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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Giugno 2003
 
   
  SOSTENERE UNA RICERCA RESPONSABILE IN MATERIA DI NANOTECNOLOGIE APPORTERÀ BENEFICI AI CITTADINI EUROPEI

 
   
  Bruxelles, 26 giugno 2003 - Il ruolo della Commissione non è promuovere le nanotecnologie di per sé, ma sviluppare il sapere in materia di nanoscienze e nanotecnologie al fine di assistere e sostenere i cittadini europei. Come ha spiegato Renzo Tomellini, capo dell´Unità "Nanoscienze e nanotecnologie" presso la Commissione europea, durante un´intervista concessa al Notiziario Cordis, la Commissione svolge tale funzione sostenendo la ricerca sia sugli impieghi delle nanotecnologie, sia sui potenziali effetti indesiderati. L´utilizzo di materiali in scala nanometrica non è nuovo. Le nanoparticelle venivano impiegate già ai tempi dei Romani per fabbricare le lenti, e durante il Rinascimento, per la produzione ceramica. Tuttavia, sebbene questa tecnologia fosse, in parte, già utilizzata in passato, oggi l´elemento innovativo risiede nella comprensione della nanotecnologia e dei suoi possibili impieghi. Questo sviluppo ha dato luogo ad un crescente interesse per tale disciplina. Tomellini ritiene che al miglioramento del profilo della nanotecnologia abbiano concorso fattori quali lo sviluppo del sapere scientifico, e delle relative capacità, e la fiducia dei ricercatori, nonché il lancio, nel 2001, di un´iniziativa di grande visibilità in questo settore da parte dell´allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. "La nanotecnologia è di moda. E come tutte le mode, è accompagnata da speranze e aspettative, ma talvolta anche da polemiche e timori. Oggi, questa tecnologia è costantemente sotto i riflettori", ha affermato Tomellini. Il potenziale delle nanotegnologie e il crescente interesse che suscitano sono riflessi nei programmi quadro dalla Commissione. Il finanziamento dei progetti nanotecnologici è stato avviato a partire dal Quarto programma quadro (4Pq), relativo al periodo 1994-1998, è proseguito con il 5Pq ed è stato potenziato con la definizione della priorità "Nanotecnologie e nanoscienze, materiali multifunzionali basati sulla conoscenza e nuovi processi e dispositivi di produzione" nell´ambito del 6Pq, per la quale sono stati stanziati 1,3 miliardi di euro per il periodo 2003-2006. Il crescente interesse per le nanotecnologie è dimostrato anche dalla risposta al primo invito a presentare proposte relativo al 6Pq, pubblicato dalla Commissione. Circa 1.000 proposte sono pervenute a seguito dell´invito congiunto per la Priorità 3 "Nanotecnologie materiali multifunzionali e nuovi processi e dispositivi di produzione". La richiesta di finanziamento complessiva contenuta nelle proposte era pari a 7,5 miliardi di euro; il bilancio stanziato per questo primo invito, tuttavia, ammonta a 0,4 miliardi di euro. Le proposte presentate vertono su diversi argomenti, dalla meccanica quantistica, ad applicazioni quali la scienza dei materiali e i dispositivi per l´assistenza sanitaria. Il processo di valutazione delle proposte realizzate sulla base dei nuovi strumenti (circa la metà di tutte le proposte pervenute) si concluderà a luglio, mentre la valutazione di quelle relative a progetti di ricerca specifici mirati è stata appena ultimata. Nel corso di una conferenza tenutasi presso il Parlamento europeo l´11 giugno, sono emersi numerosi timori in merito alle nanotecnologie, i quali, secondo Tomellini, sono il segnale di una necessità di conoscenze scientifiche e di un desiderio d´informazione: "Intendiamo fornire tali informazioni sostenendo, da un lato, progetti di ricerca responsabili e, dall´altro, finanziando studi appropriati". Tomellini ha sottolineato che i timori connessi alla percezione dei rischi (sebbene siano essi talvolta infondati) devono essere presi in considerazione, ma ha precisato che la conduzione di questo tipo di ricerca deve avere una propria giustificazione, oltre alla preoccupazione per il benessere dei cittadini. "Non vogliamo creare esternalità negative. [...] Non possiamo, come troppo spesso è accaduto in passato, produrre e distribuire prodotti e servizi, creare ricchezza e occupazione, generando, nel contempo, inquinamento, disastri ambientali e danni alla salute delle persone. Sono stati i cittadini a farne le spese, in termini di sanità e così via", ha spiegato Tomellini. "Non intendiamo sostenere le nanotecnologie di per sé [...]