposte in questa edizione di Brera mai vista hanno recuperato la smagliante brillantezza dei colori originali grazie all´accurata pulitura effettuata in occasione di questa mostra da Sara Scatragli e Andrea Carini, restauratori della Soprintendenza.  
   
 

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