. Il nostro obiettivo è aiutare e servire le persone, migliorare la loro qualità di vita, rafforzare la competitività industriale, preservare o migliorare l´ambiente, sostenere le politiche europee [...]. Le nanotecnologie sono uno strumento, un approccio", ha dichiarato Tomellini, aggiungendo: "L´aspetto interessante è che la nanotecnologia sembra costituire un approccio molto efficace per raggiungere tali obiettivi". Ogni progetto selezionato dalla Commissione per l´assegnazione di un finanziamento conterrà, ove opportuno, aspetti relativi alla sicurezza, all´etica, alla metrologia e all´istruzione. "Questo è il vantaggio dei progetti integrati", ha spiegato Tomellini. "Essi integrano nella ricerca tutti gli elementi circostanti, consentendo così lo sviluppo e l´introduzione della tecnologia futura sul mercato e nella società". Per tale motivo, Tomellini ha affermato - sempre a titolo personale - che una moratoria su determinati tipi di "nano" ricerche, così come richiesto l´11 giugno da alcuni relatori, "ci farebbe perdere lo slancio positivo, impoverirebbe il nostro patrimonio di conoscenze, ridurrebbe la nostra capacità di capire e decidere e ci farebbe sprecare preziose opportunità di sviluppare utili tecnologie". "Dobbiamo lavorare insieme, secondo il principio del ´simultaneous engineering´: espandere le conoscenze sulle possibili nuove tecnologie e, all´occorrenza, sui rischi associati. L´approccio lineare non funziona più, neppure nell´industria. Non possiamo dapprima studiare le nanopolveri e in seguito verificarne la pericolosità e adottare le misure necessarie per rimediare ai disastri già avvenuti. È un atteggiamento irresponsabile. Non possiamo, tuttavia, sospendere gli studi in attesa di conoscerne approfonditamente i principi di base e di sapere quali materiali, prodotti o servizi è possibile creare. Dobbiamo condurre gli studi simultaneamente ed essere responsabili", ha dichiarato Tomellini. Egli ritiene che i libri e gli articoli abbiano contribuito ad alimentare i timori sulle nanotecnologie. Alcuni hanno abbinato fattori quali l´invisibilità, il movimento e la possibilità di riproduzione e apprendimento, per creare fantomatici "nanorobot". Presentate in questo modo, tali paure sono irrealistiche, superano la fantascienza e hanno poco o nulla a che fare con le nanotecnologie", ha affermato Tomellini. "La conoscenza (e la ricerca) dissipano i timori ingiustificati. Inoltre, dobbiamo fare una distinzione fra la scienza e le sue possibili applicazioni. Per esempio, non vedo alcun problema nel migliorare le proprietà ottiche delle lenti, le proprietà meccaniche di un materiale o la funzionalità di una superficie". Secondo Tomellini, forse tale paura è stata alimentata dalle notizie di un impiego delle nanotecnologie a fini militari. "Probabilmente, la tragedia dell´11 settembre ha complicato un po´ la vita alla nanotecnologia. La sicurezza è divenuta una priorità e le nanotecnologie, in quanto strumento efficace, sono state adottate dall´esercito. La comunità scientifica sta lavorando alacremente allo sviluppo di nuove tecnologie in scala nanometrica. Inoltre, sono state adottate diverse iniziative per sensibilizzare l´opinione pubblica sulle nanotecnologie e le verità dietro alle false convinzioni. È stato prodotto un video-documentario indirizzato alle parti interessate, ai musei, agli istituti di formazione e ai mass media di tutt´Europa. Presto sarà disponibile un secondo video, concepito come introduzione alla nanotecnologia e destinato ad un pubblico più giovane.  
   
 

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